Emis Killa, dopo le polemiche sull'istigazione al femminicidio niente concerto a Ladispoli

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Alcuni cittadini e consiglieri comunali di opposizione hanno protestato contro il brano 3 messaggi in segreteria, che racconta in prima persona i pensieri di uno stalker

“Il concerto di Capodanno deve essere una festa, non un momento di scontro”. Alessandro Grando, sindaco leghista del comune di Ladispoli, in provincia di Roma, ha annunciato via social la decisione di annullare il concerto di Emis Killa, atteso sul litorale laziale il 31 dicembre, per “ristabilire un clima di serenità”. Alcuni consiglieri comunali del Partito Democratico e alcuni gruppi di cittadini hanno infatti contestato il rapper a causa del brano 3 messaggi in segreteria, che racconta in prima persona i pensieri di uno stalker che perseguita una donna e che, dopo un rifiuto, decide di ucciderla. Il testo recita “lo so sono egoista, un bastardo, ma preferisco saperti morta che con un altro”, e “voglio vedere la vita fuggire dai tuoi occhi / Io ci ho provato e tu mi hai detto no / E ora con quella cornetta ti ci strozzerò”. Il sindaco Grando ha tuttavia ribadito l’impegno dell’amministrazione cittadina nella lotta alla violenza di genere e la mancanza dell’intenzione di “veicolare messaggi sbagliati”, che sarebbero piuttosto sorti da “incomprensioni” sull’interpretazione del testo della canzone, in realtà “brano di assoluta denuncia della violenza sulle donne”. Emis Killa ha ricevuto anche altre critiche per la spesa di ingaggio condivisa con il collega Gué Pequeno, fissata in 200 mila euro e ritenuta eccessiva.

LA REPLICA DI EMIS KILLA

Nel rap esiste una cosa chiamata storytelling. Significa rappresentare una storia in rima, bella o brutta che sia. Nel pezzo interpreto, invento, racconto fatti che purtroppo per quanto spiacevoli accadono. Nel pezzo non è Emiliano che parla e non penso nemmeno di dover dare troppe giustificazioni a chi non vuole capire. In un altro storytelling molto più recente interpreto Renato Vallanzasca, non so, volete accollarmi qualche anno di galera? Oppure radiamo da tutti i cinema Denzel Washington visto che in He Got the Game uccide la moglie. Vi dovete ripigliare" ha replicato Emis Killa alle accuse di istigazione al femminicidio. "Per farvi un'idea di me a riguardo dovreste parlare con le donne che fanno parte della mia vita, dalla mia famiglia alle amiche” ha aggiunto in un post su Instagram. “Potete cancellare tutti i concerti che volete, bannare i rapper dalle radio, indignarvi in gruppo sui social, non cambierete così la realtà che gente come me ha il coraggio di raccontare, anche quando questo mi torna indietro nel peggiore dei modi. Cercate i colpevoli tra i colpevoli, non tra chi è dalla vostra parte pur avendo un altro modo di affrontare le cose".

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