Le Jardin des Bruits annunciano un cambiamento...E Così Sia: il video

Musica

Da una chiusura di un capitolo della vita scaturisce una partenza verso un luogo apparentemente nuovo ma che in realtà è noto

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ESCLUSIVO DELLA BAND

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E così sia è il racconto del percorso che ha portato ognuno di noi fino a qui. La vita di ogni singolo essere umano è unica e irripetibile, ed è scritta con le proprie azioni e con il proprio sentire. Nel presente ci muoviamo in funzione del nostro passato, che ci condiziona e ci plasma in un processo evolutivo inarrestabile. Un minuto dopo non saremo mai quello che eravamo un minuto prima. In questa storia tutto parte da un distacco, da una separazione che inevitabilmente trasforma una situazione che fino a quel momento, fino a quel preciso istante aveva una forma altra da quella che assume ora. Una perdita che non è solo recrudescenza di un dolore, ma diviene la consapevolezza del proprio essere. Da una chiusura di un capitolo della vita, quindi, scaturisce una partenza verso un luogo apparentemente nuovo ma che in realtà è noto. Noi siamo quello che siamo diventati grazie a tutto il vissuto che ci ha portato fino a qui. E per capire come e perché siamo giunti ad un certo punto della nostra vita, guardiamo indietro, analizziamo le nostre esperienze e le decisioni prese. Tuttavia, una volta consapevoli di tale influenza, possiamo sbarazzarcene e fare in modo di perseguire la vita che desideriamo. Il nostro passato esiste, ma non siamo necessariamente incatenati a esso.

E così sia, diventa una messa laica, un viaggio trascendentale per certi versi all’interno di sé. Il tutto accade in una piccola città di periferia; è il giusto scenario per quello che diventa una sorta di battesimo. La notte fa da sfondo e come un assito di un palcoscenico di un teatro che ha visto mille repliche della stessa commedia, assolve in modo perfetto alla funzione di ‘luogo’ dell’azione. Il percorso è nuovo, l’identità è finalmente svelata a sé stessi e con questo bagaglio arricchito di una nuova forza siamo pronti, ancora una volta a partire per un’altra tappa del nostro viaggio. E questo viaggio, questo camminare oltre i muri costruiti “da sapienti mani” è la celebrazione dello svelamento. E ciò che troviamo alla fine ci piace, una consapevolezza che ci dirige nell’unica direzione plausibile. Questi siamo noi. La nostra vita, la nostra musica, e queste sono le nostre parole: “capisco finalmente che di tutto questo non resterà niente e che in fondo ho trovato la mia via e così sia”. Chiudiamo con chiarezza il conto con quello che è stato fino ad ora e soprattutto lo accettiamo. I nostri piccoli drammi, la felicità che per sua indole è sempre temporanea, le nostre sconfitte e le nostre conquiste, sono l’humus in cui ci siamo formati per diventare quello che siamo adesso. Ovviamente, qualcun altro ci ha pensato prima di noi, ha teorizzato il concetto di formazione del proprio io attraverso le proprie esperienze, non ci ha scritto una canzone come abbiamo fatto noi ma qualcuno gli ha dato credito, stiamo parlando di un certo Sigmund Freud… “Noi siamo quello che siamo perché siamo stati ciò che siamo stati.”

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