Sanremo 2024, Negramaro: "Ricominciamo Tutto significa rinascere dai propri errori"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

La band salentina torna all'Ariston vent'anni dopo Mentre Tutto Scorre. Intanto prepara il nuovo album e il tour negli stadi. IL RACCONTO

La speranza ha un nuovo nome, una nuova poesia. Si chiama Ricominciamo Tutto e ci prende l’anima grazie a quella fantastica famiglia che si chiama Negramaro. Tornano all’Ariston (GUARDA LO SPECIALE SANREMO) dopo l’esperienza del 2005 con Mentre Tutto Scorre, una sconfitta che si è tramutata in una marcia trionfale lunga vent’anni, con, appunto, Ricominciamo Tutto, che è un brano che parla del superamento degli errori, di attraversare se stessi ogni mattina domandandosi “chi ero ieri”. Dopo i pre-ascolti (GUARDA LE PAGELLE) hanno totalizzato voti altissimi con merito assoluto, con un brano che solo per gli archi ha un afflato angelico. E nella chiacchierata con Giuliano, Andro, Danilo, Ermanno, Pupillo e Lele le prime parole sono di gratitudine: “Grazie per qualsiasi commento espresso, per noi la stampa è importante. Ci ha emozionato leggere le vostre recensioni. Più di vent’anni insieme e ci avete dato tutto, ci avete spinto a Sanremo senza pregiudizi. Non sapevamo che c’erano i pre-ascolti… nel 2005 suonavamo alle 2 del mattino e non eravamo annoverati tra gli esseri viventi. Oggi i giovani non vengono tenuti alla fine”. Vent’anni dunque dal loro primo Festival, un carriera altrettanto lunga, anzi pure un po’ di più, e sono in arrivo un nuovo album (stanno lavorando a Berlino, ndr) e i concerti negli stadi (Abbiamo invitato Lorenzo Jovanotti, può venirci a trovare quando e dove vuole”): “Con Amadeus c’è stima -dice Giuliano Sangiorgi- in questi mesi ha reiterato l’invito in gara e i nomi degli altri li abbiamo scoperti solo dopo. Quel passaggio del 2005 lo consideriamo una perla. Ad Amadeus abbiamo fatto sentire solo Ricominciamo Tutto, canzone nata in Abruzzo e che non nasce da una crisi bensì da un manto nevoso bianchissimo, una immagine semplice vissuta con la mia compagna Ilaria e nostra figlia Stella piccola: era il periodo della diffidenza da pianerottolo, quando tutti giravamo con la mascherina”.

UN ATTO DI SPERANZA

Entrando nel dettaglio di Ricominciamo Tutto, i Negramaro sottolineano che “per noi è un atto di speranza, lo facciamo tutti e sei sempre, è il segreto dello stare assieme: riprendendo Neruda è importante rinascere ogni giorno, per se stessi e nel rapporto con gli altri. La canzone che vorremmo diventi di tutti e tradotta attraverso le nostre emozioni diventa un claim in cui credere. Per stare bene bisogna azzerarsi e riconoscere nell’altro una persona ripulita da ogni pregiudizio, compreso quello verso se stessi. Ogni volta in sala prove è una novità. Con l’orchestra è stata una esplosione di emozioni, abbiamo provato la sensazione che hai quando scrivi una frase e ti viene così bene che entri in un universo parallelo. Sul Festival è stato fatto un lavoro di contemporaneità, è la nostra settimana degli Oscar. Abbiamo lavorato vent’anni perché vincessero i sedicenni e perché un brano col riff di Jimi Hendrix entrasse nei Negramaro”. Certo che quel 2005 germoglio di una epopea torna spesso nei discorsi: “Quel passaggio a Sanremo -dice Giuliano- fu molto determinante per la nostra carriera, è un trauma che portiamo con noi come un bellissimo ricordo. Caterina Caselli era felicissima, poi Franco Califano, che per noi è il De André romano, ha speso belle parole lasciandoci una emozione che ho ancora impressa: non capivamo se era delusione o sogno, noi arrivavamo dal Salento che è culturalmente avanti, noi pensavamo di essere i Blur e i Radiohead. Lo abbiamo vissuto come un sogno e quando abbiano vinto il premio della Critica chiamai i miei e i miei fratelli che presero un aereo ma mai giunsero a destinazione per la neve”. Sottolineano che questo Festival non ha bisogno di super ospiti perché sono già in gara. "Speriamo che vincano dei ventenni: la nostra vita per noi è la musica che è stata e che sarà, Sanremo è una tappa; nel 2005 erano tutti giganti e noi piccoli e neri”. Un aneddoto su Mentre tutto Scorre: “Fu tolto a Mina, per farci andare a Sanremo col nostro lavoro underground, Caterina Caselli ha fatto una manovra di convincimento. Per altro lei ha la versione di Mina che non abbiamo mai sentito. Se togliete la mia voce ingombrante, Ricominciamo tutto è la sintesi di questa nostra esperienza live. Cantare bene è il mio incubo notturno, per noi vincere è fare arrivare l’emozione”.

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LA CANZONE DELLA SECONDA CHANCHE

Guardando all’album che verrà Giuliano racconta che “in occasione di un viaggio a Berlino con Ilaria e Stella ho scritto Berlino Est che sarà nel disco che abbiamo scelto di chiudere dopo Sanremo con la consapevolezza di quello che stiamo facendo. Siamo stati nello studio dove gli U2 hanno fatto Acthung Baby, lavoriamo per restare negli alveoli della sostanza. Ogni volta resettiamo, quando andammo in America siamo scappati dal nostro successo per ricominciare davvero. Il viaggio ci ha sempre caratterizzato: i dischi devono riempirsi di storie ed entusiasmo, che dopo vent’anni non è facile da trovare. Abbiamo sempre viaggiato per fare musica e fatto musica per viaggiare. Riconoscere il proprio limite è una liberazione: non saremo mai giganti ma quello che proviamo quando suoniamo ce lo invidierebbero anche i grandi, Ricominciamo Tutto è il nostro Interstellar. È la canzone delle seconde chanche, spero di avere raccontato un mondo senza pregiudizi. Conosci te stesso disse Socrate e io dico conoscilo più volte. Chi ero io ieri? So che oggi ho un’altra possibilità. Il pollice su e giù, senza vie di mezzo, è un gesto terribile e mi fa paura. A me piacerebbe sbagliare ogni volta così da non credere di avere imparato tutto se no tutto diventa cinico e segnato”. A parlare della scena musicale popolata dai giovani, talvolta fragili, è Andrea Andro Mariano: “La sicurezza dei giovani è dovuta per assurdo, a conoscere poco l’asperità di quel palco, spesso resto stupito dalla sicurezza e dalla capacità di gestire una situazione così impegnativa. Vivendo da tempo a Milano ho conosciuto tutti quelli che sono poi esplosi. Oggi noi la velocità del cambiamento la viviamo in modo diverso rispetto a chi ci è nato, anche se non so quanto faccia bene. La nostra musica non deve risentire di questi meccanismi perché tutto questo accanimento mediatico può sporcare e azzerare la parte creativa. Bisogna che i ragazzi si godano questo viaggio, hanno un'ansia vera perché non fanno numeri streaming, noi a 19 anni non sapevamo niente di musica. Permettete ai ragazzi di sbagliare di più, non aspettatevi subito dei numeri se no l’underground muore. Solo con l’errore si trova un'esperienza che durerà nel tempo. Diamo il tempo ai ragazzi di fare esperienza”. Per ultimo è rimasto il tema della cover nella serata di venerdì. Ovviamente tutto  ancora secretato ma Giuliano qualche indizio lo concede: “Avrà reference precise, ha tutti gli stilemi che ci sono piaciuti negli anni e che ci hanno formato: quel brano sarà trattato con cura come abbiamo fatto con Meraviglioso di Domenico Modugno. Abbiamo preso omaggi musicali e tutto si è formato in maniera naturale”.

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