Pride 2024, le 10 migliori canzoni italiane a tema LGBTQIA+

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In occasione del mese dell'orgoglio arcobaleno, ecco alcuni brani italiani da ascoltare e inserire nella tua playlist che trattano queste tematiche. Da Raffaella Carrà a Levante, passando per Motta e Federico Salvatore

Giugno è il mese del Pride, quello in cui si celebrano i diritti della comunità lgbtqia+, un argomento a cui il mondo dello spettacolo, e quello della musica in particolare, è sempre stato sensibile. Fin dai tempi in cui l'omosessualità era ancora un tabù, cantautori e musicisti hanno dedicato parte della loro produzione a queste tematiche, con un importante impegno sociale. Anche in Italia. Ecco una selezione dei più importanti brani a tema Pride nella storia della musica italiana.

OTTOBRE, CARMEN CONSOLI

Il brano, terzo estratto dell'album L'Abitudine di Tornare (2015), racconta di una storia omosessuale tra due ragazze nell'Italia degli anni cinquanta. La canzone descrive il disagio che le due provano nel doversi nascondere e il grande coraggio che hanno nello scegliere di essere se stesse, contro ogni pregiudizio.

"Quel crocevia, un'imminente decisione da prendere

Piuttosto che il limbo, avrei scelto l'inferno
Fosse stato il prezzo della libertà

Il paradiso poteva anche attendere
Fosse stato il prezzo della libertà
Lasciare tutto e accontentarsi di niente
Già bastava il fatto in sé di esistere
Riaprire gli occhi e lasciarsi sorprendere"

 

 

Santa Rosalia, Levante

La cantautrice siciliana si occupa da sempre di tematiche legati ai diritti. Nel brano Santa Rosalia, contenuto nel disco Nel Caos Di Stanze Stupefacenti (2017), l'omosessualità viene trattata come se la si dovesse spiegare a un bambino. Le parole e le figure utilizzate sono semplici, ma nascondono un significato più profondo, accessibile a tutti. 

"Rosa o blu, rosa o blu, dai un bacio a chi vuoi tu
Mostrati per ciò che sei, non restare nascosto
Osa tu, osa tu, come non hai mai fatto mai
Portati dove saprai
Di trovare il tuo posto

Sei come sei
Chissà chi sei se non lo sai
Ma sii quello che vuoi
Saremo liberi di essere noi
Noi, noi"

Resta Come Sei, Dolcenera

Il brano, contenuto nell'album Il Popolo Dei Sogni (2006), parla di omosessualità rivolgendosi a una certa Laura: una ragazza innamorata dalla sua migliore amica che fatica ad affrontare i pregiudizi della società. La canzone invita a non cambiare la propria vita e il proprio essere solo per la paura del giudizio degli altri.

"Resta come sei, è la tua vita
Non cambiare mai, è la tua sfida
Resta come sei, tu sai amare
Non cambiare mai, non fai del male
Non fai del male

Guarda Laura che non devi avere più paura
Lascia perdere chi pensa che ci sia una cura
Non ci credere a chi è vittima della sua cultura
Guarda Laura, non puoi fingere tutta la vita"

Sei Bella Davvero, Motta

La canzone, inserita nell'album La fine Dei Vent'Anni (2016), porta l'ascoltatore in una realtà ancora poco raccontata: la vita di una ragazza transgender. La canzone interpreta gli stati d'animo della protagonista che ha voglia di ballare per spazzare via tutto il dolore che le persone le hanno causato in questo lungo percorso che l'ha finalmente fatta diventare chi voleva essere davvero.

"Ti sei tolta le scarpe
E ti sei messa a ballare
Sai sognare per gioco e sei bella davvero
Quelle scarpe giganti
Un nodo alla gola
Ti guardano tutti
Ma sei bella davvero"

Orlando, Madreblu

Il brano della band italiana, contenuto nell'album Prima Dell'Alba (1997), trae ispirazione dall'omonimo romanzo di Virginia Woolf in cui l'autrice racconta le avventure di una poetessa, maschio alla nascita, che affronta un percorso di riassegnazione di genere e vive per secoli, incontrando le figure della storia della lettaratura inglese. La canzone prende spunto da questo riferimento per poi raccontare l'amore omosessuale tra donne e in generale la bellezza della libertà di amare senza violenza nè differenza di genere

"Le puoi trovare felici
e sulle spalle portare un dolore
libere da ogni male, libere da ogni male
e finalmente libere di amare
lo stesso loro corpo
senza violenza
né differenza
ahi, ahi, ahi
e che sgomento nel petto vederle ballare
ahi, ahi, ahi
perchè non hanno bisogno di un vincitore
ahi, ahi, ahi
uno di quelli che il popolo ha eletto per bene"

Luca, Raffaella Carrà

Raffaella Carrà è da sempre stata molto vicina alla comunità lgbtqia+. Il brano uscito nel 1978 parla dell'omossesualità maschile in chiave ironica, nel tentativo di smorzare i pregiudizi che erano presenti soprattutto in quegli anni. Raffaella nella canzone racconta di essersi innamorata perdutamente di Luca, "un ragazzo dai capelli d'oro". Un pomeriggio però dalla finestra lo vede in compagnia di un giovane biondo e da quel momento non lo incontrerà mai più.

"Ma un pomeriggio dalla mia finestra
Lo vidi insieme ad un ragazzo biondo
Chissà chi era, forse un vagabondo
Ma da quel giorno non l'ho visto proprio più

Luca (Luca) Luca (Luca) Luca
Cosa ti è successo? (Luca)
Luca (Luca) Luca, con chi sei adesso? (Luca)
Luca (Luca) Luca, non si saprà mai!"

Eva-Eva, Subsonica

Il brano, contenuto nell'album Amorematico (2002), racconta un momento di intimità tra due donne. Sorretta dalle sonorità elettroniche di cui i Subsonica sono maestri, la canzone usa metafore poetiche per descrivere l'atto sessuale tra le due innamorate.

"Così Eva intacca Eva
Confondendo i segni ed i sensi
Tra le arcate del sudore
Un giocattolo che si apre
Abile
Forbice
Complice
Vanità"

 

#Mario Ti Amo, Una

La cantautrice Una, pseudonimo di Marzia Stano, con questa canzone (contenuta nell'album Come In Cielo Così In Terra, 2014) racconta la storia di due uomini che si sono amati da giovani. I ragazzi, per paura del giudizio delle altre persone, però hanno deciso di bloccare questo sentimento. I due si ritrovano molti anni dopo, uno è diventato banchiere e l'altro ha aperto un bar, e ricordano assieme con tono nostalgico i bei momenti passati assieme con un pizzico di dolore per la scelta fatta.

"Alla fine mi iscrissi ad economia
e son diventato un banchiere
e conto le cifre e gli zeri,
mentre tu conti i desideri
e riempi i bicchieri.
È che a furia di mettere i sogni nei cassetti
non ricordi più dove li metti.
È che a furia di mettere i sogni nei cassetti
dimentichi chi sei
dimentichi chi sei.
Mario voglio indietro ciò che si sono presi,
la bellezza della fede, i sorrisi incompresi
Mario dammi tutte le parole d'amore"

Sulla Porta, Federico Salvatore

Il cantautore napoletano presenta sul palco del Festival di Sanremo 1996 il brano Sulla Porta. La canzone racconta la storia di un ragazzo che, sulla porta di casa con la valigie in mano, confessa alla madre di essere innamorato di un uomo e che andrà a vivere con lui. Il brano era stato ammesso alla gara, ma censurato in una sua parte: la frase "Sono un diverso, mamma, un omosessuale” venne cambiata in “Sono un diverso mamma, e questo ti fa male”. Al di là della censura, Salvatore aveva scelto di portare un brano per quegli anni davvero coraggioso e divisivo.

"Mamma' son qui
con le valigie sulla porta
con tutti i dubbi
e tutti i miei casini
però mi sento forte
e per la prima volta

io me ne frego
degli orecchi dei vicini.
Sulla porta sulla porta"

L'amore merita, Deva

La band italiana con questa canzone, dal ritmo fresco e gioioso, vuole creare un inno alla libertà di amare abbattendo ogni pregiudizio. Il testo racconta anche le difficoltà affrontate da chi vive un amore in ombra per la paura delle critiche altrui e si scaglia contro l'omofobia.

"L'amore merita di amarsi come e quando vuole nonostante le parole
della gente che ci guarda e sempre più bastarda parla
ma non dice niente e sente ma non ci comprende e pensa
sia un'effimera bugia la storia solo mia.

Non sarà solo una bandiera "a portare il colore"
a raccontare di un'altra libertà che muore
perché l'amore non vuole né legge né pretesa"

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