Roberto Vecchioni parla di sogni, di canzoni e della morte di suo figlio

Musica

L'artista che ha conquistato l'ultimo Festival di Sanremo duettando con Alfa si confessa in una intervista a Il Secolo XIX

A 80 anni Roberto Vecchioni continua a essere un sognatore e lo ha spiegato in una intervista al quotidiano ligure Il Secolo XIX dove ha raccontato la sua quotidiana battaglia contro "l’ignoranza, l’incapacità di guardare gli altri, l’insensibilità di fronte al dolore delle persone. Sono le cose peggiori che possano esistere".

Il pensiero a sua moglie Daria e l'affetto dei giovani

Parlando della consorte Daria ha sottolineato che la sua missione è di ricordarsi di non dimenticarla mai. Poi ha commentato la sua paura di scrivere canzoni che magari nessuno ascolterà. Nella realtà poi è l'esatto contrario, le sue poesie in musica sono amatissime da più generazioni e ora anche i giovani hanno uno sguardo curioso e attento verso il professor Vecchioni: spiega che per anni quasi nessuno conosceva Sogna ragazzo sogna e improvvisamente, grazie anche al duetto sanremese con Alfa, è diventata famosa in tutta Italia: "E' una canzone - dice a Il Secolo XIX- che meritava maggior riconoscimento. Non c'è dubbio. Aspettavo l'occasione di una rivincita. Glielo dovevo, perché è molto più bella di Chiamami ancora amore. È universale, infatti i boyscout, i ragazzi cattolici, le ragazze delle scuole la cantavano già. Il grande pubblico invece no. Dopo Sanremo i giovani mi chiamano, mi cercano, ricevo messaggi da ogni parte. Sento proprio un affetto fisico. Non me lo sarei immaginato. Evidentemente, è stato importante passare le consegne ad Alfa, durante il Festival, perché significa che certi valori sono vivi".

Roberto Vecchioni alla presentazione del suo nuovo album "L'infinito", Milano, 6 novembre 2018. ANSA/MATTEO BAZZI

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Roberto Vecchioni spiega che dalla drammatica morte sua moglie Daria non si è più ripresa, nonostante sia circondata da amici, amiche, figli e nipoti che le vogliono bene: "Ogni tanto si astrae, va in bagno e piange per un’ora". E anche lui soffre e cerca sollievo nelle parole, nelle piccole cose che può raccontare alla gente: "Poi ho la gioia di essere arrivato a 80 anni abbastanza integro. È un dono dal cielo che non voglio sprecare sino all'ultimo giorno". 

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