The Niro: "Per la felicità serve tempo, per la verità interazione"

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Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

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Il cantautore romano torna a distanza di nove anni dall'album precedente con "Un Mondo Perfetto" e in dieci canzoni racconta l'ultimo decennio della sua vita. L'INTERVISTA

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A distanza di nove anni dal precedente album di inediti e a quattro da "The Complete Jeff Buckley and Gary Lucas Songbook", il cantautore romano The Niro, all'anagrafe Davide Combusti, torna con un nuovo lavoro, intimo ed emozionante, quasi interamente cantato in italiano. Dieci brani che parlano di amicizia, amore e affetti famigliari raccontando gli ultimi dieci anni di vita del cantautore e polistrumentista romano.

Davide partiamo dalla storia dell’album e da un titolo in contrasto con i testi che sottolineano le imperfezioni di questa epoca: che storia ha “Un Mondo Perfetto”?
In un certo senso hai ragione anche la cover racconta un mondo imperfetto, quello perfetto è un po’ utopico. Sarebbe quello dove ci si relazione ma oggi è difficile perché non si trovano le motivazioni.
Le meteore che bruciano con l’aria confermano la caducità del mondo poiché tutto finisce; e se “il mondo è perfetto fino a qui” ha un senso investire su futuro considerati anche “i muri che ci dividono e le ombre che ci opprimono”?
E’ un pensiero che mi ha attraversato lungamente ma è anche bello e sorprendente avere una vita che ti mette davanti il positivo inaspettato, da un anno faccio l’illustratore e da un anno giro l’Italia spinto dal bisogno di cimentarmi con qualcosa in un momento in cui la musica non mi rendeva felice. I miei disegni li ho messi su Instagram e per darmi soddisfazione qualcuno ha voluto acquistarli: il disegno è per me una fonte di gioia. Ci sono stati interessamenti di aziende che mi chiedevano disegni coerenti col mio stile e io mi chiedevo quale fosse. La prima volta che mi hanno chiesto di fare una mostra, ed era a Cesena, ho chiesto che devo fare e mi hanno risposto che bastava portare i disegni. Questo mi ha riportato l’amore per la musica, talvolta mi chiedevano di suonare e io lo facevo circondato dai miei disegni. La rinascita nasce da lì.
La verità come metafora è un alibi o una accusa?
C’è chi si approccia con presupponenza e strumentalizza la verità. La verità è quello che vivi, le parole possono essere armi a doppio taglio.
“Dormi” è una ninna nanna: ha una dedica speciale? E’, insieme a “Stiamo bene”, il solo brano rassicurante dell’album anche se oltre agli incubi e al buio cancelli anche la poetica dei tramonti.
Il tramonto è inteso come non soffrire per il passato ma guardare al futuro con speranza. “Dormi” nasce in un momento in cui avrei voluto che certe cose fossero andate diversamente, parla di tutte le volte che ho pensato se sarò in grado di proteggere chi ho accanto e se le mie ferite mi fanno non vivere serenamente l’esistenza infatti dico “vorrei ricominciare con te ma non so se sarà facile”. E’ l’amarezza che sottoliena che posso arrivare fino a un certo punto poi è l’altra persona che deve attivarsi. Ma potrei essere anche io l‘altro.
“Never fall in love” è la canzone del dubbio: innamorarsi o no? E’ il m’ama non m’ama con i petali di un fiore?
Perché no! L’amore nella mia idea va sempre vissuto. Il sentimento non va frenato altrimenti perdi l’opportunità di vivere le emozioni.
Eraclito faceva tutto scorrere come un fiume, tu tutto come un lento “replay”: dove è la differenza?
Il fiume va in una direzione, nella mia canzone invece tutto si ripete e vivi in modo passivo e dunque la felicità è più lontana. Felicità non è solo destino ma va cercata. Per me anche “Replay” è serenità, sai sarebbe bello che il negativo fosse come il cerotto che lo tiri via e la felicità fosse duratura. Le riflessioni si faranno a fine percorso.
“Certi amori” ha echi quasi gucciniani: restare nei discorsi significa donare eternità a un amore, qualunque esso sia?
È dedicata a mia madre che ho perso nel 2015. Era una persona speciale oltre il legame di sangue. Occorre ricordare il più possibile per tenere vivo chi non c’è più.
I concetti di verità, tempo e felicità tornano spesso nei testi: posso considerarli le colonne del mondo perfetto?
Il tempo è importante perché non sono più un ragazzino, superati i 40 penso alla parabola discendente; dunque, assume una importanza superiore e mi chiedo quanto me ne resta per realizzare qualcosa. La felicità è trovare motivazioni e se le trovi serve il tempo. La verità è sempre legata a quello che raccontiamo, la differenza è tra quella vera e chi la usa per affermare certe cose. La verità è interazione.
Alla fine possiamo dire che hai aperto le stanze che erano chiuse in te?
Le ho aperte perché mi sento cambiato da quando ho iniziato il mio percorso, sono un po’ più disincantato ma l’incanto lo trovo in altre forme.
Che accadrà nelle prossime settimane?
La vita è piena di impegni. Sarò in tour da giugno con l’album, mi apro al mondo della NFT e disegno. Aggiungo che voglio restare artigianale anche il mondo NFT mi incuriosisce. Metterò a disposizione i miei disegni digitali vedremo questa evoluzione dove porta; anche l’Intelligenza Artificiale mi piace, anche se la rifiuti non la fermi dunque meglio affrontarla!

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