I Shot a Man, la vecchia guardia che non molla è Arnold Wolf: il video

Musica

Le immagini sono state effettuate lungo il Po, dove si è sviluppata l'idea del progetto

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELLA BAND

Ci sono canzoni che nascono da una scintilla, un momento di grazia. Altre dal disordine, dall’ostinazione. “Arnold Wolf” è una di queste. È il primo singolo del nostro nuovo album, e si è fatto largo tra i tentativi di ritrovare un suono che avevamo sentito da qualche parte, tra i blues del delta del Mississippi. Era primavera, un caro amico ci aveva prestato la sua casa in campagna e ci eravamo ritagliati qualche giorno per lavorare sui pezzi che avrebbero composto il nuovo album (che uscirà a inizio 2024). Abbiamo premuto REC il primo giorno e l’abbiamo staccato l’ultimo.

“Arnold Wolf” inizia con un riff di chitarra elettrica. Anzi, inizia dal suono stesso della

chitarra elettrica di Domenico. È il suono che ha stabilito cosa poteva stare nel brano. È una vecchia chitarra elettrica, ingrassata da un octaver, saturata da una texture quasi elettronica. Simone alla batteria intuisce che il pezzo non deve correre, ma deve essere ripetitivo e immobile. Manuel improvvisa qualche linea vocale, e tutto prende forma in una miscela che ricorda i ritmi ossessivi dell’Hill Country Blues e i suoni della scena di Nashville coi suoi Black Keys.

Quando non ha la chitarra in mano, Domenico tira di boxe. Nelle palestre di pugilato si incontrano personaggi al limite del reale, che sembrano usciti da un film degli ‘70. Arnold è un personaggio fittizio, rappresenta quella “vecchia guardia”, che non molla la presa, piena di stereotipi stantii.

I’m an old fashioned man

I lift ten pounds more than you can

I drink vinegar for breakfast and

I've got rat poison in my veins

I';m an old fashioned man

El boxeo, was my shame

Nicotine like protein

That’s my favorite gasoline
 

Non eravamo sicuri che il testo del brano sarebbe stato inteso. Insomma, l’esagerazione era inequivocabile, le immagini iperboliche, ma c’era bisogno di un’idea.

Abbiamo incontrato Grace, una ragazza di 25 anni, universitaria, che si allena e combatte per una palestra popolare nella sua Torino. Un luogo che fa dell’impegno civile e politico la sua bandiera. Il contrasto tra Grace e Arnold era il corto circuito che cercavamo. Abbiamo realizzato in prima persona il videoclip del brano. All’alba, correvamo lungo il Po insieme a Grace, con la cinepresa in mano. L’abbiamo seguita nei suoi allenamenti, negli sparring alla Palestra Popolare Dante Di Nanni. La scena del live invece è stata realizzata in un locale storico della Torino notturna, Magazzino sul Po.

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