Maladie Des If, il contatto con le nostre emozioni è Vivi Se Ne Va: il video

Musica

Il brano interpreta la metafora del percorso inteso come fuga, quello è il tema centrale

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ESCLUSIVO DELL'ARTISTA

L'atmosfera vuol essere quella delle cose belle, delle cose del cuore. Nel videoclip di Vivi se ne va abbiamo voluto raccontare una storia in cui ognuno di noi può trovarsi o ritrovarsi, l'attimo di riflessione dove potersi mettere in contatto con le proprie emozioni, quelle che possiamo forse provare a nascondere talvolta, senza mai riuscirci completamente. Andare, andare via lontano, lasciarsi alle spalle tutto, il viaggio o meglio la metafora del percorso inteso come fuga è il tema centrale, un tracciato che può essere anche inteso come interiore, all'occorrenza, ma di sicuro è l'occasione cercata e voluta di abbandonare qualcosa che non ci appartiene più per ritrovare noi stessi. Allontanarci da ciò che non ci appartiene, in sostanza, non è un atto di vigliaccheria, ma piuttosto il moto necessario della nostra evoluzione. Come la crisalide, porta già in sé tutti i pigmenti della variopinta farfalla che ne verrà.

Con questa immagine  abbiamo provato a sublimare la nostra ballad, valorizzandone i ritmi compassati, le sonorità chiare ed allo stesso tempo eteree, tentando di immergerla in un’atmosfera il più possibile evocativa, per  un racconto che desideravamo fosse leggero ma allo stesso tempo denso di segni distintivi. Abbiamo cercato di toccare con discrezione, come spettatori alla finestra, il tema del vagare senza meta, il tema del cambiamento, della riflessione, quello del ripiegamento su se stessi e della rivendicazione del proprio io. Tutto questo, con Viviana Iannizzi, autrice e regista e Guglielmo Vavoli, che ne ha curato montaggio e post produzione, volevamo approfondire, e loro ci hanno fatto dono di  grande attenzione  e sensibilità nella scelta di volti e luoghi e nella composizione delle sequenze, da quelle contratte del ripiegamento – la stanza – a quelle ariose e profumate del sollievo – la spiaggia – sapientemente intervallate dal ripetuto riferimento alla metafora della rinascita e dell’evoluzione, frutto di costruzione paziente – la farfalla – in un racconto quanto più delicato e misurato, nel quale dove il simbolo doveva giocare un ruolo da protagonista.

La chiave di lettura, ad ogni modo, l’abbiamo comunque lasciata all'interpretazione di chi segue il disvelarsi di questo racconto in musica, che abbiamo immaginato avvolgente dall'inizio alla fine. In questo tormentato e straordinario viaggio tra i moti dell'anima, con la storia di Vivi abbiamo voluto rappresentare, attraverso le trasparenze delle ali delle farfalle, la vita, oscillante tra il dolore e la prigionia, la libertà e la salvezza. Sognando ambientazioni suggestive, abbiamo provato ad intrecciare vocalità e narrazione, cercando di assicurare coerenza tra racconto musicale e storytelling, con la precisa intenzione di onorare la nostra cifra artistica, nella quale, consapevolmente, il racconto non è mai strumento o effetto, ma diventa causa. In conclusione, pensiamo a Vivi se ne va come ad un ulteriore tassello di un grande puzzle che, una scoperta dopo l’altra, svela al suo centro la vita, con tutte le esperienze che la rendono allo stesso tempo terribile e meravigliosa. Mi piacerebbe che quell’abbraccio finale tra due affetti veri, imprescindibili, venisse accolto come si riceve un biglietto di invito alla festa della vita, un invito che sono convinta valga la pena accettare.

Spettacolo: Per te