Elisa, concerto a Verona: "Grazie a questo pubblico resterà una serata indimenticabile"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Il secondo appuntamento all'Arena di "An Intimate Night" si è svolto sotto un diluvio che non ha spento l'entusiasmo della gente anzi lo ha moltiplicato. Al fianco dell'artista triestina un immenso Dardust; ospiti sul palco Giorgia e Mahmood. IL RACCONTO

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Una serata di diluvio che Elisa e Dardust, con la complicità di Giorgia e Mahmood e di un pubblico fantastico, hanno trasformato in una festa. Solo verso le 23.30, quando ormai il secondo concerto all’Arena di Verona è ai titoli di coda, Giove Pluvio concede una tregua, forse perché è stato sconfitto, perché nessuno ha mollato il suo posto e ha cantato per due ore e mezzo con Elisa, alla fine zuppa ma commossa: “Siete fantastici, una serata così non la dimenticheremo mai”, ha detto l’artista prima di congedarsi dalla sua gente. Sono stati tutti bravi a tenere la rotta nella tormenta, a costo di sacrifici, in primis quello di Dardust che, per sua scelta, ha deciso di ridurre a un brano il suo set previsto a metà concerto. Alle 20 di una domenica sera prossima al solstizio d’estate, mentre l’Arena comincia a riempirsi, quella pioggia annunciata ma che si sperava di esorcizzare, ha cominciato a infastidire il pubblico, in un crescendo quasi rossiniano che sulle note di “Dancing”, primo brano del concerto dopo l’overture, è diventato acquazzone. Ho seguito buona parte del concerto da dietro il palco, grazie all’ospitalità dei ragazzi di Metatron e BPM Concerti, che lavorano con Dardust, ed è stata una emozione vedere quasi in controluce quella che è stata ribattezzata “An Intimate Night”. Ma anche la parte in Arena, dietro il mixer, sotto la pioggia è stata pazzesca. Un applauso speciale per gli altri protagonisti della serata, quelli che lavorano nell’ombra ma senza i quali la musica live non esisterebbe, e per gli straordinari musici: le chitarre di Andrea Rigonat e gli archi di Caterina Coco (primo violino), Alessio Cavalazzi (violino), Matteo Lipari (viola), Valentina Sgarbossa (violoncello) e Simone Giorgini (contrabbasso).

UNA SERATA INDIMENTICABILE

 

E’ difficile raccontare di un concerto che è stato più forte del cielo, che ha fatto ballare e cantare senza soste. Ho visto gente piangere, abbracciarsi e baciarsi sulle note di brani quali “Promettimi”, “Labyrinth”, “Qualcosa che non c’è” e “L’anima vola”. Elisa, di rosso vestita, una vestale sul palco, una cerimoniera dell’anima. Ha cantato e ballato senza sosta, pur essendosi ritrovata più che su un palco in un bagnasciuga senza sabbia. Ha rifiatato un attimo quando Dardust ha eseguito il suo brano e poi è riapparsa, carica come non mai, per portare avanti il suo show. Nella seconda parte sono arrivate subito “Ancora qui” ed “Eppure sentire (un senso di te) che hanno strappato l’ennesima standing ovation. Il finale è stato con “Gli ostacoli del cuore” e “A Modo tuo”. Ma prima di congedarsi ha voluto omaggiare “una artista con la quale ho avuto il privilegio di collaborare” e ha dedicato “The Best” a Tina Turner. I ringraziamenti, le lacrime di fatica e gioia, lei sul fronte del palco con tutti i musicisti e la consapevolezza che “grazie a un pubblico così…questa serata non la dimenticheremo mai”.

Anna_Carol_credit_Edoardo_Conforti

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