Sargassi, ci porta nel mondo dei "se" attraverso il suo Robot: il video

Musica

Il brano indaga il dubbio, il ripensamento quello che poteva essere e non è stato oppure che è stato ma non doveva essere

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA

 

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Questo brano è un po’ come il tizio che arriva senza invito alla festa, un attimo prima che la serata si chiuda e si permette anche di chiedere un ultimo pezzo al Dj che ha iniziato a smontare l’attrezzatura, un drink al barista che ha chiuso la cassa e pure un ballo alla tipa che ha chiamato il taxi per tornare a casa. L’ho scritta in studio, "Robot", mentre l’album d’esordio "Circolo Polare Catartico" era ormai alla fase missaggio, mancava solo qualche piccolo dettaglio e la scaletta delle canzoni si andava man mano definendo. Ho fatto ascoltare il brano agli amici Bartender, trio acustico orvietano con cui spesso mi confronto ed è stato così naturale arrangiarlo insieme: in pochi giorni era pronto.

In un solo pomeriggio abbiamo unito le forze e registrato il pezzo, divenuto così  il sigillo conclusivo del disco. Oggi "Robot" esce come settimo singolo estratto, il terzo con l’agenzia di management "Sorry Mom!" con la quale collaboro ormai da circa un anno e con la quale sto stringendo un ottimo rapporto di fiducia ed amicizia. La canzone parla delle relazioni e dei tanti “se” che le accompagnano: quelli del rimorso “se solo potessi tornare indietro”, quelli del rimpianto “se potessi rimuovere il bug che trasforma le cose speciali in abitudine”, ma anche dell’aspetto meno deteriore del condizionale “e se non smettessimo mai di cominciare?”. Per non essere schiavi dei “se”, basterebbe vivere al dente, senza farsi scuocere lentamente, ma a volte ci si sente solo un robot condannato a replicare all’infinito le stesse, identiche paranoie.

Ad accompagnare la traccia ho optato per un video live, girato presso lo studio “Il Mulino” in provincia di Viterbo, nel mese di marzo.

Il regista è Matias Verdecchia, mio vecchio compagno di scuola e amico con cui ho realizzato già in passato anche i videoclip dei singoli “Cartilagini” e “Sotto a chi Tocca”.

Questo mio progetto musicale è invece nato nel 2019,  quando per la prima volta ho portato al Bonsai Studio del mio amico Andrea Mescolini, alcuni brani che avevo scritto chitarra e voce e che abbiamo arrangiato insieme a Luca Costantini e a Emanuele “Lillo” Ranieri, in poche settimane. Le registrazioni sono finite poco prima che la pandemia ci chiudesse in casa senza possibilità di suonare in giro la nostra musica e ingegnarsi per far conoscere agli altri un progetto che nasceva proprio in quel momento è stata una vera e propria avventura. Il disco "Circolo Polare Catartico" compie oggi due anni, ma ha ancora una voglia matta di farsi ascoltare e di risuonare a palla nei vostri stereo, telefoni, o giradischi. Grazie a chi vorrà dedicare un po’ di tempo alla scoperta del pianeta Sargassi, buona musica e buon ascolto a tutti.

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