Aaron Carter, rivelata la causa della morte

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L'autopsia ha rivelato che il fratello di Nick Carter dei Backstreet Boys, ritrovato senza vita nella vasca da bagno della casa in California lo scorso 5 novembre a soli 34 anni, è annegato accidentalmente dopo aver assunto droghe

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Aaron Carter, il fratello minore di Nick Carter dei Backstreet Boys ritrovato senza vita dalla governante nella vasca da bagno della casa di Lancaster, in California, lo scorso 5 novembre a soli 34 anni, è annegato dopo aver inalato il difluoroetano, un gas infiammabile “comunemente usato nei detergenti spray ad aria” che “può indurre sensazioni di euforia se inalato”, e dopo aver ingerito l’alprazolam, un sedativo usato per trattare i disturbi d’ansia venduto con il marchio Xanax. L’ha rivelato l’autopsia dell’ufficio del medico legale della contea di Los Angeles, che non ha riscontrato lesioni sul corpo della popstar americana e che ne ha sancito la morte accidentale.

LA CARRIERA

Carter ha iniziato la carriera musicale aprendo i concerti della boy band del fratello Nick nel 1997, quando aveva solo 9 anni, età in cui ha pubblicato il primo album Aaron Carter. Il secondo, Aaron’s Party (Come Get It), uscito nel 2000, ha gettato le basi del suo stile di elettronica e dance e ha ottenuto un triplo disco di platino. Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila la popstar ha venduto milioni di copie di dischi, ha supportato Britney Spears nel tour Oops!..I Did It Again, ha sperimentato lo stile rap e ha debuttato a Broadway in Seussical the Musical. L’artista ha intrapreso anche una carriera da attore, dalle apparizioni televisive nei telefilm Lizzie McGuire (2001), Sabrina, vita da strega (2001) e Settimo cielo (2004), a quelle cinematografiche nei film Il mio grosso grasso amico Albert (2004), Popstar (2005), storia ispirata alla sua vera vita, e Supercross (2005). Carter ha anche partecipato ai reality show Dancing With The Stars e House of Carters (2006), quest'ultimo in compagnia dei fratelli Nick, Angel, Bobbie Jean e Leslie. Nel 2012, però, la sorella Leslie è morta all'età di 25 anni in circostanze non chiarite.

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LA DIPENDENZA

Per colpa dell’alcol e della marijuana, Carter ha presentato una richiesta di bancarotta per milioni di dollari di debiti nel 2013, ha avuto diversi scontri con le autorità per possesso di droga e guida spericolata, ha compromesso la sua produzione artistica (l’ultimo album LVE risale al 2018) e ha affrontato problemi familiari non solo per un'ordinanza restrittiva avanzata nel 2019 dal fratello Nick contro di lui perchè avrebbe minacciato di ucciderne la
moglie incinta e il figlio, ma anche per la perdita della custodia del figlio Prince, nato nel 2021. Nel tentativo di superare la dipendenza da sostanze, la popstar ha frequentato diversi centri di riabilitazione. Dopo la morte di Aaron, Nick ha pubblicato su Instagram una serie di foto d’infanzia accompagnate dalla didascalia “ho il cuore spezzato. Anche se con mio fratello avevo un rapporto complicato, non ho mai smesso di volergli bene. Ho sempre nutrito la speranza che in qualche modo, un giorno, imboccasse un cammino sano e che alla fine trovasse l’aiuto di cui aveva disperatamente bisogno" e “la verità è che la dipendenza e la malattia mentale sono le vere colpevoli qui”. I Backstreet Boys hanno poi omaggiato la popstar in un concerto alla O2 Arena di Londra con un montaggio di immagini sulle note di No Place (“è una serata triste perché abbiamo perso uno di famiglia”) e, un paio di mesi fa, Nick Carter ha pubblicato il brano Hurts To Love You accompagnato dalla descrizione “tutti quanti abbiamo nella nostra vita qualcuno che continuiamo ad amare nonostante tutto e indipendentemente da quanto fa male. Questa è la canzone più personale dei miei 30 anni di carriera, una storia d’amore incondizionato e di dolore”. In memoria di Aaron è stato anche aperto un fondo presso l'organizzazione On Our Sleeves, che fornisce informazioni sulla salute mentale.

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