Al Bano, ecco perchè ha steccato l'Inno di Mameli in finale di Coppa Italia

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“Ormai ho capito che c’è una parte d’Italia che stravede per me e un’altra che non mi sopporta. È successo anche a Cristo, figuriamoci a me" ha spiegato l'artista di Cellino San Marco

L’Inno di Mameli ha il pregio di unire una nazione intera e di poter essere cantato da tutti senza preoccuparsi troppo dell’intonazione. Quando a steccare è però un cantante professionista come Al Bano non passa di certo inosservato. Il cantautore di Cellino San Marco si è esibito sulle note dell’inno italiano in occasione della finale di Coppa Italia del 15 maggio tra Atalanta e Juventus e la sua performance con parecchie difficoltà di intonazione è stata presa in giro sui social. Al Bano ha così deciso di replicare a La Presse per difendersi dagli attacchi.

La replica

“Ormai ho capito che c’è una parte d’Italia che stravede per me e un’altra che non mi sopporta. È successo anche a Cristo, figuriamoci a me” ha spiegato a LaPresse il cantautore Al Bano. Sulle motivazioni che l’hanno spinto ad accettare di cantare l’inno ha precisato: “Ho cantato perché so di saper cantare, ma onestamente era talmente tanto l’entusiasmo e il casino che non capivo nulla. Ma la voglia di cantare e di non ascoltare era tanta perché ne valeva la pena. Era un’esperienza da fare che mi mancava”. Riguardo alle stonature ha raccontato: “Ho steccato sì, lo ammetto, lo dico io per primo anche perché se n’è andata un po’ la voce”.

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