Birdy in concerto Milano, un viaggio tra nostalgia ed elettronica

Musica

Fabrizio Basso

L'artista inglese sarà al Fabrique di Milano il 20 aprile 2023. E poi il 14 luglio uscirà il nuovo album Portrait. L'INTERVISTA

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 La rivoluzione arriverà il prossimo 14 luglio con l'uscita del nuovo album Portrait (anticipato dal singolo Raincatchers), nell'attesa potete prepararvi partecipando al suo concerto al Fabrique di Milano, giovedì 20 aprile. Birdy, che ha iniziato la sua carriera a 14 anni con la hit Skinny Love, oggi va incontro a uno stile anni ’80 abbandonando i toni sobri che hanno caratterizzato i suoi lavori precedenti.

Come nasce Portraits? In che mondi ci porta?
Lo ho scritto molto più velocemente rispetto agli altri: un anno contro i cinque del precedente, Young Heart. Mentre il precedente è stato molto coinvolgente al livello emotivo, stavolta ho voluto divertirmi. Quindi tristezza va via e tanta batteria e synth, elemento nuovo per me. Questo ha cambiato il modo in cui poi le canzoni sono venute fuori.
Cosa è cambiato nella tua vita che ha rivoluzionato così la tua musica?
Young Heart parlava di un amore finito. Stavolta ho voluto essere motivante: dopo l’esperienza del Covid che ci ha isolati, ho voluto ritrovare l’energia che c’era prima sul palco. Quindi un misto di elettronico e acustico con influenze degli anni ’80 e a livello visuale richiami al new romantic.
Influenze?

·       Ho iniziato ad ascoltare PJ Harvey, cui mi sono ispirata a livello di immagini. Poi Christine and the Queens. Mi interessava fare qualcosa di istintivo e mi sono orientata su una canzone alt-pop spiazzante.
Si percepisce un cambiamento forte rispetto ai tuoi inizi.
Il primo album era di cover, soprattutto di canzoni indie. Il secondo, Fire Within, aveva canzoni scritte mie: avevo sedici anni e sperimentavo attraverso la mia scrittura. Beautiful Lies si ispirava alla cultura giapponese, sia per l’aspetto sonoro che visivo. Young Heart, il terzo album, ha come ispirazione Joni Mitchell e Nick Drake. Questo nuovo album è più audace e fantasioso, più magico e anni ’80.
Cosa ha significato per te trovare il successo quando eri poco più che adolescente?
Ancora oggi mi sembra un sogno. È successo tutto all’improvviso e mi pareva strano essendo poco più che una bambina. Non era voluto, è semplicemente successo. Ho dei ricordi bellissimi ma vaghi: è successo tanto in un periodo molto breve.
Come la tua visione della musica è cambiata nel tempo?
Ci sono stati molte lacrime in questo tour, mentre all’inizio non mi capitava spesso. Avevo quattordici anni. Ora sono cresciuta, ho vissuto delle esperienze e sento di più l'effetto nostalgia anche durante gli show. Ora mi conosco, non è così quando si è giovani. Ora è più facile per me fidarmi di me stessa, del mio istinto, perché so cosa mi piace e cosa non mi piace.
Cosa ascolti della musica italiana?
I classici. Ma recentemente ho anche cantato Non c’è più musica con Mr. Rain ed è stato divertente. Ho scritto la canzone con lui durante il lockdown, facevamo delle chiamate su zoom. Non ci siamo mai incontrati di persona, solo su zoom.
Il 20 aprile suoni a Milano poi che accadrà?

Non vedo l’ora di passare un po’ di tempo in Italia. Ora sono concentrata sul nuovo album. Il mio sogno è fare musica per film e imparare a fare più musica strumentale. Il sogno è fare musica per un film di Tim Burton.

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