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Fabrizio De André, esce una versione dell'album “Crêuza de mä” in napoletano

Musica

Camilla Sernagiotto

©Getty

Alcuni musicisti hanno reinterpretato le canzoni del celebre disco del cantautore genovese scomparso nel 1999, rifacendole in napoletano. Sono Teresa De Sio, Francesco Di Bella, Gerardo Balestrieri, Enzo Gragnaniello con Mimmo Maglionico, Maldestro, Nando Citarella e Nuova Compagnia di Canto Popolare i protagonisti di questa nuova versione dell’opera che, in origine, è scritta e cantata in dialetto ligure. Il titolo è “’Na strada ’mmiez ’o mare - Napoli per Fabrizio De André”

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Il 15 maggio 2024 uscirà ’Na strada ’mmiez ’o mare - Napoli per Fabrizio De André, una nuova versione del mitico disco di De André intitolato Creuza de mä (uscito nel 1984).
Mentre l'album originale è scritto e cantato in dialetto ligure dal cantautore genovese scomparso nel 1999, questa nuova versione sarà tutta in dialetto napoletano.

 

Alcuni musicisti partenopei, infatti, hanno interpretato i brani di quell’opera importantissima delle sette note nostrane. Sono Teresa De Sio, Francesco Di Bella, Gerardo Balestrieri, Enzo Gragnaniello con Mimmo Maglionico, Maldestro, Nando Citarella e Nuova Compagnia di Canto Popolare i protagonisti di questa reinterpretazione dell’opera che, in origine, è scritta e cantata in dialetto ligure.
’Na strada ’mmiez ’o mare - Napoli per Fabrizio De André sarà disponibile su Cd e in digitale dal 15 maggio 2024.

 

Arriva a più di trent’anni dall’uscita dell’originale e nasce da un’operazione datata quasi un decennio fa: l'intero album Crêuza de mä è stato tradotto in napoletano per due concerti che si sono tenuti nel cortile del Maschio Angioino il 14 e il 15 settembre del 2015.
Ora, in occasione del quarantennale dell’uscita discografica di Crêuza de mä, ciò che venne registrato a Napoli in quell’occasione targata 2015 viene pubblicato su CD da Nota.

È merito dell’intuizione artistica di Teresa De Sio

Diamo a Cesare quel che è di Cesare, e in questo caso a Teresa De Sio quel che è di Teresa De Sio…
L’intuizione di tradurre in napoletano Crêuza de mä, infatti, è stata della cantautrice napoletana autrice di album come Sulla terra sulla luna (1980), Ombre rosse (1991) e dei più recenti Tutto cambia (2011) e Teresa canta Pino (2017).
Proprio nel sopracitato Tutto cambia, la cantante aveva ripreso Crêuza de mä traducendola in napoletano.

 

Assecondando quella intuizione, lo scrittore e giornalista musicale Annino La Posta ha avuto la brillante idea di estendere quel processo linguistico all’intera tracklist del disco di Fabrizio De Andrè.

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L’arricchimento musicale conferito dal napoletano

L'operazione di traduzione dal dialetto ligure a quello napoletano ha fatto emergere quanto innanzitutto questi due vernacoli siano compatibili tra loro.

Inoltre dimostra come l'arricchimento musicale conferito dal napoletano alla fonetica delle canzoni sia un plus notevole, senza nulla togliere ai brani originali in dialetto ligure chiaramente.

 

Questo spunto è stato poi condiviso con Dario Zigiotto, il compianto (è purtroppo recentemente scomparso) collaboratore di artisti come Ivano Fossati, Enzo Jannacci e dello stesso De André, nonché organizzatore di eventi e di festival molto importanti.
Sono stati coinvolti poi la Fondazione De André (la cui Presidente, Dori Ghezzi, si è resa disponibile nel ruolo di consulente del progetto) e il Club Tenco. E, non da ultimo, il Comune di Napoli, che ha adottato il progetto con entusiasmo permettendone la messa in scena.

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La registrazione nel corso dei due concerti al Maschio Angioino

I brani che compariranno nel disco in uscita il 15 maggio sono stati registrati dal vivo in occasione dei due concerti al maschio angioino risalente al 2015. Si tratta di sette tracce suonate live.

 

La tracklist è la seguente:
1 - Teresa De Sio - ’Na strada ’mmiezz’o mare (Crêuza de mä)


2 - Francesco Di Bella - Jamina (Jamìn-a)


3 - Gerardo Balestrieri - Sidòne (Sidùn)


4 - Enzo Gragnaniello con Mimmo Maglionico - Sinan Capudan Pascià (Sinàn Capudàn Pascià)


5 - Maldestro - ’A pittima (Â pittima)


6 - Nando Citarella - ’A dummeneca (Â duménega)


7 - Fausta Vetere E Corrado Sfogli - Nccp - Da chella riva (D’ä mê riva)

I testi e le musiche sono di Fabrizio De André e Mauro Pagani, le traduzioni sono curate da Annino La Posta (tracce 2,3,4,5,6,7); Teresa De Sio (traccia 1); Gennaro del Piano (traccia 4).

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I protagonisti di questa nuova versione, da Teresa De Sio a Enzo Gragnaniello

Gli interpreti delle varie canzoni sono nove, nello specifico i seguenti.

Teresa De Sio non ha certo bisogno di presentazioni: è autrice, oltre che interprete, di capolavori che, partendo dalla canzone popolare, sono approdati alla canzone d’autore. È poi ritornata a quella che è diventata poi musica etnica, con uno spiccato talento nel cogliere alla perfezione parola e suono, assieme.

 

C’è poi Francesco Di Bella, ex membro dei 24 Grana (band elettrica ed elettronica di fine anni ’90). Dopo aver lasciato il grippo, prosegue per via solista ricercando un suono e una parola che lo consacrano alla musica d’autore.
Gerardo Balestrieri, invece, è un polistrumentista che ha partecipato a numerosi progetti teatrali, cinematografici e musicali. Nato in Germania, ha vissuto in giro per il mondo e ora si è fermato a Venezia. Ha pubblicato quattro album.

 

Enzo Gragnaniello è una delle voci napoletane più famose che ci siano. Dal 1983 a oggi, ha pubblicato ben diciotto album (coronati da tre Targhe Tenco nella categoria dei dischi in dialetto).

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E ancora: Mimmo Maglionico, Maldestro, Nando Citarella…

Mimmo Maglionico è un flautista di formazione classica, instradato poi sulle vie della musica etnica (arrivando a suonare addirittura con Peter Gabriel). Con il progetto PietrArsa, il suo flauto ha sposato i suoni della quena, del chalumeau, della ciaramella, del flauto di Pan, realizzando un’interessante rilettura della musica popolare.

 

C’è poi Maldestro, giovane rivelazione del panorama cantautorale di provenienza napoletana. Con la canzone Sopra il tetto del Comune si è aggiudicato il Premio Ciampi, il premio SIAE, l’AFI e Musicultura 2014 nonché il Premio Fabrizio De André nel 2013. Con il disco di esordio è riuscito a entrare nella fase finale delle targhe Tenco per l’Opera Prima.

 

Nando Citarella è un altro grande nome della canzone dialettale. Negli ultimi decenni ha offerto una serie di spettacoli, ricerche etno-musicali, opere buffe, commedie musicali, concerti lirici, trasmissioni televisive, direzioni artistiche e docenze, diventando una voce importante a ogni livello nel panorama musicale partenopeo.

 

Infine, ci sono Fausta Vetere e Corrado Sfogli NCCP, che fanno parte della Nuova Compagnia di Canto Popolare, la prima e la più autorevole rappresentante della musica etnica napoletana nel mondo (attiva da oltre sessant’anni). È nata con lo scopo di “diffondere gli autentici valori della tradizione del popolo campano”.