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CCCP, ultima chiamata: "Tutto ha un fine, la nostra è la cerimonia di commiato"

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Fabrizio Basso

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VIDEO Chi sono i CCCP
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VIDEO Chi sono i CCCP
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Oltre all'album Fedeli alla Linea - Gran Gala Punkettone e alla registrazione, lo spettacolo filo-sovietico moderno prevede una anteprima del documentario al Teatro Valli di Reggio Emilia e sette concerti

È tutto vero, è l'ultima conferenza stampa di Annarella Giudici, Massino Zamboni, Giovanni Lindo Ferretti e Danilo Fatur e infatti il sottotitolo è Ultima Chiamata. Dal punto di vista live questo momento farewell parte dal Circo Massimo di Roma per chiudere a il 30 luglio al Teatro Greco di Taormina: in totale sono sette date. Il 28 marzo esce il progetto Gran Gala Punkettone che verrà anticipato da una serata evento al Teatro Valli di Reggio Emilia il 21 marzo dove, alla presenza dei CCCP verrà presentato il film, registrato proprio nel teatro reggiano, che racconta il loro ultimo viaggio artistico. Come sottolinea Giovanni Lindo Ferretti "CCCP prima che discografia è palco e va in scena non il nuovo ma il come sempre". Massimo Zamboni cita i giovani che si sono avvicinati a loro per "mancanza d'aria" e gli adulti che con loro sono cresciuti e invita a non perdere l'ultima chiamata.

Sarà davvero un'ultima chiamata?

Giovanni Lindo Ferretti: La vita non dura che un istante, io il più sorpreso, l'ultimo a essere risvegliato. Tutto è nato con la mostra Felicitazione ed ero convinto fosse il nostro ultimo spettacolo. Il grosso lavoro lo hanno fatto Annarella e Massimo. Noi al Teatro Valli abbiamo scoperto che eravamo ancora vivi, durante il concerto di Berlino la gente ha scoperto che siamo vivi. Io non volevo salire sul palco dei CCCP, è stata la scarica elettrica di Massimo, l'ideologia di Annarella e la fisicità di Danilo a convincermi. Abbiamo fatto qualche prova in montagna nello studio degli Ustmamò. Battagliero ci ha reso una vera band di liscio e, stupore nello stupore, abbiamo trovato tanti ragazzini sotto il palco. In mezzo io ci ho messo un infarto e quando massimo lo ha saputo ci è finito anche lui. La mia vita è stata soddisfacente ma le cose hanno un termine. È anche una questione di dignità, le cose devono finire ma serve una cerimonia. A Bologna sono salito sul palco appena uscito dall'Ospedale e ho detto a Zamboni che se fossi morto sul palco sarei stato felice e lui mi ha risposto che a morire sono tutti buoni, il difficile è risorgere. Siamo contenti di noi e del nostro pubblico ma siamo nati sul palcoscenico e lì dobbiamo morire. I dischi sono essenziali ma noi siamo bestie da palcoscenico e il nostro pubblico è fatto di animali da reddito.

 

Sentite il dovere di essere sul palco? Avete scritto qualcosa di nuovo?

Massimo Zamboni: Mai agito per dovere se non nei nostri confronti. La parola ripetuta si fissa in eterno, io compongo continuamente ma non avrebbe senso per i CCCP. Noi ci siamo, ci siamo stati e ci saremo anche dopo.

 

Il dibattito tra voi continua ho si è fermato trenta anni fa?

Giovanni Lindo Ferretti: "I CCCP sono un omaggio alla giovinezza maschile e femminile, oggi è modificata ma resta pura poesia. Danilo Fatur sul palco è grosso ma è poesia e la bellezza di Annarella è amplificata dai suoi capelli grigi e da un corpo che 40 anni dopo è sempre quello della ragazzina. Potrei scrivere, ma 30 anni fa c'era lo sgretolamento del futuro, oggi lo sgretolamento di tutto quello che era il futuro dopo il comunismo. Ci sono nostre canzoni che sono diventate preghiere. CCCP è qualcosa che è successo, la nostra è sempre stata una questione di attenzione al mondo e alla nostra vita. Il  pubblico nuovo ci ha dato energia ma noi non dobbiamo dargli qualcosa di nuovo, possiamo consolarlo.

 

Niente più CCCP ma torneranno i CSI?

Annarella Giudici: È andare fuori tema, prendiamo consapevolezza della storia dei CCCP.

 

Le vostre canzoni sembrano uguali ma non lo sono: come avete lavorato?

Giovanni Lindo Ferretti: Ci sono parole che non possono essere pronunciate, canzoni che non posso più fare perché sono cambiato io ed è cambiato il mondo. Quelllo che è stato rimesso sul palco è tornato trenta anni dopo ma certe cose sono cambiate: ora sul palco abbiamo tre batterie, quelle che non abbiamo mai avuto. Al mondo bisogna sapere essere diversi quando è il momento e io allerta sto!

 

Che visione c'è del mondo?

Giovanni Lindo Ferretti: I CCCP cantavano il mondo si sgretola ed è successo.

 

Che accadrà?

Giovanni Lindo Ferretti: Speravo di essere agli arresti domiciliari per non lasciare mai il mio eremo sul Cerreto. Ho saputo del progetto, insieme a Fatur, dopo che Massimo e Annarella ci lavoravano due anni, dunque è un piano quinquennale. Quando sono con i CCCP è arricchente ma è un limite per quello che io faccio senza di loro.

Danilo Fatur: Dopo lo scioglimento nel Novanta sono finito nell'underground e ora ci tornerò, tornerò nel mio mondo di piccoli concertini che mi piace molto. Per me non sarà un grande sbalzo, un po' di rammarico l'ho perché ogni volta che i CCCP si sciolgono resto senza lavoro ma ho tanto materiale da proporre.

Massimo Zamboni: Scrivere libri e album sono atti di natura. Continuerò a scrivere, fare musica e stare in campagna. Le stesse canzoni possiamo farle ma mai più le faremo in quattro: mi sento una casalinga che dopo avere stirato mette tutto in un armadio e dice questa l'ho fatta e non me la tocca nessuno.

Annarella Giudici: Non ho niente da dire (novità in arrivo, pare, dal 31 luglio, ndr)

 

Scrivereste una canzone sulla questione Usa-Ucraina-Russia?

Giovanni Lindo Ferretti: Percepisco quote di dissenso nel pubblico, abbiamo iniziato a suonare tirando il filo spinato tra noi e loro: rispettiamo il pubblico ma non siamo servi del pubblico. A 72 anni non mi rimetto a scrivere spara Juri spera, di quello che canto rispondo a me stesso, a Dio e agli uomini: se il pubblico dei CCCP ha problemi con noi sono ca**i suoi. Già il Covid ha confuso le cose, finché c'erano le ideologie e le appartenenze era un conto oggi non ci sono più, non siamo servi del nostro pubblico, possiamo arrivare a una sana e insana passione. Il problema dei CCCP col pubblico c'è da sempre, noi padroni della nostra storia e non disponibili a compromessi. Il filo spinato ci difende. Non facciamo concerti gratuiti, tutti devono essere pagati, io pago le mie badanti più di quanto dovrei. Ma se qualcuno ha problemi con i CCCP è un problema suo!

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