Seveso Casino Palace, scomodo e senza censure è il nuovo Cacciaguai: il video

Musica

Il brano è un vero e proprio scovatore di problemi che va in giro con il fine di esorcizzarli eliminandoli

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELLA BAND

Cacciaguai è un brano irruento, ribelle e sincero con un profumo rock femmineo, il nostro grido per dare finalmente voce a tutto quello che non abbiamo raccontato negli ultimi anni. L’incontro con la nuova frontwoman Lucilla Polastri Menni ci ha permesso di ritrovarci nuovamente dopo un periodo in cui sembravamo persi ed ora siamo pronti a cantarle di santa ragione abbattendo tutte le censure. Ci sono rabbia, ribellione, desiderio di sputare fuori sentenze scomode, parlare senza filtri in un flusso continuo per esternare la sofferenza esistenziale: Nella gola c’ho il calcare/ Il Viakal non serve a un cazzo se sto sporco è esistenziale/ Lascio stare, tanto vale.

Cacciaguai è un vero e proprio scovatore di problemi che va in giro con il fine di esorcizzarli uccidendoli. Da qui la scelta di impostare la copertina su sfondo rosso con al centro un pugnale, l’arma con cui il cacciatore mitologico vuole estirpare tutto quello che non va nella società odierna. Nel testo ci sono numerosi riferimenti espliciti. C’è il disagio, ci sono i soprusi, c’è il riferimento ad esperienze vissute sulla propria pelle. Poi ancora si insiste sulla tematica di non accettare se stessi, del sentirsi insultati e lasciati da soli per scoprire in realtà che è proprio lo stare da soli che ti fa diventare chi sei veramente.

Un brano alternative rock crossover denso di parole, esplicito e con influenze elettroniche. Siamo tornati per provocare e per dar fastidio soprattutto a chi tarpa le ali all’individualità. Cacciaguai è solo il primo atto della ribellione che porteremo avanti nei prossimi mesi e di cui iniziamo a dare un assaggio con questo primo singolo estratto dal nostro prossimo Ep. Cacciaguai è un vero e proprio scovatore di problemi che va in giro con il fine di esorcizzarli uccidendoli. Il videoclip nasce dall’esigenza di rendere reale questo personaggio alla ricerca di riscatto. All’inizio Cacciaguai è intrappolato, rinchiuso con la camicia di forza, mentre tenta disperatamente di ribellarsi ed evadere dal suo silenzio per alzare il tono della voce.

Abbiamo cercato di costruire e ricreare un ambiente asfissiante che si rivela essere nient'altro che la nostra mente. La camicia di forza trasmette senso di impotenza e immobilità ma è il costante voler provare a liberarsi che prevale. Cacciaguai però non agisce sempre in modo corretto secondo la società ed è proprio da quest'ultima che viene catturato e per questo motivo lo si vede indossare anche l'iconica tuta arancione da prigione.

Il videoclip è interamente autoprodotto ed è stato pensato da Alessandro D'Amico con l'aiuto di Caterina Lanza e i Seveso Casino Palace. Le riprese sono di Alessandro D'Amico, Massimo Macchi e Silvia Palazzo. Il video è stato girato in proprietà private tra Milano e Buccinasco e allo Skate Park KPN di Opera.

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