Renga e Nek in concerto all'Arena di Verona: “Fate casino, questa è una festa”

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Nell'anfiteatro scaligero la prima data del tour dei due artisti, un viaggio emozionante lungo oltre due ore. Venerdì 8 settembre uscirà il loro album di inediti "RengaNek". IL RACCONTO DELLA SERATA

Come camminare sulle nuvole, tra senso di vertigine, accoglienza, calore, stupore e con i sogni sopra la testa e i ricordi sotto i piedi. Anzi sotto i cirri. Francesco Renga e Filippo Nek Neviani prendono per mano il loro pubblico che sono da pochi minuti passate le 21 e lo fanno annunciando una serata “Meravigliosa”. Quella all’Arena di Verona è stata la prima data di un tour che continuerà con altri due appuntamenti a settembre per poi avere un ottobre ben più corposo nei palazzetti e che avrà un nuovo compagno di viaggio: si chiama RengaNek ed è il loro album di inediti in uscita venerdì prossimo. Ma la favola che raccontano è costituita dalle loro hit, canzoni che tutti conosciamo, che cantiamo e che sono la summa dei quaranta anni di carriera di Francesco e dei trenta di Filippo. Non è comune incontrare due artisti che si scambiano i pezzi con così tanta naturalezza e spontaneità, che gigioneggiano sul palco e che, a conferma della loro empatia, scelgono di avere un palco scarno, senza un fondale: il pubblico vede, alle loro spalle, i gradoni dell’Arena, di solito celati appunto da un fondale, e l’arco che porta nel ventre dell’Arena, dove ogni volta che la musica si accende in quel luogo, vengono allestiti i camerini.

Quello di Francesco e Filippo è un concerto difficile e facile nel contempo da raccontare. Facile perché la loro presenza, la mimica, l’ironia e l’umanità che trasmettono sono già un racconto, difficile perché quando ti rendi conto di quante hit hanno costruito nelle loro rispettive carriere hai la percezione di essere il camminatore della domenica che all’improvviso si trova davanti l’Everest. La scaletta non è un segreto, loro stessi hanno scelto di pubblicarla sui manifesti che annunciano questo tour: potrà esserci qualche minima variazione, visto che è in arrivo l’album, ma l’ossatura resterà quella, almeno fino a fine ottobre. Per entrare nel loro mondo, scelgono di esordire con un trittico imbarazzante per la sua potenza: la già citata Meravigliosa, Almeno Stavolta e Guardami Amore. Tutto ha una sua precisa architettura e a muover i fili è la spontaneità. Quasi vent’anni fa Renga pubblicava Ci Sarai, uno dei suoi singoli più amati: stavolta è Nek ha introdurlo in Arena come sempre lui ha voluto che “in scaletta ci fosse Favole. Momento in solitaria sul palco per Francesco Renga circa a metà serata: per quell’attimo fuggente sceglie Lascia che io Sia e Migliore. Nek avrà il suo spazio più verso il finale e lo presidierà con Vivendo Adesso e Sei Solo Tu. Poco prima sempre Nek con “la chitarra acustica accorcia le distanze” e si dedica a un brano che fa parte di un passato lontano di Renga: “È un pezzo dei Timoria e non poteva mancare stasera perché fa parte dei miei vent’anni, è una nave in tempesta con le vele sgonfie, racconta la generazione senza vento!”. Il tempo di ironizzare su chi è il più bello dei due e poi si rientra nell’epica delle loro storie. Nek racconta di quando andò a Sanremo con Dimmi cos’è: “Pippo Baudo mi disse che il pezzo andava bene ma sarebbe andato meglio se la strofa fosse diventata inciso e l’inciso strofa”. Dopodiché ringrazia Francesco per Vivendo Adesso, “un brano che sento mio”. Il finale, e per finale intendo le ultime sette canzoni, è pirotecnico: Angelo (brano col quale Renga vinse Sanremo nel 2005, ndr), Se Telefonando, Laura non c’è, La Tua Bellezza, Il Mio giorno più bello nel mondo, Il Solito Lido e Se Io non Avessi Te. Alla fine, con Filippo e Francesco ci salutiamo davanti ai camerini. Sono sereni e felici: “In Arena non sai mai come può andare, è un luogo che anche dopo anni di carriera mette paura”. Li rassicuro anche se credo, che in cuor loro sappiano di avere conquistato l’anfiteatro scaligero. Il pubblico dopo poche canzoni era già tutto in piedi, scatenatissimo. Il loro sorriso va già alla prossima data, il 7 settembre a Brescia. Come disse Eduardo, nella vita “gli esami non finiscono mai”. Il primo Francesco e Filippo lo hanno superato cum laude.

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