No Borders Music Festival, che bellezza il concerto di Stefano Bollani e Trilok Gurtu

Musica
Valentina Clemente

Valentina Clemente

Omar Breda

Due artisti eccezionali, insieme, per la prima volta. E su uno dei palchi più incredibili mai realizzati prima, circondati da una maestosa e silenziosa natura che ci ricorda, ancora una volta, quanto sia importante rispettarla. Al No Borders Music Festival, crocevia di musica e culture, suonano Stefano Bollani e Trilok Gurtu. Due contemporanei “Pifferai magici”, in grado di incantare, con la bellezza delle loro note, tutti i presenti a Sella Nevea. Il nostro racconto

Al No Borders Music Festival succedono cose apparentemente impossibili, ma tutto quello che si vede e ascolta accade davvero. Ci si può, quindi, trovare sull’altopiano del Montasio, circondati da montagne maestose in una bellissima giornata di sole, con persone di tutte le età, incantate dalla musica di due artisti che, per la prima volta, suonano insieme. Stefano Bollani e Trilok Gurtu sono i protagonisti di questa storia, o meglio di questo pomeriggio che da desiderio e sogno degli organizzatori è diventato realtà.

 

Bollani e Gurtu, i contemporanei "Pifferai magici"

Per arrivare a Sella Nevea, in provincia di Udine, bisogna camminare per circa cinque chilometri, in un tratto facilmente percorribile: a tratti può sembrare difficile, in altri meno. Ma all’arrivo ci si rende conto di quanto si è piccoli davanti ad uno scenario così suggestivo: circondati dalle montagne, che sembrano giudicarti, ma che alla fine accolgono chiunque le rispetti e le valorizzi. E poi lì, vedi anche un piccolo palco, che si incastra perfettamente con il panorama. Sabato 29 luglio su questo delizioso scrigno hanno suonato insieme Stefano Bollani e Trilok Gurtu che, per questa prima occasione, sono diventati quasi due “Pifferai magici”. O meglio: io li ho visti un po’ così. Il loro concerto di circa un’ora e mezza ma soprattutto l’incanto e lo stupore che ho visto nei volti delle persone mi ha fatto ripensare alla fiaba dei fratelli Grimm, ma in una versione più romantica. Bollani e Trilok, infatti, con la loro musica si limitano ad incantare le circa mille persone presenti, e non a portarle via (come accade con i bambini, proprio nel racconto dei Grimm!). 

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Omar Breda

"Easy Healing" e "Take Five"

E tutto questo accade sin dai primi minuti di concerto, pochi istanti dopo le 14.00: Bollani dà il via alla musica con “Easy Healing”, un suo brano tratto dall’album “Joy in Spite of Everything” del 2014, per poi proseguire con la bellissima “Take Five” di Dave Brubeck. “Ora possiamo dirlo: non ha piovuto!” dice sorridendo Stefano Bollani al pubblico, ricordando il concerto di due anni fa, interrotto da un forte temporale. In questa occasione, però, le nuvole sono solo un piacevole contorno di una giornata di sole, impreziosita dalla musica di questi due artisti, capaci di creare un connubio creativo che rende ancora più speciale il luogo in cui ci si trova. Sì, perché la bellezza di questi due musicanti non si ferma alle loro note, ma va ben oltre: è come se fosse la colonna sonora di questi luoghi, nel loro pieno rispetto. Ed è qualcosa che, oggettivamente, non si vede così frequentemente. Musica sostenibile? Sì, ma non solo. Musica che sostiene e arricchisce.

Musica e sostenibilità (vera)

Un concerto di circa un’ora e mezza in cui Bollani e Gurtu si plasmano alla perfezione, con i loro strumenti e i loro suoni. Sembrano compagni di viaggio e concerti di una vita, e pensare che questa è la loro prima performance insieme lascia un po’ increduli. Ma fa pensare ancora di più alla bellezza della musica, che unisce anche le realtà più diverse e gli artisti più lontani, ma lo fa. E in questo caso lo fa bene.

E ci fa riflettere anche su ciò che abbiamo la possibilità di vivere, momenti che fanno la differenza nella vita di ciascuno di noi. Questo è sicuramente uno di questi. In un contesto che rende per davvero i concerti sostenibili (con un’attenzione perfetta alla raccolta differenziata), nel rispetto del luogo che li circonda e li rende possibili. Un esempio da cui trarre ispirazione perché rispettare l’ambiente e renderlo ancora più bello con un concerto si può. Sì.

 

 

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