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Red Hot Chili Peppers, Flea vuole incidere di nuovo il primo album

Musica

Camilla Sernagiotto

©Getty

Il celebre bassista del gruppo statunitense vorrebbe rifare l’album di debutto della band, però dice di non essere mai riuscito a convincere i suoi colleghi. Rilasciato nel 1984, il disco "The Red Hot Chili Peppers" è stato creato dopo un improvviso cambio di formazione, tra scontri con il produttore Andy Gill. “Rimpiango sempre il modo in cui abbiamo realizzato il primo", ha detto Flea al Los Angeles Times

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Flea, il celebre bassista dei Red Hot Chili Peppers, vorrebbe rifare l’album di debutto della band ma dice di non essere mai riuscito a convincere i suoi colleghi.

Rilasciato nel 1984, il disco The Red Hot Chili Peppers è stato creato dopo un improvviso cambio di formazione, tra scontri con il produttore Andy Gill. “Rimpiango sempre il modo in cui abbiamo realizzato il primo", ha detto Flea in una recente intervista al Los Angeles Times.

“Penso che le canzoni siano davvero buone”, ha dichiarato il musicista al LA Times.

Flea: “La nostra band stava fumando in quel momento”

Durante l’intervista, il bassista ha rivelato che i Red Hot Chili Peppers stavano fumando mentre registravano il disco.

"La nostra band stava fumando in quel momento", ha aggiunto Flea, "ma [il batterista] Jack [Irons] e [il chitarrista] Hillel [Slovak] si sono licenziati e abbiamo assunto questi altri due ragazzi: Jack Sherman e Cliff Martinez”.

Il disco di debutto del 1984

Rilasciato nel 1984, The Red Hot Chili Peppers è stato creato in un periodo di scontri i cambiamenti, dopo l’improvviso cambio di formazione e in piena tempesta con l’allora produttore della band, Andy Gill.
Per quanto riguarda i due nuovi musicisti ingaggiati, Jack Sherman e Cliff Martinez, Flea spiega che “entrambi erano grandi musicisti, ma la connessione non era così profonda come quella che avevamo con i ragazzi con cui abbiamo iniziato”.

Il grande sogno del bassista è quindi quello di rimettere mano alle registrazioni, incidendo nuovamente quella prima pietra del grande muro dei Red Hot Chili Peppers. “Ho spesso voluto tornare indietro e ri-registrare quell'album, ma non riesco mai a convincere nessuno a farlo", ha raccontato al Los Angeles Times.

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Il disco preferito di Flea è Blood Sugar Sex Magik

Il suo album preferito della discografia  dei RHCP rimane Blood Sugar Sex Magik, “ma ci sono un paio di brani che non credo sarebbero dovuti entrare nella tracklist, con il senno di poi. The Greeting Song non era abbastanza buono come pezzo”, spiega Flea.

Parole di elogio per Californication (anche da parte di Adele)

Flea invece concorda sul fatto che Californication sia “abbastanza buono da cima a fondo", queste le sue parole.E non solo lui ama particolarmente quel disco: “Ho visto Adele poco fa e mi ha detto che era il suo disco preferito di tutti i tempi. Questo ha significato molto per me perché sono un grande fan di Adele”, ha rivelato il musicista.

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Flea parla del futuro del gruppo

Flea ha detto che il futuro della band rimane luminoso. "So che tutti teniamo molto alla musica e tutti vogliamo crescere ed essere migliori", ha detto.

L'album più recente dei Red Hot Chili Peppers è Return of the Dream Canteen del 2022, che ha continuato una serie di successi, arrivando nella Top 5 e quindi continuando una tradizione di fasti che risale a Mother's Milk del 1989.

Flea ha un forte ascendente su Anthony Kiedis e compagni, dato che parliamo di uno dei pochi bassisti a essere celebre come il cantante del gruppo in cui suona. Di solito chi è al basso è un po' il fanalino di coda di un gruppo, sperando che i bassisti all'ascolto - anzi, alla lettura - non ce ne vogliano... Ma in verità lo ammettono anche loro stessi (Paul McCartney a parte). Tuttavia a sua detta non roesce proprio a convincere il resto della band a rifare il primo album.

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Flea rievoca il suo passato, quando lavorava in un negozio di liquori

I fasti di oggi sono molto lontani da quel periodo in cui Flea lavorava in un negozio di liquori, quando era giovane.

"Ricordo che c'era questa vecchia che era entrata", ha rievocato durante l'intervista con il quotidiano statunitense. “Era già oltre gli ottanta almeno, ma andava ancora in giro, aveva sempre il sorriso, e occhi luminosi. Era bella per me perché aveva l'amore dentro. Non era bruciata dal risentimento, dalla rabbia e dall'odio. Ricordo di averlo visto e di aver pensato: ‘Amico, se invecchi e diventi così, sei bravo’”.

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