Il brano prova a spiegare che gli errori e le fragilità possono diventare punti di forza
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
“Marti” è il titolo del mio nuovo singolo: una storia delicata e intensa, il racconto crudo e diretto di un ricordo felice legato a un momento molto complesso, come quello della fine della tossicodipendenza, che per alcune persone è la fine di un incubo, per altre invece è solo l’inizio. Il brano parla di una ragazza fragile che in un momento difficile della sua vita crede di vedere nella droga la versione più bella di sé, quella più sicura e solida; una ragazza che vede nel suo corpo rinsecchito quel carattere che tanto desiderava avere, una ragazza che avrebbe solo bisogno di una ragione per stare bene. Un abbraccio non basta: io sogno e prego che la vita dimostri a questa stessa ragazza che lei è bella proprio per la sua fragilità. Spero che la vita dimostri a tutti noi che non esiste perfezione a cui aspirare e che sbagliare è la cosa più giusta che una persona in bilico possa fare, fosse anche solamente per capire chi siamo e chi davvero vogliamo diventare un domani.
Il videoclip di “Marti”, diretto da Dario Brandini, è un inno alla fragilità che l’essere umano può covare, fino all’esaltazione dell’errore. Volevo che le riprese fossero in grado di esprimere nella maniera più nitida e vera possibile quell’assenza di stabilità che spesso proviamo fino a sentirci terribilmente vulnerabili. Ho scelto di raccontarlo tramite un ballo che trasuda umanità all’interno di un video dalla narrativa fanciullesca, che si distacca da qualsiasi ideale utopistico di perfezione, tornando al discorso precedente, e abbracciando tutte le insicurezze insite nell'essere umano.
Volevo appunto che la ballerina fosse più umana possibile, che il video avesse dei tratti quasi infantili e pieni di insicurezza. Abbiamo cercato quindi di esprimere con la danza e con le immagini quanta più insicurezza possibile, e non è stato affatto facile, perché il mondo della danza chiede alle ballerine di essere perfette, in qualche modo le educa alla perfezione. Purtroppo per il mondo della danza la perfezione non esiste e per quanto mi riguarda sono contento.
L'ambientazione del video è una stanza putrida e abbandonata, come tanti di noi.
Alle volte non si trovano parole per descrivere ciò che si vede,
alle volte non ci sono parole per descrivere ciò che si è vissuto o si sta vivendo,
alle volte non servono spiegazioni.
Basterebbe ascoltare,
guardare.
Marti è una storia di scheletri.
Marti è una storia di amore.
È una storia di notte.
È una storia di casa.
È una storia di anni che spaccano
il sorriso di botte.