Selmi presenta l'album Perderci nell'Attimo: "La sfida è spingere il pensiero oltre"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Credit Matteo Bosonetto

Arriva il disco di uno dei grandi protagonisti dell'ultima edizione di X Factor. Ad aprile l’artista si esibirà live in due speciali appuntamenti a Roma, il 7, e a Milano l'11. L'INTERVISTA

 

Dopo avere stupito X Factor (GUARDA LO SPECIALE) Selmi presenta l'album Perderci nell'Attimo, un progetto che parla di attese, di consapevolezze, ma anche di una società che troppo spesso punta più sull’apparire che sull’essere. La sua musica segue la volatilità del suo umore, capace di portarlo tra alti e bassi senza alcun preavviso. Generi contrastanti, che mantengono sempre la propria identità, lasciando scorgere un animo riflessivo e una scrittura delicata che sottolinea una grande sensibilità.

 

Niccolò partiamo dalla storia dell’album: testi molto autobiografici e scritti in tempi distanti tra loro. Quale è il filo che li unisce?
L’album è un racconto che tocca varie situazioni per arrivare a mostrare chi sono. E’ una presentazione, ci tenevo che il primo progetto avesse questo svolgimento.

Perderci nell’attimo sembra un concetto anti storico: oggi non siamo più capaci di perderci, viviamo in una società che ci vuole sempre al top. Hai una soluzione per riconquistare l’attimo visto che oggi per salvarsi “si cerca di esistere”?
Non posso averla ma credo che ognuno possa avere i suoi punti di riferimento, soprattutto le sue passioni che nel mio caso è la musica. Ma non è una soluzione in assoluto.

Esiste ancora “chi pensa ancora forte”? Tu sei uno di loro?
Credo che sia una condizione umana pensare, farlo forte per me è un subire tanto e di conseguenza spingere oltre il pensiero. Mi ritengo uno che pensa tanto, a volte anche troppo.

“E voglio usare le lacrime solo per piangermi addosso”: non credi che sia uno dei grandi mali di questa epoca? Oppure credi che il non sfogarsi possa essere salvifico?
Il pianto è una qualità che abbiamo, è quasi anestetizzante piangere. Più scendono le lacrime e più ci sentiamo alleggeriti. Nel testo non è piacevole la situazione che racconto ma nella vita ci sta piangere.

In Sparami dici “fammi sentire normale”: cosa è oggi la normalità?
E’ non sentirsi in dovere di fare o dire qualcosa quasi per una imposizione sociale. E’ normale chi riesce a essere se stesso.

Un tema che torna spesso nei tuoi testi è quello della sincerità: possederla è un dono o una dannazione?
E’ un’arma a doppio taglio. E’ dannazione per ciò che si può perdere inteso come cose esterne a noi. Invece si può guadagnare a livello personale: essere sinceri nelle situazioni che la vita presenta significa evitare disagio e dunque rispettarsi.

Concordo sul fatto che un rimorso e meglio di mille rimpianti non vissuti: c’è un rimpianto che anche a distanza di tempo ti fa ancora male?
No perché altrimenti non sarei qui. E’ un puzzle che si costruisce. Il passato serve perché mi ha permesso di essere dove sono ora e dunque non lo rimpiango.

Ascoltando Come bambini ho avuto la percezione che tutto l’album sia caratterizzato dall’assenza, che sia una persona o altro. E’ per sopperire a questo che esistono le favole? E che si impazzisce senza le parole?
Dal momento in cui ognuno ha la sua assenza è così, l’assenza è uno spazio non occupato, è fisiologico andare a ricercare una soddisfazione che colmi quel vuoto. Ti dico di sì perché le favole sono il perseguire i sogni che spingono le persone e i sogni sono soggettivi, ci differenziano e ci formano in maniera unica. Impazzirei senza favole e se fossero le stesse per tutti.

Consapevole è il racconto di una sconfitta: potessi riavvolgere il nastro dell’esistenza torneresti indietro come ti è stato chiesto o saresti il testardo che guarda avanti?
E’ un mio modo di essere. Capisco le situazioni, tornassi indietro vivrei determinate cose in un altro modo. Non ho rimpianti e gli errori contribuiscono a formarti.

Che ricordi hai di X Factor?
Super positivi, eravamo un bel gruppo di artisti e amici immersi in un bel clima. Non ho sentito la competizione, ci siamo aiutati a vicenda e conosciuto delle belle persone. Poi mi sono trovato in un palco con una tecnologia speciale, ho conosciuto chi sta dietro le quinte e misurata la febbre che si respira.

Che accadrà nelle prossime settimane, oltre ai due concerti già annunciati.
Arriverà nuova musica perché nella mia cameretta non smetto mai di suonare, la ruota gira sempre. E spero in nuove date. Posso anticiparti che non ci saranno cover.

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