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Cremonini omaggia Bologna, il cantautore illumina i portici di San Luca. L'intervista

Musica

Federica Pirchio

Il cantautore insieme a Intesa San Paolo, in collaborazione con il Comune, regala alla città le luci del suo palco per illuminare i portici della Basilica di San Luca, Patrimonio Unesco

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L'evento

 

Seicentosessantasei archi, oltre due chilometri, dall’Arco del Meloncello alla Basilica di San Luca, luci e musica, i portici bolognesi si illuminano regalando uno spettacolo unico ai tanti che non sono voluti mancare. L’appuntamento è dalle 22.00 alle 5 del mattino, fino al prossimo 25 giugno, un omaggio di Cesare Cremonini alla sua città. Il cantautore ha donato le luci utilizzate per il suo ultimo tour, progetto realizzato per la chiusura della prima edizione del Bologna Portici festival, questa l’occasione per incontrare l’artista bolognese: “Il progetto nasce, ci dice, perché il Comune di Bologna mi chiede alcuni mesi fa di creare un progetto per la città legato ai portici, Patrimonio Unesco, con un festival appena nato e io ho risposto semplicemente a un sentimento di appartenenza a una comunità, un bisogno anche di utilizzare me stesso come un mezzo, come un collante tra persone diverse che magari non conoscono alcune cose di Bologna, Attraverso i portici, continua, da quando sono un bambino, sono il palcoscenico della vita di tutti i giorni, il palcoscenico della quotidianità dei bolognesi, sono un’opera unica. Se oggi a un architetto, a un archistar, gli chiedessero di fare la città più straordinaria possibile, la farebbe più o meno come Bologna. La città è a misura d’uomo, è camminabile, senza perdersi perché come diceva Lucio Dalla qui non ci si perde neanche un bambino, si può attraversare senza inquinare, è una città sostenibile da questo punto di vista e quindi mi è venuto spontaneo mettere le luci del mio palcoscenico in un pezzo di portico, il più lungo del mondo, per creare un’installazione artistica che potesse essere di grande comunicazione per il pubblico”.

Il legame

 

Cesare Cremonini è profondamente legato alla sua città, afferma che da bambino sognava di diventare non solo un cantante ma un cantante di Bologna, per la sua storia culturale. Si dice grato e fiero della tradizione di tutto il territorio emiliano, un contesto altissimo, che lo sprona a migliorarsi sempre, ti sprona, dice, a trovare una tua etica professionale. Gli abbiamo chiesto un ricordo di lui bambino sotto i portici: “il primo che mi viene in mente, è mano nella mano con mia mamma che mi porta a casa da scuola, alle elementari, ovviamente si andava sotto i portici. Ricordo questa vita che scorreva attorno a me, tante cose che vedi, i portici ti donano il permesso di poter osservare”, conclude.

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INFO

 

Il porticato che porta al santuario della Madonna di San Luca, il più lungo al mondo, con i suoi 3796 metri che costeggiano via Saragozza inerpicandosi fino alla basilica di San Luca e punteggiato di lapidi, epigrafi ed ex voto e comprendente 15 cappelle votive mariane, è un luogo altamente simbolico. Costruito in epoca rinascimentale per riparare dalla pioggia i pellegrini che si recavano al santuario, con i suoi 666 archi che si inerpicano a serpentina sul Colle della Guardia, regala a chi lo percorre un'esperienza impagabile. I portici del santuario della Madonna di San Luca sono uno dei monumenti più amati e visitati a Bologna, nonché un'icona della sua tipica architettura urbana, Patrimonio Unesco.

Le riprese dal drone, utilizzate per il servizio video, sono a firma del regista Romain Reglade

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