Alice Cooper a Sky Tg24: "50 anni dopo siamo ancora qui. E non siamo mai stati meglio"

Alice Cooper, il ritorno dopo 50 anni Alice Cooper non ha 77 anni. Non è possible. Ha una vitalità e una gioia da far invidia a un quindicenne. Lo percepisco subito, quando ci incontriamo via zoom a mezzanotte per una chiacchierata che, sin dal primo istante, sembra già incredibile: Alice non vede l’ora di raccontarmi della nuova creatura discografica e del ritorno della band al completo, e inizia subito a spiegarmi la genesi di questa nuova nascita. Mi sorprendo sempre quando artisti che hanno fatto la storia della musica sono entusiasti nel descrivere le loro nuove canzoni, ma poi ci ripenso e dico a me stessa: la loro grandezza è proprio qui, nell’essere sempre così innamorati di quello che fanno, tanto da avere la gioia e la curiosità degli inizi ma, allo stesso tempo, sono consapevoli che la loro carriera ha una storia e un’importanza. Anche nelle vite degli altri. “Sai, erano quasi cinquant’anni che la band non si riuniva. Ma se ci pensi tutti loro hanno registrato con me gli ultimi quattro album che ho pubblicato…a un certo punto mi sono detto: ma perché non facciamo un disco nuovo, tutti insieme?! Certo, è stata un’idea particolare, più che altro perché non avevamo idea di cosa sarebbe potuto uscire. Quando la band si è sciolta nel 1974 non ci sono state tensioni: ognuno ha iniziato il proprio percorso solista, ma non ci siamo lasciati male. Ci siamo ritrovati nel 2025 in studio e io mi sono sorpreso della bravura di Mike, Dennis e Neal…sono amici e colleghi con cui sono andato al liceo, ti rendi conto?! Abbiamo lavorato proprio bene, sembrava non ci fossimo mai lasciati. E tutti ora sono curiosi di capire come suona questo nuovo disco, che sembra registrato nel 1975!” dice ridendo Alice. "The Revenge Of Alice Cooper", il nuovo album Lavorare insieme ai tuoi amici e compagni di band dopo cinquant’anni non è così facile. Tornare insieme e fare un album come The Revenge of Alice Cooper è molto, molto difficile. Soprattutto mantenendo la stessa identità musicale di cinque decadi fa. Alice è d’accordo su questo e aggiunge: “Il collante che ci ha unito anche negli anni di distacco? Il senso dell’umorismo. Sì, proprio lui. La band, anche nei momenti più difficili, è sempre stata sulla difensiva. Ci dicevano: se sono così teatrali, non possono essere dei bravi musicisti! Noi ci ridevamo su, ma in ogni disco dovevamo dimostrare che eravamo veri, e soprattutto che facevamo musica di qualità. E questo album scioccherà tante persone, proprio perché ancora una volta stiamo dimostrando a tutti che siamo dei musicisti. Quando abbiamo scritto Black Mamba, poi, ci siamo guardati e detti: questo brano può essere suonato solo da Robby Krieger, storico chitarrista dei Doors. Bene, Robby è venuto in studio e ha distrutto tutti: perfetto sin dalla prima nota, e ha dato sonorità dei Doors degli inizi. Ci siamo detti: siamo proprio noi, abbiamo riportato in vita, tutti insieme, le sonorità rock horror che ci hanno sempre contraddistinti. Sì, siamo tornati!” racconta The Godfather Of Shock Rock. Quel suono, proprio quello di Billion Dollar Babies, celebre album della band uscito nel 1973, è anche in The Revenge Of Alice Cooper: “Avremmo potuto registrare questo disco subito dopo quello del 1973, ne sono certo. E infatti hanno le stesse sonorità. Il segreto? Il nostro produttore, che ci ha insegnato a scrivere e suonare di nuovo. Nessuno, tranne Bob Ezrin che ci ha aiutato a trovare le sonorità delle origini. E poi non dimentichiamoci che questo album è dedicato a Glen Buxton, il nostro amato chitarrista scomparso nel 1997, che comunque è presente nel disco grazie a delle registrazioni inedite. Era il migliore amico di tutti, ma aveva un senso di autodistruzione che nessuno è riuscito a fermare: fumava e beveva tantissimo. Questo album è per lui: ci manca moltissimo, ma è sempre con noi” racconta Cooper. "Il nostro segreto? Non ci stanchiamo mai. Siamo nati per questo" Una band di amici e amanti della musica, che si ritrova dopo cinquant’anni. E suona come nel 1975, nonostante le difficoltà e i cambiamenti della vita. Ma come siete riusciti in tutto questo, chiedo a Alice: “Non mi stanco mai. O meglio: io non vedo l’ora di salire sul palco, è il mio cibo quotidiano. Parlo anche per Mick Jagger, Paul McCartney: perché facciamo ancora questo mestiere? Perché non possiamo non farlo! È la nostra vita, la nostra passione più grande e forte. Avremmo potuto ritirarci molto tempo fa, ma perché Bob Dylan fa ancora tour? Perché siamo nati per questo, e suonare davanti a centinaia di migliaia di persone è quello per cui siamo stati creati, non c’è nulla da fare. I Beatles hanno scritto le migliori canzoni in assoluto e noi, come Alice Cooper, abbiamo imparato proprio da loro e dai Rolling Stones. Sai, quando una giovane band viene da me e mi chiede di produrre delle canzoni, ai componenti dico: ok, qui sento un beat e un ragazzo che mi urla addosso. Non ci sono canzoni con una struttura. Capisco che siete arrabbiati, ma non basta. Quindi dico loro: adesso andate a casa, e per una settimana ascoltate solo i Beach Boys e i Beatles, e poi tornate da me. Guardate la struttura dei brani, ascoltate le melodie…spesso mi guardano male ma poi capiscono. Perché le canzoni si scrivono così: imparando dai migliori. E poi sì, potete scrivere un brano arrabbiato, ma che abbia un significato. Solo così potrete durare nel tempo, altrimenti in un anno verrete già dimenticati”. "Quando sento una mia canzone in radio mi emoziono come il primo giorno" Cooper cita Green Day e The Who, che “ancora oggi suonano la chitarra come il primo giorno, non è magnifico?!” e del fatto che si sente quasi un bambino quando sente le sue canzoni alla radio: “Se mi entusiasmo quando ascolto le canzoni scritte da me? Ma certo! L’altro giorno ero in macchina con mia moglie e ho sentito le prime note di Black Mamba. L’ho guardata e detto: Oh, ma questo sono io con la band! Ma non è fantastico!” assurdo pensare che una leggenda come Alice Cooper si stupisca ancora di tutto questo, ma è proprio qui la grandezza di un artista. "I miei coetanei a 77 anni sono in sedia a rotelle. Io salgo ogni sera sul palco e mi sento un trentenne!" E gli chiedo anche cosa rende, ancora oggi, Alice Cooper una formazione così unica: “Amiamo quello che facciamo. E non ci stanchiamo mai. Conta che ho da poco finito la mia venticinquesima data del tour, e ne ho altre 75 davanti a me. In tanti mi chiedono: Ma come fai? Io semplicemente non vedo l’ora di salire sul palco, ogni sera. Ho uno stile di vita sano: non fumo, non bevo da anni. Se pensi che la maggior parte dei miei coetanei è in sedia a rotelle, io a 77 anni suono e canto ancora! Poi sono dell’idea che, nel momento in cui il mio show possa anche leggermente essere debole, beh quello è il momento giusto per dire basta. Ma quel momento non è ancora arrivato. Poi con me suonano musicisti veramente bravi, e questo per me è uno stimolo per non fermarmi mai”. I ricordi con i Guns N' Roses Mai fermarsi, e andare avanti, nonostante qualche acciacco fisico: “Sai, ho subito qualche operazione e a volte i ferri che ho nel corpo mi danno fastidio, ma l’adrenalina che sento quando sono sul palco supera ogni difficoltà. Voglio che la gente torni a casa e dica: ho visto Alice Cooper negli anni Settanta, ma questo concerto è stato ancora meglio! È successo la stessa cosa con i Guns N' Roses: noi li abbiamo portati in tour quando erano giovanissimi, e spesso li abbiamo tirati fuori dalla galera…erano pazzi ma bravissimi. Li ho rivisti in concerto un anno fa a Budapest ed erano molto meglio degli inizi” dice sorridendo di gusto il Padrino dello shock rock. "Nostalgia del passato? Mi mancano amici come Jim Morrison, Jimi Hendrix e Janis Joplin" Prima di salutarci, gli chiedo se ha nostalgia del passato: “Sai, ogni giorno devo dire addio a qualcuno. Passano gli anni e spesso non ci accorgiamo quante persone vengano a mancare. Io, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison ci vedevamo spesso, è strano rendersi conto che non sono più qui con noi”. Come dargli torto. Però Alice è sempre con noi, e resta il più rock di tutti. Soprattutto oggi.

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Alice Cooper a Sky Tg24: "50 anni dopo siamo ancora qui. E non siamo mai stati meglio"