The Script, l’album "Satellites" per Mark Sheeran: "Lui è sempre con noi, in ogni brano"

Musica
Valentina Clemente

Valentina Clemente

Foto di Jordan Rossi

 

Un nuovo album, Satellites, in arrivo il 16 agosto. Il ricordo di Mark Sheehan, scomparso lo scorso anno, che sarà sempre nei loro pensieri, in studio e in tour. La volontà di trasformare i concerti in esperienze da vivere piangendo, ridendo e ballando. E soprattutto dimenticando i cellulari, perché "la musica ti cambia la vita, e se non lo fa completamente, può comunque aiutarti a cambiare la percezione che hai di essa" ci ha detto Danny O’Donoghue, leader degli irlandesi The Script. La nostra intervista

 

Non deve essere stato semplice tornare in studio dopo la perdita di Mark Sheehan, storico componente della band. Ma è stato importante farlo, per continuare a raccontare The Script, e far parlare la musica. Sempre e comunque. Danny O’Donoghue, voce e mente della band, non ha timore nel dire che la scomparsa dell’amico ha segnato le loro vite, ma ci racconta anche che tornare in studio è stato fondamentale. La musica guarisce, o ci aiuta a farlo: chissà quante volte l’abbiamo sentito. E non c’è nulla di più vero. La nostra chiacchierata parte proprio da qui, tra ricordi personali e un grande desiderio, che sta diventando realtà: far vivere dei concerti indimenticabili, dove l’unica cosa da lasciare in tasca è il cellulare, perché non c’è nulla di più bello di ridere, saltare e anche commuoversi. Senza pensare ad altro.

Il ritorno in studio dopo la scomparsa di Mark Sheehan

Danny, com’è stato tornare in studio per fare musica, dopo la perdita di Mark?

Sono e sarò sempre un musicista, e lo studio è il mio posto del cuore, un luogo sicuro in cui mi posso esprimere senza paura, anche essere triste. Sapere di non avere più Mark al nostro fianco per scrivere, confrontarci e suonare i brani è stato molto difficile…e la parte difficile è stata proprio comprendere quando le canzoni erano effettivamente complete: senza di lui è complicato. Mark, però, è in questo album: abbiamo immaginato le sue reazioni alle sfumature musicali e, anche se non fisicamente, lui era con noi, in studio. Dobbiamo, però, affrontare la situazione: a tutti succede di perdere qualcuno di vicino e caro, ma questo non significa dimenticarlo, ma farlo vivere in altri momenti.

 

La musica può guarire, e continuare a fare musica può essere la cura perfetta per ricordare Mark…

Verissimo. Lo credo anch’io. Non ho figli, ma in ogni canzone di The Script c’è qualcosa di me e che mi potrà raccontare negli anni: ogni emozione, sfumatura, evento che ho vissuto è proprio lì, in quelle parole. La musica ti può veramente cambiare la vita. E se non lo fa, ti aiuta ad avere una percezione diversa del mondo…e quindi lo cambia. C’è magia nella musica: non la puoi vedere, certo, ma ti può far piangere, ridere, divertire. La musica è una forza indescrivibile.

"Satellites", il nuovo album 

Raccontami di più del significato della parola Satellites, satelliti. Può essere interpretato come Mark sarà un satellite per noi, oppure noi lo saremo per lui o per le persone che magari devono affrontare un momento difficile?

Mi piacciono molto queste tue interpretazioni! Per me il significato di “Satellites” si concretizza nella metafora che siamo solo particelle di polvere nello spazio. I satelliti, da questo punto di vista, hanno la meravigliosa capacità di osservare tutto il mondo in un solo istante e comunicare altrettanto velocemente. Hanno punto di vista privilegiato. Dopo il periodo difficile che abbiamo affrontato, negli scorsi mesi, è stato bello ascoltare le interpretazioni di tante persone proprio della parola satelliti: ognuno di loro ha condiviso pensieri e idee, è stato magnifico veramente.

 

 

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Sarete presto in tour in Europa, e l’11 dicembre ci sarà l’unica data italiana a Milano. Che tipo di live sarà?

Credo che ogni concerto sarà diverso: sicuramente qualche data sarà più dolorosa rispetto ad altre, proprio perché il ricordo di Mark riaffiorerà. Nessuno lo potrà mai sostituire. Credo, però, che il suono resti sempre l’essenza di The Script, ed è quello che abbiamo fatto anche per questo album, che è la perfetta unione di tutti i dischi che abbiamo realizzato. Porteremo dal vivo le canzoni che ci hanno contraddistinto in questi anni, e che i nostri fan amano molto: ci sono stati accanto per circa diciassette anni, e per noi sono degli amici a cui vogliamo bene e su cui sappiamo di poter contare sempre. Può sembrare strano, ma sento la nostra fanbase vicina tanto quanto lo sono i miei amici: questo non cambierà mai. In questo nuovo tour europeo vorrei provare a dare più forza alla musica che, come dicevamo prima, può essere una cura per tutti noi. Per ogni sentimento, anche i più diversi, c’è una canzone dei The Script: se senti la mancanza di qualcuno puoi sentire The Man Who Can’t Be Moved, o se hai il cuore spezzato c’è Breakeven…ce ne sono veramente tante. Portarle dal vivo e far sì che le persone si immergano nel concerto, dimenticando i cellulari e apprezzando ogni istante, beh è proprio questo il mio obiettivo. Si trascorre troppo tempo davanti al telefono o al computer, e si perdono istanti unici. Ecco, ad ogni data dei The Script vorrei che tutti si divertissero come non mai.

 

Quindi più divertimento, salti e magari anche qualche lacrima, e meno telefoni, giusto?

Esatto! Però mi raccomando: se mi vedrai ballare e piangere…non fare video, eh! (ride)

La tracklist di “Satellites”


1. Both Ways
2. Unsaid
3. Home Is Where The Hurt Is
4. At Your Feet
5. Gone
6. Inside Out
7. Satellites
8. One Thing I Got Right
9. Falling Flying
10. Before You Go
11. Promises
12. Run Run Run

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