Blue Note Milano, la programmazione del club iconico

Musica
Giuditta Avellina

Giuditta Avellina

Photo courtesy press office

La nuova stagione esplora jazz, funk, soul e rap, con un cartellone che partendo da Ida Nielsen arriva fino a Inoki. Ma dietro a ogni grande serata c’è la storia di un luogo che, da 22 anni, incarna il sogno del club perfetto.

Le luci soffuse si spengono, gli ospiti si sistemano ai tavolini, il brusìo si fa attesa. In sala è una mescola magica: c'è chi viene da Milano, ma sono tanti anche i turisti che vengono in città per lavoro e che si concedono una serata in quello che è l'unico Blue Note d'Europa. C'è chi ama la musica da una vita, chi vuole scoprirla, chi vuole concedersi una notte indimenticabile. C'è un piccolo grande mondo in questo club speciale che è  il Blue Note Milano. Qui ogni ripartenza è un rito collettivo, e la 23ª stagione non fa eccezione. Il locale che da oltre vent’anni è il cuore pulsante della musica live in città apre il sipario con una line-up che attraversa generi e generazioni. La nuova stagione del Blue Note Milano comincia davvero il 9 settembre, con il tradizional Opening Party: sul palco Bandakadabra e una serie di ospiti speciali accendono l’atmosfera, trasformando la sala in un rito collettivo che da oltre vent’anni segna il calendario del club. È un passaggio simbolico: dopo i primi giorni di rodaggio, la 23ª stagione entra nel vivo con un cartellone che rappresenta la varietà e la vitalità del locale.

Un viaggio in musica

Il 10 settembre è tempo di Celebrate New Orleans!, viaggio sonoro nella città del jazz per eccellenza, seguito l’11 dalla voce magnetica della scozzese Georgia Cécile, astro nascente del jazz europeo. Subito dopo, il 12 e 13 settembre, torna uno degli appuntamenti più attesi: il James Taylor Quartet, sinonimo di acid jazz, groove e riconoscibilità internazionale. Domenica 14, invece, la scena si apre all’energia orchestrale della Monique Chao Jazz Orchestra, che porta in sala la dimensione corale e contemporanea del jazz d’ensemble.

Il filo del mese prosegue con una sequenza di appuntamenti che mescolano generi e suggestioni: il 16 settembre l’eleganza vocale di Rosalba Piccinni, il giorno dopo il calore latino di Celebrate Cuba!, mentre il 18 arriva a Milano il trombettista Philip Lassiter, arrangiatore di Prince e portatore di un funk che sconfina nel gospel. Il fine settimana del 19 e 20 settembre è dedicato ai Matt Bianco, storica band degli anni ’80 capace di fondere pop, soul e bossa nova, e il 21 settembre la voce di Mila Trani aggiunge una nota personale e inedita. Nella settimana conclusiva, il 24 settembre, il Blue Note ospita Soul Circus, esperienza che unisce performance teatrale e concerto, un viaggio tra funk e soul che conferma la vocazione del club alle contaminazioni. E il 30 settembre sarà Inoki a chiudere il mese con “The Jazzness”: un progetto speciale che intreccia rap e jazz, linguaggi diversi che sul palco del Blue Note trovano un terreno comune.

Monique Chao, tra le protagoniste delle programmazione di Settembre

Il segreto di un'icona viva, nel cuore di Milano

Se la programmazione racconta la forza della musica, è la storia del luogo a spiegare perché il Blue Note resti un’icona. Aperto nel 2003 con Chick Corea come ospite inaugurale, è l’unico club europeo del network nato nel Greenwich Village di New York. Nel quartiere Isola, con i suoi mille metri quadrati su tre livelli, il locale è diventato una vera macchina culturale: sei sere su sette di programmazione, oltre 350 concerti l’anno, doppio set ogni sera. Una continuità che lo rende unico nel panorama italiano e internazionale.Dal 2018, sotto la direzione di Daniele Genovese, il Blue Note ha rafforzato la sua vocazione a essere non solo un jazz club ma un “club-teatro”, un luogo in cui il suono incontra il gesto scenico, in cui il pubblico giovane si avvicina grazie alla politica dei biglietti “Nice Price” e in cui artisti di livello mondiale convivono con talenti emergenti. Non è raro imbattersi in Billy Cobham, Dee Dee Bridgewater o John Scofield sul palco, né assistere a progetti sperimentali che mischiano jazz, soul, funk e persino hip hop.

 

Daniele Genove, General Manager Blue Note

Un'esperienza, a ogni concerto

La forza del Blue Note sta nella sua atmosfera. Nonostante la grandezza della sala, mantiene intimità e calore: gli artisti restano a parlare con il pubblico, un bis improvvisato diventa ricordo indelebile, il silenzio in sala durante un assolo restituisce la sacralità della musica dal vivo. È un equilibrio raro tra qualità e accessibilità, tra memoria e innovazione, tra respiro internazionale e identità profondamente milanese. Settembre, allora, non è soltanto il calendario di un mese ma l’inizio di una promessa: che ogni sera il Blue Note possa trasformarsi in esperienza, che ogni concerto resti unico, che la città abbia ancora il suo tempio del jazz capace di attraversare i generi senza perdere coerenza. Ed è in questa capacità di rinnovarsi restando fedele a se stesso che il Blue Note Milano rimane, anno dopo anno, un’icona viva. 

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