Inediti di Enzo Jannacci donati al giornale di strada Scarp de' tenis

Musica

Camilla Sernagiotto

©Getty

Due canzoni mai pubblicate prima d'ora del musicista milanese sono state ritrovate. Risalgono al 1967 e sono state donate al periodico di strada di proprietà della Caritas Ambrosiana "Scarp de' tenis", il cui nome è ispirato alla canzone di Jannacci del 1964 "El portava i scarp del tennis"

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Due brani inediti di Enzo Jannacci sono stati donati al giornale di strada di proprietà della Caritas Ambrosiana Scarp de' tenis, il cui nome è ispirato alla canzone del musicista del 1964 El portava i scarp del tennis.
Due pezzi mai pubblicati prima d'ora del mitico Jannacci sono stati recentemente ritrovati, a distanza di oltre mezzo secolo. Queste canzoni sono state regalate a Stefano Lampertico, il direttore del giornale di strada milanese Scarp de’ tenis. Colui che le ha donate è una persona che vuole rimanere anonima.

Questa storia - che sembra una favola da quanto è bella - è stata raccontata in un recente articolo pubblicato nelle pagine milanesi del Corriere della Sera, firmato da Fabrizio Guglielmini.
A riferire come sono andate le cose al Corriere è lo stesso Lampertico: "Tutto nasce da una diretta per Prima Pagina, una trasmissione di Radio Rai. Per pura coincidenza vado in onda il 29 marzo 2021, anniversario della scomparsa di Enzo e così decido di ricordarlo in apertura della diretta".
Durante la trasmissione, è arrivata la telefonata di un ascoltatore, il quale si è dichiarato un appassionato collezionista, come ha ricostruito Stefano Lampertico. Il misterioso e anonimo collezionista ha detto: "Ho un nastro del 1967 che vi voglio donare. Non l’ho mai ascoltato". Si è recato così presso la redazione di Scarp de’ tenis e ha consegnato un nastro magnetico con le note di registrazione scritte a mano. I titoli sono i seguenti: Se avessi ancora una vita da vivere e Senza parole, due brani che non sono mai stati pubblicati. Sono contenuti in una bobina Rca del primo giugno 1967, registrata a Roma. Si tratta di parte delle prove di ciò che diventerà Vengo anch’io. No, tu no, l'album di Enzo Jannacci uscito nel 1968.

In fondo a questo articolo trovate il tweet di Stefano Lampertico, il direttore del giornale di strada milanese Scarp de’ tenis, in cui viene raccontata questa meravigliosa storia di musica e solidarietà.

Lampertico: “Tenere fra le mani questa vecchia bobina è un’emozione unica”

Stefano Lampertico si è subito accertato che le due canzoni non fossero mai state pubblicate, dopo di che ha proceduto a trasformare il nastro originale in formato mp3.
"Tenere fra le mani questa vecchia bobina è un’emozione unica. Come attuale ‘custode’ del nastro e degli mp3 sono pronto a fare dono di questi ultimi a Paolo (il figlio di Enzo Jannacci, ndr) affinché questi brani diventino patrimonio di tutti”, ha dichiarato Lampertico al Corriere della Sera.

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Un brano swing e un pezzo blues

Alla domanda del giornalista Guglielmini su come siano le due canzoni inedite di Jannacci, Stefano Lampertico ha spiegato che Se avessi ancora una vita da vivere è un brano su un tempo swing in stile anni Sessanta con un testo intriso di nostalgia, mentre Senza parole è un blues all’italiana su cui il mitico musicista milanese fa vocalizzi (senza parole, di nome e di fatto: la canzone non ha testo).

Il grande Enzo Jannacci è morto il 29 marzo 2013 all'età di 77 anni. Il suo ultimo album pubblicato è il greatest hits The Best 2006 che conteneva gli inediti Rien ne va plus, Mamma che luna che c'era stasera e Il ladro di ombrelli.

Di seguito trovate il tweet di Stefano Lampertico, il direttore del giornale di strada milanese della Caritas Ambrosiana, in cui viene raccontata questa meravigliosa storia di musica, arte, solidarietà, beneficenza e passione. Per la musica, per la vita e per l'uomo.

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