Il brano una critica e un monito a non riempire tutti gli spazi vuoti e i silenzi: a volte saper tacere è un dono
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
Che cosa conosciamo davvero e di cosa non sappiamo nulla - o peggio - abbiamo notizie fuorvianti, fake-news o verità parziali? E soprattutto, perchè il silenzio è così fastidioso? Abbiamo forse timore che, rimanendo muti, troppi pensieri ci frullino in testa creando disagio, mettendoci di fronte a noi stessi, solo a noi stessi? Una riflessione allo specchio, ma anche un punto di vista rivolto a quanti si sentono in dovere di esprimere opinioni senza una conoscenza pregressa dei fatti e della realtà, in questi tempi del 'sentito dire', dove i leoni da tastiera generano scontri che si protraggono senza senso e senza finalità. E con meno poesia delle "chiacchiere da bar", perché tutto avviene dentro la scatola. E quando condividiamo costantemente il nostro quotidiano in funzione della scatola virtuale, cosa è reale e cosa no?
Dopo le ultime pubblicazioni, ho voluto deviare il mio percorso artistico realizzando sonorizzazioni, contenuti audio per app site-specific e tracce sperimentali. Non mi piaceva l'idea di obbligarmi a scrivere canzoni, appunto perché "Se non hai niente da dire / dovresti solo tacere". Da questa idea è partito tutto, e mi è sembrata così veritiera da volerla concretizzare in questo brano. Potevo tacere, non scrivere un'ennesima canzone vettoriale; oppure potevo appunto scrivere del fatto che sarebbe stato meglio tacere. E' una critica in primis a me stesso, un monito a non riempire tutti gli spazi vuoti e i silenzi: a volte saper tacere è un dono.
Il brano si muove tra sonorità 'leggere', nu-disco e funky, ti trascina col suo beat morbido, così come i colori estivi e sognanti del videoclip, volutamente in contrasto con il testo e la tematica pesante: Shut up! Per la prima volta nel mio percorso creativo, da sempre immerso tra sintetizzatori, drum-machine e campionatori, "Niente da dire" racchiude anche sonorità e strumenti 'normali', un ponte tra i due mondi: basso elettrico, batteria acustica, sax. Il videoclip che ho realizzato è una visione surreale, lisergica: personaggi e mondi che si sfiorano senza incontrarsi mai, pur coesistendo fianco a fianco. Lentezza = Velocità. Semplicità = Complessità. Reale = Immaginario. Collage fotografico ed animazione 2D con micro-movimenti si scontrano con paesaggi e caratteri in rapida evoluzione realizzati con software di Intelligenza Artificiale: ho voluto sperimentare varie tecniche ed unirle nel medesimo progetto, dopo aver seguito alcuni dibattiti sui pro e contro dell'utilizzo delle AI nel mondo creativo. Da tempo mi dedico al motion-graphics in maniera quasi artigianale, avendo iniziato con lo stop-motion di immagini: così per questo visual ho voluto mettere alla prova i miei limiti e integrare nuovi modi contemporanei, implementando ad esempio il text-to-image, la creazione di talking avatar, face animator e audio-to-speech, la generazione di image-to-video.
Il brano, realizzato con la produzione artistica del dj Andrea Bertolini, è arricchito dalla partecipazione di Pomante nello special di sax e dai cori ed improvvisazioni vocali di Monica Magnani.