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Lucio Corsi in concerto a Bologna con le sue canzoni di uomini e paesaggi

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Volevo essere un duro, Lucio Corsi presenta il nuovo album
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Volevo essere un duro, Lucio Corsi presenta il nuovo album
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L'artista toscano ha emozionato la sua gente con un viaggio umano e artistico lungo quasi due ore. A serata finita è riapparso in sala per incontrare il pubblico. LA RECENSIONE

Aspettando l'Eurovision Lucio Corsi è partito col Club Tour 2025: dopo il debutto a Perugia l'artista toscano, che il suo avversario a Basilea Tommy Cash ha definito "un figo, a cool guy", ha entusiasmato Bologna in una serata più autunnale che primaverile. Estragon sold out da tempo per questo giovane uomo che da molti anni racconta storie di vita ma che solo il recente Festival di Sanremo ha portato al grande pubblico. E che Lucio gioca un altro campionato rispetto a molti suoi colleghi lo dimostra, in primis, il rispetto per il tempo: sono da pochissimo passate le 21 quando appare sul palco con la sua band e apre il concerto con Freccia Bianca, un brano in eterno movimento che fa parte dell'album del 2020 Cosa faremo da Grandi?. Il pubblico mostra da subito un affetto speciale per questo folletto del cantautorato dal look stravagante ma identitario, colorato come le storie che racconta. Si continua con Magia Nera e Danza Classica dopodichè arriva Radio Mayday e la gente, che fino a quel momento più che cantare sussurrava esplode. Insomma dalla quarta canzone il concerto diventa una festa.

Il Club Tour 2025 di questa primavera totalente sold out dopodiché arriverà, la parte Estate 2025, che comprende gli appuntamenti Ippodromi 2025 che faranno tappa a Roma e Milano. È tutto prodotto da Magellano Concerti e ogni concerto, e sia chiaro nessuno è uguale all'atro perché a Lucio piace stupire, diventa una occasione per abbracciare il cantautore nella dimensione live e ascoltare i brani del suo nuovo album e degli altri album che hanno contribuito a renderlo uno dei cantautori più rappresentativi della sua generazione. Sul palco si gioca molto con le luci che trasmettono emozioni come fossero una voce aggiunta. Tra le canzoni in scaletta ci sono Cosa faremo da Grandi e la poetica Sigarette: "Ne ho accese più delle stelle, per stare soli servono carezze, per stare insieme ad una donna quanto tempo serve? Io son geloso del mio tempo perso e dell'amara leggerezza nel dolcissimo far niente". Si vola con Astronave e qualcuno, anzi più di uno si commuove con La Ragazza Trasparente, quella che "chi lo sa se la vita le sorride ancora o se addirittura nemmeno la guarda". C'è un attimo di magica sospensione quando partono le prime note di Nel Blu Dipinto di Blu cui Lucio Corsi attraverso una interpretazione identitaria dono un vuovo abito. Il rush finale è introdotto dalla sanremese Volevo Essere un Duro cui seguono Francis, Il Lupo, Nel Cuore della Notte, Tu Sei il Mattino ("Sono nato a mezzogiorno tra le braccia di mia madre con lo stesso nome di mio nonno che non mi ha visto cantare") e Altalena Boy, che chiude il concerto e su quell'altena c'è tutto lo slancio di una serata allegra e gioiosa. Poi accade quello che tutti dovrebbero fare ma praticamente nessuno fa: Lucio, circa un quarto d'ora dopo che si è spenta la musica, compare dietro le transenne per un selfie, un autografo, un abbraccio, un sorriso con chi ha scelto di non fuggire subito, per prolungare quella magica sospensione creata da un uomo, prima che un artista, che in giro per l'Italia porta la sua umanità. Anche per questo a Lucio Corsi non si può che dire... grazie!

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