Sanremo Giovani, Nicol presenta Come mare: “I sogni si avverano mentre sei sveglio”

Musica
Matteo  Rossini

Matteo Rossini

Crediti: Enrico Lioni

In gara a Sanremo Giovani, Nicol ci ha raccontato Come mare: “Questo brano mi è servito molto, ho avuto bisogno di tempo per poterlo interiorizzare così da comprendere lui e me”. La nostra intervista

Nicol è tra i ventiquattro artisti di Sanremo Giovani. La cantante presenterà Come mare con l’obiettivo di arrivare sul palco del Teatro Ariston per gareggiare nella categoria Nuove Proposte alla 75esima edizione della kermesse. Abbiamo intervistato la cantante.

Nicol presenta come mare: “era arrivato il momento di lasciarlo andare”

 

Nicol canterà Come mare Sanremo Giovani. L’artista ha condiviso con noi il primo ricordo legato alla kermesse, l’importanza di diffondere messaggi riguardanti temi delicati e il suo grande sogno.

 

Hai scritto il brano Come mare nel 2022, ma hai deciso di pubblicarlo soltanto ora. Come mai?

Questo brano mi è servito molto, ho avuto bisogno di tempo per poterlo interiorizzare così da comprendere lui e me. Poi, credo che ogni cosa abbia bisogno del proprio tempo, in questo caso era giusto aspettare affinché trovasse il suo posto. Prima di rilasciarlo, dovevo essere pronta io.

 

Ora è arrivato il momento

Quando ho iscritto il brano a Sanremo Giovani, ho ritenuto che fosse arrivato il momento di lasciarlo andare per poter raccontare anche le storie degli altri e non più soltanto la mia.

 

Quale significato vorresti che le persone prendessero da questa canzone?

Non mi sento di imporre un significato perché spero che ognuno abbia la libertà di dargliene uno proprio.

 

Il videoclip è nato da una tua idea?

Il video è nato da una mia idea sviluppata insieme al mio team, soprattuto al manager Tommaso, e al mio amico Nick che è uno psicologo. Ci tengo molto a non prendere il ruolo di altri e ad essere semplicemente una persona che scrive e canta. Ho cercato di sviluppare tutto con persone competenti per comunicare un messaggio corretto riguardante temi molto importanti, sensibili e delicati.

 

Pensi che la salute mentale sia ancora un tabù?

Fortunatamente no, sono felice di sentire molti miei colleghi parlarne sempre di più. È molto importante affrontare questo argomento nel modo corretto. Per quanto riguarda me, cerco di veicolare un messaggio e parlare di ciò che realmente accade senza nascondere nulla. Parlarne aiuta le persone a uscire dal guscio, soprattutto perché credo che il passo più importante e difficile sia l’accettazione.

 

Qual è il tuo primo ricordo del Festival di Sanremo?

Ho iniziato a seguirlo da bambina, ma non posso dire di avere un ricordo nitido. Ho cominciato a guardarlo con maggior attenzione quando ho capito che avrei voluto che la musica diventasse il mio lavoro. Un ricordo legato al Festival è quello a casa di alcuni amici in Porta Romana, a Milano, dove ci ritrovavamo per seguirlo tutti insieme. Una fotografia molto bella.

 

Invece qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?

È un ricordo legato alla macchina della mia mamma dove cantavamo le canzoni a squarciagola. Questa è la prima cosa che mi viene in mente.

 

Oggi cosa diresti a quella ragazza che cantava in macchina?

Che i sogni si avverano mentre sei sveglio.

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Quali sono le tue influenze musicali?

Mi faccio influenzare da singoli eventi, opere e canzoni. Mi emoziono per un brano o un’esibizione, mi lascio ispirare da un libro, da un giro sui mezzi pubblici immaginandomi le storie delle persone. Le mie fonti sono molto varie. In questi giorni sto riguardando l’esibizione di Diodato con Fai rumore a Sanremo. La sua performance mi ha colpito fin dal primo momento.

 

Il tuo primo EP è stato in lingua inglese, poi ha deciso di passare alla lingua italiana, come mai?

Avevo 15 anni ed ero nella fase alternativa in cui ripudiavo tutto ciò che fosse comune, poi fortunatamente mi sono ricreduta iniziando a scrivere in italiano.

 

Artisti con cui ti piacerebbe collaborare?

Un artista che mi piace molto è Olly. Sarebbe devastante, per citare una sua canzone, ritrovarsi a scrivere insieme. Poi un artista che mi colpisce molto è Nayt per la sua introspezione e per i molti riferimenti culturali presenti nella sua scrittura.

 

Una tua canzone a cui ti senti più legata?

Non mi capita spesso di sentirmi vicina a un brano appena pubblicato perché magari è passato del tempo dal momento in cui l’ho scritto, ma con Come mare è diverso. Mi rappresenta veramente tanto perché sento di essere riuscita a cogliere un qualcosa che è importante in tutti i momenti della vita.

 

Infine, guardando al futuro?

Io bramo il palco, voglio fare musica dal vivo, avere una band con cui suonare. Voglio fare concerti e potermi esprimere attraverso la mia musica. Per il futuro mi auguro di essere il più spesso possibile su un palco.

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