Morto Roy Haynes, uno dei più grandi batteristi di sempre

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Roy Haynes ha giocato un ruolo importante nello sviluppo del jazz moderno, a partire dall'era del bebop. In carriera ha vinto due Emmy, e ha collaborato con le più importanti leggende jazz

Il batterista jazz Roy Haynes è morto nella contea di Nassau, New York, martedì 12 novembre all'età di 99 anni, dopo una breve malattia. A comunicarlo al New York Times è stata sua figlia, Leslie Haynes-Gilmore.

 

Per oltre settant'anni Roy si è seduto dietro una batteria, suonando con leggende del calibro di Miles Davis, Charlie Parker e Sarah Vaughan.

La carriera di Roy Haynes

Roy Haynes ha giocato un ruolo importante nello sviluppo del jazz moderno, a partire dall'era del bebop. Il New York Times ha sottolineato le sue innovazioni e la sua longevità, definendolo "una forza irrefrenabile che è rimasta orgogliosamente rilevante ed elegante per una carriera durata sette decenni".

 

Nato il 13 marzo 1925,  cresciuto nel quartiere di Roxbury a Boston, Haynes cominciò a suonare da adolescente e, all'età di 20 anni, era già un professionista.

 

Pochi musicisti hanno lavorato con una così ampia gamma di leggende del jazz. Negli anni '40 collaborò con il sassofonista Lester Young e, tra il 1949 e il 1952, fu membro del quintetto di Charlie Parker. Nel 1952 rifiutò l'offerta di suonare insieme a Duke Ellington per esercitare la sua arte in band più piccole, in cui aveva più spazio creativo. Altri nomi importanti con cui lavorò includono leggende del calibro di Ray Charles, Thelonious Monk, Stan Getz e Art Blakey.

 

Il suo album di debutto come bandleader, Busman's Holiday,  risale al 1954. Seguirono We Three con il bassista Paul Chambers e il pianista Phineas Newborn Jr. (1958) e Out of the Afternoon con Rahsaan Roland Kirk, Tommy Flanagan e Henry Grimes (1962). Inoltre, collaborò a Outward Bound di Eric Dolphy, The Blues and the Abstract Truth di Oliver Nelson, Focus di Stan Getz e Now He Sings, Now He Sobs di Chick Corea.

 

Nel corso della sua carriera, Roy Haynes ha vinto due Grammy su otto nomination, il primo nel 1988 per Blues For Coltrane - A Tribute To John Coltrane, il secondo per Like Minds nel 1999. I Grammy gli hanno inoltre conferito un Lifetime Achievement Award nel 2012. La Jazz Foundation of America lo ha insignito con il Lifetime Achievement Award nel 2019 mentre, nel 1996, il governo francese lo ha nominato Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres.

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