Bonsai Bonsai, rendere più umane le tecnologie ci porta nella Casa di Specchi: il video

Musica

Il brano spiega che è sempre più difficile capire se ciò che ci circonda è reale o creazione delle tecnologie avanzate che stanno cambiando il nostro modo di percepire il mondo

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELLA BAND

Nel momento in cui è nata la necessità di creare un videoclip che accompagnasse il singolo in uscita ho iniziato un lavoro di ricerca per capire come creare un video animato che fosse visivamente accattivante e che potesse legarsi concettualmente al messaggio veicolato attraverso il testo. L’idea generatrice del video è strettamente legata al periodo storico in cui viviamo, quello della post-verità, in cui è sempre più difficile capire se ciò che ci circonda è reale o creazione delle tecnologie avanzate che stanno cambiando il nostro modo di percepire il mondo. Con questo videoclip ho cercato di esplorare le possibilità che ci possono fornire queste innovazioni, sfruttando l'intelligenza artificiale in modo consapevole, come mezzo per materializzare un prodotto artistico partendo da un’idea ben precisa.

La volontà di sfruttare l’AI in questo senso serve per dimostrare che queste nuove tecnologie possono essere declinate dall’ingegno umano a un fine artistico che possa anche creare nuove dimensioni creative. La realizzazione, in concreto, è avvenuta generando una immagine alla volta, frame per frame: questa è stata sicuramente la fase più impegnativa per la realizzazione del videoclip poiché per ogni singolo secondo del video è stato necessario creare 15 singole immagini. Inoltre in questa fase mi sono spesso scontrato con le diverse dinamiche presenti nel brano, facendo spesso passi indietro su ciò che era stato già realizzato: difatti nel processo di creazione ho capito che per far sì che il video risultasse visivamente efficace sarebbe stato fondamentale comprendere come gestire al meglio questa morfosi continua, in che momenti dovesse essere più repentina e in quali più graduale.

È proprio in questa fase che ho colto appieno quanto fosse importante capire come l’intelligenza artificiale si comportava nel momento in cui andavo a fornirgli un input: il fine era quello di ottenere il frame che più si avvicinava a quello che avevo in mente.

In questa metamorfosi continua ho cercato di rappresentare visivamente le immagini più forti del testo cantato, ma allo stesso tempo ho cercato di comunicare la difficoltà dell’essere umano di avere un percepito di sé netto che non sia condizionato dal peso del giudizio altrui. La figura dello specchio diventa, come nel testo, fondamentale e ritorna più volte: è un simbolo della necessità continua che ha l’essere umano di guardarsi dentro per capirsi a pieno.

Poiché avevo la necessità di creare un legame forte con emozioni reali non volevo che fosse un video completamente animato: in contemporanea alla realizzazione dell’animazione ho realizzato pochissime riprese video che avevo già pensato in precedenza da aggiungere con degli effetti di fusione agli elementi grafici creati dall’intelligenza artificiale. Nel video inoltre compaiono tante citazioni dei grandi artisti dell’arte contemporanea, ma in maniera così fugace da lasciare il dubbio di averle solo immaginate: si ricollega così l’antico al moderno, l’autentico al fittizio in un turbinio di immagini che diventano specchio della nostra anima, al sicuro del nostro corpo e quindi nostra casa nel presente, come certa e pacificata ancora di salvezza e di essenza, prima forse di diventare altro.

 

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