In Evidenza
altre sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Arresto Sean Diddy Combs, Puff Daddy resta in carcere: negata la cauzione

Musica
©Getty

Il rapper, accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale e racket, si è dichiarato non colpevole. Se venisse condannato, rischierebbe una pena minima di 15 anni di carcere e potrebbe anche affrontare l’ergastolo

Condividi:

Negata la libertà su cauzione a Sean “Diddy” Combs, che martedì 16 settembre è stato arrestato con le accuse di traffico di esseri umani a scopo sessuale e racket. Secondo gli atti di accusa, tra il 2009 e il 2024 il rapper e produttore discografico, che ora si è dichiarato non colpevole, avrebbe guidato un’organizzazione criminale che avrebbe organizzato orge di più giorni chiamate “freak-offs”, dove diverse donne sarebbero state costrette a fare sesso con professionisti in incontri anche registrati in video. Inoltre, come riporta Variety, alle donne sarebbero state somministrate ketamina e altre droghe, e tutti avrebbero avuto bisogno di liquidi in endovena per riprendersi dagli estenuanti incontri. Per decenni, “l’imputato ha abusato, minacciato e costretto donne e altre persone intorno a lui a soddisfare i suoi desideri sessuali, a proteggere la sua reputazione e a nascondere la sua condotta”, si legge nell’accusa, che elenca tra i presunti crimini “tratta di esseri umani a scopo sessuale, lavoro forzato, rapimento, incendio doloso, corruzione e ostruzione alla giustizia”. I legali di Puff Daddy hanno tentato senza successo di far uscire il rapper di prigione chiedendo la detenzione domiciliare, restrizioni di viaggio e una cauzione di 50 milioni di dollari garantita sulla base della sua casa a Miami. Tuttavia, come riporta il Guardian, secondo i pubblici ministeri Combs “ha il denaro, il personale e gli strumenti” per fuggire senza essere localizzato e la sua “disposizione alla violenza non può essere ragionevolmente impedita attraverso il rilascio su cauzione”. Marc Agnifilo, avvocato del rapper, ha replicato che “il signor Combs è un combattente. Lotterà fino alla fine. È innocente”, e ha annunciato che presenterà ricorso contro la decisione sulla cauzione. Agnifilo ha aggiunto che il suo assistito sta ricevendo “cure e terapia” a New York e che la detenzione gli impedirebbe di ricevere “l’aiuto di cui ha bisogno”. Gli avvocati hanno anche sostenuto che i “freak-offs” sarebbero stati pienamente consensuali, e che pertanto Combs non avrebbe commesso alcun traffico sessuale, dal momento che “tutti volevano essere lì”. Se venisse condannato, Puff Daddy rischierebbe una pena minima di 15 anni di carcere e potrebbe anche affrontare l’ergastolo.

UNA PIOGGIA DI ACCUSE E IL VIDEO INCRIMINATO

Nell’ultimo anno, Puff Daddy è stato travolto da un’ondata di accuse di abusi fisici o sessuali, a partire da quelle provenienti dall'ex fidanzata e cantante R&B Cassandra Ventura, nota come Cassie, che l'aveva accusato di ripetuti aggressioni e stupri. In seguito, un video risalente al 2016 e riemerso soltanto quest’anno aveva mostrato Combs mentre picchiava la donna nella hall di un hotel di Los Angeles. “Sono disgustato da me stesso”, aveva commentato il rapper, che aveva concluso la causa con un patteggiamento. Dopo le accuse, a marzo il dipartimento di Sicurezza interna degli Stati Uniti aveva perquisito diverse case del rapper a Miami e a Los Angeles. Nel frattempo, altre tre donne avevano accusato Combs di stupro, una delle quali aveva sostenuto di essere stata una sua vittima quando aveva 17 anni, mentre un collaboratore l'aveva denunciato per violenza sessuale. Puff Daddy ha sempre negato tutte le accuse.

approfondimento

Sean Diddy Combs, noto come Puff Daddy, incriminato per reati sessuali