La canzone è un invito a guardarci dentro, a riconoscere le nostre paure e ad affrontarle, invece di evitarle: sono parole per chi ha voglia di sentire, di vivere davvero, anche quando fa male
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
Mi chiamo Grid, ho 24 anni e da sempre la musica è la mia forma più sincera di espressione. Sono cresciuta tra le note di un pianoforte, in una casa dove la musica era più di una passione: era un rifugio, un linguaggio, una finestra aperta sul mondo interiore. Oggi, scrivere canzoni per me è diventato il modo più vero e diretto per raccontare chi sono, le emozioni che vivo, i pensieri che spesso faticano a trovare spazio nelle conversazioni di tutti i giorni. Il messaggio che porto avanti da sempre è chiaro e costante: non arrendersi mai, nemmeno nei momenti più duri, anche quando tutto sembra suggerire che mollare sia l’opzione più semplice.
Alibi è il mio nuovo singolo, ma lo considero molto più di una canzone. È un pezzo di me che non avevo mai mostrato così chiaramente, così senza filtri. È nato da un’esigenza profonda, da un’urgenza emotiva che non potevo più ignorare. Rappresenta una riflessione cruda, sincera e a volte anche dolorosa su ciò che vedo intorno a me, ma anche dentro di me. Come generazione, troppo spesso ci nascondiamo dietro scuse, giustificazioni, alibi appunto, per evitare di affrontare davvero ciò che proviamo. È più facile dire non me la sento che esporsi, più semplice fuggire che sentire, lasciare andare piuttosto che restare e provare ad aggiustare. Ma così facendo rischiamo di perdere il senso più autentico dello stare insieme, della connessione, della crescita condivisa. Con Alibi desidero raccontarvi una generazione che scappa dai sentimenti.
Il videoclip, realizzato in collaborazione con Emanuele Marin, riflette proprio questo spirito. Abbiamo scelto di puntare sull’essenzialità, su una narrazione semplice ma potente, capace di lasciare spazio alla musica e alle emozioni. Nessun effetto speciale, nessun artificio. Solo immagini vere, sincere, che accompagnano il messaggio del brano senza sovrastarlo. Volevamo che a parlare fosse la canzone, con tutta la sua forza emotiva. Il videoclip è stato realizzato nella zona industriale di Padova, all’interno dell’attività della mia famiglia: un luogo che per me rappresenta un punto fermo, uno spazio sicuro dove non esistono scuse, ma solo verità. L’estetica si ispira allo stile industrial americano, che sento profondamente vicino. Ho scelto di non avere nemmeno una comparsa. È una scelta voluta: Alibi è anche un monito per me stessa, un invito personale ad affrontare i sentimenti, in particolare l’amore. Perché, col tempo, la vera sfida diventa proprio quella di continuare a credere che l’amore possa ancora vincere su tutto.
Crescendo, ci si abitua a evitare il conflitto, si tende a scegliere la calma apparente piuttosto che il coinvolgimento profondo. Ma stare nella “comfort zone” della propria vita significa anche rinunciare a sentire davvero. Alibi è un invito a guardarci dentro, a riconoscere le nostre paure e ad affrontarle, invece di evitarle. È una canzone per chi ha voglia di sentire, di vivere davvero, anche quando fa male. Perché solo così possiamo crescere e, magari, imparare a restare.