Beatrice Lambertini, i suoi Incubi sembrano le pagine un diario: il video

Musica
Credit Niccolò Sacco

Il brano ha l'andatura di una danza ritmata dalle paure che si sono trasformate in canzone

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA

Mi chiamo Beatrice Lambertini, e desidero raccontarvi il dietro le quinte di Incubi come se stessi aprendo il mio cuore a un diario segreto. Questo brano è un viaggio attraverso le pieghe oscure della mia mente, una danza con le paure che ho deciso di trasformare in canzone. Come molti, anch'io ho sogni fantastici e surreali, e ho pensato che fosse il momento di dar loro voce. Mentre raccoglievo frammenti di pensieri e emozioni per metterli su carta, ho sentito nascere in me un desiderio più profondo ovvero giocare con queste paure anziché rimanerne succube. La mia mente è diventata una tela, e le note di Incubi sono diventate pennellate ritmiche che dipingevano un mondo dark, sexy e ammiccante. Volevo creare un luogo che inducesse tutti a uscire dalla propria comfort zone, a indossare una nuova pelle per trovare una versione diversa e migliore di se stessi. Incubi è il mio nuovo singolo, un'esperienza che lascia senza fiato.

Durante il brano, le suggestioni a cui siete abituati da me si trasformano, diventando sempre più potenti, fino a sfociare in una danza ipnotica che reinterpreta i ritmi della musica caraibica in un'atmosfera nordica, cupa e sognante. È come se Tim Burton avesse organizzato un party dancehall, una sigla di una serie TV dark e sexy che ti invita a ballare in discoteca. E così è nato il connubio tra noir e divertimento, una fusione che rappresenta la mia visione di questo singolo. La produzione artistica di Gerolamo Sacco è stata magistrale. Il risultato è una melodia che potrebbe andare avanti per ore, inesorabilmente, in loop, trascinando l'ascoltatore sempre più in profondità nel mio mondo di incubi trasformati. Il videoclip di Incubi, diretto da Niccolò Sacco, è un'opera visiva che cattura l'essenza stessa della canzone. Rappresenta la mia voglia di giocare con le paure, di creare divertimento dal mio alter ego cattivo. Entrambi i ruoli nel video, interpretati da me stessa, sono come yin e yang, una dualità che rappresenta la mia natura senza maschere e il mio lato oscuro, più provocante, da cui traggo ispirazione nei momenti di necessità. Queste due figure coesistono, si influenzano reciprocamente, come se fossero parti indissolubili di me stessa. E qui arriva la parte più intima del mio racconto. Interpretando entrambi i ruoli nel video, ho scoperto che la mia parte dark non era solo quella imprigionata in una teca con trucco deciso e espressioni divertenti.

Guardando il video finito, ho avuto un'illuminazione, un rovescio della medaglia. Il risveglio è la consapevolezza di essermi liberata dai fili che mi muovevano, una sorpresa ed è stato come se avessi cambiato il modo di vedere me stessa. Non avevo mai provato una sensazione simile prima d'ora. La bambola in vestaglia da notte è diventata la rappresentazione della mia semplicità, aspettando di essere risvegliata dalla consapevolezza di aver tagliato i fili che la imprigionavano. Incubi è più di una canzone per me; è diventato un capitolo nella mia evoluzione artistica e personale. È la fusione di paure trasformate in divertimento, è la dualità tra la Beatrice naturale e il mio lato oscuro. È un viaggio in cui la musica ha preso il sopravvento sulle paure, trasformandole in arte e liberando la parte di me che aspettava di essere risvegliata

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