Jehnny Beth racconta l’album "You Heartbreaker, You": "Torno alle mie origini"

Heartbreaker, ovvero rubacuori. O meglio: chi ti spezza il cuore. Non sempre ha un’accezione positiva, ma dipende sempre dalle circostanze. You, Heartbreaker, You è il nuovo album di Jehnny Beth: non solo una cantante e musicista, ma un’artista dalle mille passioni e sfaccettature. La incontriamo a Milano per parlare di questa sua nuova creazione, nata dalla riflessione e dall’osservazione del periodo storico che tutti noi stiamo vivendo: “Il mondo è un ecosistema rotto, ma lo dico con un mix di tristezza e tenerezza. Alla fine, siamo tutti consapevoli del fatto che tutte le persone che amiamo, primo o poi, ci spezzeranno il cuore. Dobbiamo accettarlo, fa parte della vita. Broken, qualcosa che rompe, però, è proprio il fil rouge di questo disco, anche nei suoni: la voce, le chitarre. Le canzoni di questo album parlano d’amore, ma non sono dolci: mi piace sfidare l’idea classica di abbinare la dolcezza al brano che parla di una relazione”, mi racconta Jehnny. La collaborazione con Johnny Hostile Io le dico subito che si sente soprattutto il dolore in ciò che ha scritto. Lei sorride e mi dice: “Sai, spesso l’amore e la fatica vanno insieme! E se ci pensi, non si può amare senza sentire un po’ di dolore. In questo album, però, rispetto al precedente che è stato ricco di collaborazioni, ho voluto solo lavorare con Johnny Hostile, che da sempre fa parte della mia vita artistica. Abbiamo creato uno spazio ad hoc in Francia: abbiamo comprato una casa e realizzato uno studio al suo interno per fare musica ma allo stesso tempo anche creare delle immagini da associare alle canzoni. Tutti i video visual che vedete sono stati immaginati e fatti da me e Johnny. È stato un processo che ci ha riportato all’idea Do It Yourself, fai tutto da solo: è stato bello, importante. Creare arte è anche questo: immaginare, pensare e realizzare. Johnny Hostile mi ha aiutato tanto, anche perché lui è il motivo per cui sono diventata un’artista: ha visto che dentro di me c’era qualcosa di speciale. L’ha scovato e poi ha aiutato me a capirlo. Come? Partendo dalla radice. E con questo disco, You, Heartbreaker, You, siamo tornati dove tutto è iniziato”. "Ogni disco è il migliore: do sempre tutta me stessa" Io e Jehnny parliamo del processo creativo e mi confida che non sempre è così difficile scartare qualche brano dall’album finale: “Ci sono canzoni che nascono così velocemente e sai che sono giuste così. Per altre, però, non succede la stessa cosa. Magari servono anche venti sessioni di scrittura e poi ci si rende conto che non vanno bene. Io e Johnny abbiamo una regola: se il brano non è nelle nostre corde, non lo sentiamo nostro… lo cancelliamo. E per questo album il tasto canc è stato usato parecchio, lo ammetto. È difficile, perché ci si affeziona anche alle canzoni. Ma bisogna lasciar andare ciò che non è nostro. Se sono felice del risultato finale? Certo, e non lo dico con saccenza: credo sia il miglior album mai fatto da me. Provo a migliorare i miei dischi, e credo che questo sia la miglior versione di me stessa”. Come nascono le collaborazioni tra gli artisti Jehnny, negli anni, ha collaborato con molti artisti. Ne parliamo insieme, soprattutto perché sono curiosa di sapere come nascono queste unioni artistiche: “Sai, io spesso lavoro con artisti di cui sono fan. E poi diventiamo anche amici! Alcuni li ho conosciuti anche grazie a ECHOES, format di arte dedicato alle scene musicali emergenti che realizzo in Francia con Johnny Hostile: abbiamo intervistato Wet Leg, Fontaines D.C. e Kneecap all’inizio della loro carriera. Ed è stato molto bello. Recentemente ho lavorato con Joe Talbot degli Idles, artista che stimo e che mi ha dato tanto. Le collaborazioni più belle, però, sono quelle che nascono naturalmente e che poi mi porto nel cuore a lungo”, aggiunge Jehnny. Prima di salutarci ci diamo appuntamento a Glastonbury e a Milano, dove sarà in concerto il 18 ottobre, all’Arci Bellezza. Un live da non perdere, per ascoltare anche i brani del suo nuovo, potentissimo album. You Heartbreaker, You Broken Rib No Good For People Obsession Out Of My Reach I Still Believe Reality Stop Me Now High Resolution Sadness I See Your Pain

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Jehnny Beth racconta l’album "You Heartbreaker, You": "Torno alle mie origini"

Valentina Clemente