Autotune a Sanremo 2025, cos'è e quali cantanti lo usano

Musica
Ansa/Ipa

Software nato per correggere l'intonazione vocale dei cantanti, l'autotune sbarca all'Ariston con il beneplacito di Carlo Conti che lo ha ufficialmente riconosciuto come strumento utilizzabile nelle canzoni in gara a condizione che sia usato solo per la creazione di effetti sonori

Sdoganato anche in competizioni come quella dell’Ariston, l’autotune ormai non è solo uno strumento per correggere l’intonazione dei cantanti ma è diventato un vero e proprio protagonista dei brani musicali. In realtà, non è una novità l’utilizzo del software sul palco di Sanremo: fino ad ora i concorrenti ne avevano sempre fatto un uso discreto ma l’edizione del 2025 segna un punto di svolta. Lo ha detto lo stesso Carlo Conti, direttore artistico del Festival: “Sarebbe assurdo vietare uno degli strumenti che oggi caratterizzano certi generi musicali”. Basti pensare a brani rap o alla più moderna trap, nella quale l’effetto della voce metallizzata è elemento base.

Cos’è l’autotune

Software creato nel 1997, l’autotune nasce come sistema di manipolazione dell’audio, in particolar modo per la correzione dell’intonazione vocale dei cantanti. Il software si basa su un algoritmo, progettato da un ingegnere elettronico di nome Andy Hildebrand, che scoprì come sfruttare il metodo per rilevare, analizzare e modificare il tono nei file audio. Inizialmente usato solo come strumento di correzione, l’autotune serve ormai a creare gli effetti sonori caratteristici di alcuni generi musicali. Di fatto, questa tecnologia è in grado di alterare dal vivo la voce di un cantante, agendo molto velocemente e producendo diverse sonorità.

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Correttore vocale o effetto sonoro?

Il confine tra correzione della voce e effetto sonoro è sottile: tutto dipende dall’utilizzo che se ne fa e dall’intensità che si decide di usare in fase di programmazione. Proprio per questo motivo, nell’edizione 2025 del Festival, Carlo Conti ha deciso di dichiarare apertamente il via libera all’utilizzo dell’autotune anche se solo come “effetto vocale” e non come “correttore di intonazione”. Distinguere le due cose è complicato, tant’è che la scelta ha dato spago a non poche polemiche da parte di critici e anche di artisti che, avendo studiato e volendo valorizzare le proprie capacità naturali, non trovano corretto l’utilizzo eccessivo di alcuni cantanti moderni.

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Autotune in gara a Sanremo 2025

Le critiche però non hanno fermato i concorrenti che hanno deciso di cogliere l'apertura del direttore artistico del Festival e presentare in gara un brano caratterizzato dagli effetti dell’autotune. L’esempio più lampante è Irama. Il cantante, all’anagrafe Filippo Maria Fanti, nel suo brano “Lentamente” fa largo uso dello strumento sfruttandolo per gli effetti di eco e riverbero della voce. Un testo profondo che, forse, viene oscurato da un eccessivo uso dell’autotune. Un peccato, considerando le doti canore naturali di Irama. Un altro esempio è “Battito”, il brano portato in gara da Fedez. Anche in questo caso il cantante ha sfruttato l’algoritmo per gli effetti tipici del suo ritmato brano con pezzi di rap.

Giorgia: “Il mio team me lo ha vietato”

Tra i big in gara che invece non usano l’autotune c’è Giorgia che, però, in un’intervista prima del Festival ha raccontato che le sarebbe piaciuto. “Ho chiesto di cantare con l’autotune a Sanremo e si sono messi a ridere tutti, pensavano che scherzassi”, ha detto con tono ironico ma forse anche un po’ amaro. “Tutti, dal fonico al mio team, me lo hanno vietato. Mi sento discriminata perché sono nata nel secolo precedente”.

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