Il brano che, parla della violenza sulle donne, indaga l'aspetto della prigione psicologica, quella fatta di controllo, manipolazione, bugie, silenzi, minacce e ricatti emotivi
IL VIDEO E ' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
Ho sentito il bisogno di raccontare, attraverso questo video, un tema che mi sta particolarmente a cuore: la violenza sulle donne. Un argomento più che mai attuale, spesso raccontato con immagini logore, stereotipate, che rischiano di banalizzare una ferita sociale profonda e ancora lontana dall’essere risolta perché possiamo scrivere leggi su leggi ma la violenza non si combatte con le leggi, o almeno non solo, la si combatte soprattutto con il sensibilizzare e rendere consapevoli le nuove generazioni. Con questo lavoro ho cercato di andare oltre la rappresentazione della sola violenza fisica. Ho voluto mostrare la prigione psicologica: quella fatta di controllo, manipolazione, bugie, silenzi, minacce e ricatti emotivi. Enfatizzando tutti quei meccanismi sottili che possono portare una persona a dimenticare la cosa più importante: sé stessa.
Il videoclip è stato girato nella splendida Villa Castelbarco Pindemonte Rezzonico di Imbersago, in Brianza. Una villa seicentesca, ricca di storia e fascino, che si è trasformata nel teatro simbolico di un conflitto interiore. Tra i suoi affreschi e saloni imponenti prende forma una “gabbia dorata”, fatta di memorie e dissonanze emotive, in cui la protagonista — interpretata con grande sensibilità da Giulia Necco — si muove alla ricerca della propria identità perduta. Ho scelto la prospettiva maschile per mostrare il punto di vista di una società che troppe volte guarda alle donne con occhi giudicanti o superficiali, fingendo sensibilità solo a parole per avallare atteggiamenti figli di una retro cultura che si basa su logiche “patriarcali”. Con questo sguardo volevo sollevare una domanda importante per chi guarda: stai solo osservando o stai controllando e giudicando? Credo che la scena più rappresentativa sia quella dello specchio. In quel riflesso non c’è solo un volto ma molto di più, c’è un’identità frammentata, c’è la lotta tra ciò che si dovrebbe essere e ciò che si è costretti a diventare. Il grido davanti allo specchio è un grido di ribellione ma anche di speranza, infatti la corsa finale verso la luce è un atto di liberazione, il momento in cui riaffiora la consapevolezza che nessuno può decidere al posto nostro chi siamo.
Ricordati chi Sei non è solo un titolo, è una urgenza, una esortotazione alla rinascita per vivere davvero fino in fondo l'unica cosa che possediamo davvero: la nostra vita!
Ma ci tengo a sottolineare che questo video va oltre la sola violenza di genere perché vale, per me, per te e per chiunque si senta intrappolato in qualcosa che ha smesso di assomigliare ad un vero rapporto umano che puoi chiamare amicizia, bene e amore. Nella clip compaiono anche Gianluca Del Fiol alla chitarra, Jodi Broschi alla batteria e Angelo Perini al basso. La regia, la fotografia e il montaggio sono di Luca Marcello Adami. Con lui hanno collaborato Francesco Antelmo (assistente di produzione), Marco Martini (assistente alla regia), Fabio Sidoti (riprese), Davide Cozzi (assistente di ripresa) e Anna Pennato (makeup). Presenterò questo videoclip anche durante le date del tour, in attesa del nuovo album in uscita a settembre.