Blur in concerto a Lucca, la bellezza di una band che ha l'elisir di lunga musica (e vita)
Musica Stefano Dalle LucheL’elisir di lunga musica ha un nome: Blur. La band guidata da Damon Albarn (in splendida forma) torna in Italia dopo dieci anni di assenza e con un nuovo album “The Ballad of Darren”, pubblicato il 21 luglio. Due ore di concerto, un viaggio musicale in trent’anni di carriera, trentacinquemila persone in adorazione. Sì, i Blur ci erano mancati tanto. E con questo live ci hanno spiegato, ancora una volta, perché sono una delle band più iconiche degli ultimi tempi e che “Modern life is - not - rubbish”
Una degustazione musicale, un viaggio nella storia dei Blur e del carisma di Damon Albarn che, ancora una volta, ci spiega – rigorosamente sul palco – perché l’elisir di lunga musica è cosa di pochi. Anzi: è unicamente sua e del gruppo che ha fondato con Graham Coxon nel 1998 a Colchester.
Il ritorno in Italia, un nuovo album
La band guidata da uno degli artisti più poliedrici delle ultime decadi torna in Italia per un’unica data, a dieci anni da due concerti epici a Milano e Roma. Quest’anno, però, i Blur sono a Lucca e arrivano al Summer Festival con un attesissimo, nuovo album, “The Ballad of Darren”. Un altro tassello che si aggiunge alla discografia del gruppo britannico, un gioiellino di dieci canzoni arrivato a otto anni da “The Magic Whip”, uscito nel 2015. Nuove canzoni che si aggiungono ai pezzi storici della band che, ovviamente, ad un concerto come questo, non possono mancare.
“Buonasera”
Sorriso stampato, quell’aria un po’ assorta che lo contraddistingue da sempre, energia inconfondibile: Damon Albarn arriva sul palco con Alex James, Graham Coxon e Dave Rowntree accolto da un’ovazione del pubblico in adorazione. “Buonasera” dice il frontman della band britannica, per iniziare il concerto con “St.Charles Square”, una delle canzoni contenute nel nuovo album in studio della band.
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Non è nostalgia, ma pura energia
Poi, però, inizia il viaggio nel tempo, ma attenzione: non è nostalgia, ma pura energia. Si parte con “There’s no other way” del 1991, “Popscene” tratto dall’album Modern Life is Rubbish”, pubblicato esattamente trent’anni fa. Seguono “Tracy Jacks”, “Beetlebum”, “Trimm Trab” e “Villa Rosie”, un salto nei ricordi della musica del gruppo tra il 1993 e il 1997. Ricordi che si cementano non appena arriva “Coffee and TV”. Prima, però, di intonare il successo del 1999, c’è un piccolo problema tecnico. E qui Albarn e la band si confermano dei fuoriclasse. “I pushed a little bit too far – Scusa” dice il frontman che, nonostante qualche problemino, continua a suonare. Tempo qualche istante e Graham Coxon dà il via a “Coffee and TV”, con reazione entusiasta dei trentacinquemila di Lucca. Il tuffo nel passato non nostalgico prosegue con “Country House”, “Parklife” e l’immortale “Song 2”, con Albarn esplosivo e pubblico in delirio. L’aspetto bello, e forse un po’ desueto visti i tempi che stiamo vivendo, è vedere pochi cellulari accesi. Forse è la fascia d’età, probabilmente le persone si vogliono godere ogni istante di questo concerto, preferendo le istantanee nei ricordi e nella mente a quelle nel telefono. Probabilmente desueto, sicuramente bellissimo.
“You’re fantastic”
C’è un altro, piccolo problema tecnico ma questo non spaventa la band, anzi: Damon Albarn si mette al piano e suona, seguito dal gruppo. E la festa continua. Ogni tanto Albarn si ferma a parlare, racconta di quanto sia felice di essere in una città come Lucca, ricca di storia e cultura, da vivere e da conoscere. Poi il live prosegue con “The Narcissist”, tratta dal nuovo album, di cui la band ci fa ascoltare anche “Barbaric”.
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"NO ONE HERE IS ALONE"
Ci si sta lentamente avviando verso la conclusione, ma prima di mettere la parola fine a questo concerto che è già nella storia, non possono mancare “Girls and Boys”, “Tender” e un po’ di lacrime con “The Universal”, che dice: "No one here is alone", nessuno qui è solo. Proprio come ci fa sentire la musica dei Blur, una piccola pozione magica. Gli anni passano, certo, ma la musica dei Blur sembra essere perfetta per ogni epoca. Sarà per questo che, ascoltando le canzoni della band, credo veramente che l’elisir di lunga musica appartenga proprio a questo gruppo, creato da un visionario come Damon Albarn capace di restare sempre se stesso ma, comunque, di sapersi evolvere nel tempo. Gli applausi, forti, alla fine sono per tutti: questa band è un vero spettacolo dal vivo. Una richiesta, però: Blur, non fateci aspettare altri dieci anni per un altro concerto in Italia, eh!
La scaletta
St Charles Square
There’s no other way
Popscene
Tracy Jacks
Beetlebum
Trimm Trab
Villa Rosie
Coffee and TV
End of a Century
Country House
Parklife
To the end
Oily water
Advert
Song 2
The Narcissist
This is a low
Barbaric
Girls and Boys
For Tomorrow
Tender
The Universal