Sargassi presenta il singolo Colpa dei Cure: il video

Musica

La canzone racconta la storia di una ricerca amorosa carica d’insidie, in cui il protagonista, ancora scottato dalla fine di una relazione, si rifugia dietro scuse quotidiane per non rimettersi in gioco e non rischiare di soffrire

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA

Ho scritto la parte di chitarra acustica della canzone qualche anno fa, prima ancora dell’uscita del disco d’esordio. Lavoravo contemporaneamente su diversi brani, al tempo e mentre alcuni sembravano venire fuori già con il testo pronto, altri rimanevano in una specie di limbo, scrivevo parole che mi piacevano la sera e che il giorno seguente cancellavo. Colpa di Cure, che non aveva ancora questo titolo, ha fatto i conti con un processo creativo più accidentato rispetto ai pezzi di “Circolo Polare Catartico” e alla fine, mio malgrado, è rimasta fuori dall’album. Se c’è una cosa che ho imparato componendo è che quando una canzone non è pronta è inutile forzare la mano, meglio lasciarla decantare un po’ e riprovare in un secondo momento. L’ispirazione spesso arriva in modo del tutto inaspettato.

A me è successo più o meno questo: dopo mesi di stallo, in cui la melodia ogni tanto faceva capolino senza che però riuscissi a darle fiato e senso una sera, tornando a casa in auto, la radio passò Friday I’m in love e quell’ascolto cambiò tutto. È un brano che conoscevo a menadito, lo avevo canticchiato decine di volte in passato, infilando monetine in un juke-box da ragazzino, e poi, più avanti, facendo girare allo sfinimento il cd di Galore nello stereo. Ma quella volta lo ascoltai con un orecchio diverso. Il tono ironico della canzone, quella specie di dichiarazione d’amore impostata su un calendario settimanale, mi sembrava di colpo un invito a giocare, a sintonizzarmi con quell’atmosfera per poi ribaltarne la direzione. E così, mentre Robert Smith celebrava il suo amore pre-weekend, il mio ritornello nacque quasi per contrapposizione: “Di venerdì non m’innamoro più, e la colpa è dei Cure”. Intorno a questa frase ho costruito la storia di una ricerca amorosa carica d’insidie, in cui il protagonista, ancora scottato dalla fine di una relazione, si rifugia dietro scuse quotidiane per non rimettersi in gioco e non rischiare di soffrire, trasformando però l’amore in qualcosa da temere, anziché da desiderare.


Ho registrato la canzone al Bonsai Studio con Andrea, Luca, Lillo, Emanuele e Sorry Mom! l’ha scelta come secondo singolo per anticipare il disco Va’ dove t’importa, cuore. La realizzazione del videoclip ha rappresentato, per me, una sfida altrettanto importante. Non volevo un prodotto tradizionale, ma qualcosa che avesse un’anima visiva forte, coerente con il tono surreale della canzone. Ho iniziato a disegnare alcune tavole con l’idea di farne un’animazione, usando la tecnica dello stop motion come per 21 Drammi, ultimo singolo dell’album precedente. Anche stavolta, i protagonisti del videoclip sono personaggi delle mie vignette e storie illustrate (Sargassi da circa due anni è diventato anche un fumetto, che viaggia in parallelo al progetto musicale). La trama è semplice: un amore conteso tra la figura principale e il suo antagonista che, non a caso, somiglia terribilmente al frontman dei Cure. Una specie di omaggio, scherzoso ma non irriverente, in linea con il mood e l’idea di fondo della canzone.

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