Evelina, il conflitto interiore diventa scontro a due in Marta D: il video

Musica

Nel finale la canzone può essere un sorriso liberatorio o il dubbio che la resa sia ormai compiuta e inevitabile

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA

Questo video non è una mera rappresentazione della canzone Marta D, ma è una sua interpretazione, una lettura critica, una sua trasfigurazione espressiva e una sua continuazione in un altro linguaggio. Scriveva Roland Barthes che “nel wrestling non c’è un problema di verità come non c’è nel teatro” e io aggiungerei che lo stesso vale per la musica e per il cinema e per la loro complessa relazione. Nel video, il conflitto da interiore, personale e intimo, si trasforma in uno scontro a due, un corpo a corpo fisico, brutale ma anche tenero. Quei sentimenti che spesso non abbiamo la forza e il coraggio anche solo di guardare, che ci isolano, che ci fanno cadere e ci rendono dipendenti, quei ricordi appannati che non vogliamo lasciare andare via di cui parla la canzone, nel video assumono le sembianze di volti deformati dalla sofferenza, di calci in faccia e di prese crudeli.

L’interiorità lacerata di Marta D, le immagini stesse che evoca, nel video si svuotano, i suoi contenuti si esauriscono e si tramutano in forme che creano uno spettacolo del dolore, tanto simbolico - come sempre accade nel wrestling - quanto potente, eccessivo e disturbante. Una sofferenza che non vuole compiacere, che viene mostrata senza paura né pudore e che non viene mai omessa, edulcorata o rimossa. Arrendersi o provarci ancora, anche solo per pochi attimi, per un altro round? Ed è proprio a partire da questo dubbio che si può aprire uno spiraglio, una possibilità. Perché gli atti di pura e creativa ribellione, la condizione stessa dell’essere in rivolta, passano per un baratro strettissimo, ambiguo e pericolosissimo. Intimo o storico, personale o politico, che sia. Ingaggiare una volta per tutte questa lotta è necessario e non rimandabile, bisogna accettarla senza il timore di soccombere. Da questo ring si entra una sola volta e si esce una sola volta.


Siamo circondatə da una fortezza che opprime, reclude e anestetizza chi sta dentro e che riduce al silenzio ed esclude tutti i dannati della Terra. Aprire uno spiraglio tra i macigni di questa fortezza è quello che voglio e questo posso farlo perché non ho paura di fallire, perché solo la poesia è così innamorata, sconsiderata e anarchica da potersi ancora permettere di ricordarci chi siamo, da dove veniamo. Nel finale del video, questa breccia prende la forma di un sorriso liberatorio, o il dubbio che la resa sia ormai compiuta e inevitabile. Vi lascio con uno schiaffo e una carezza, vi tengo lo specchio, guardatevi dentro quel che volete. Non c’è tempo e c’è più tempo”.

Regia: Nino Sabella

Direttore della fotografia: Michele Venezia

Cast: Adele Bernocchi, AKA Queen Maya, la Regina del Wrestling Italiano, 7 volte vincitrice del

Campionato femminile di Wrestling; Irene Bigoni, AKA Irene La Vedova Nera, 2 volte vincitrice del

Campionato Italiano femminile di Wrestling.

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