David Bowie, 80.000 pezzi d'archivio sono stati acquisiti dal Victoria and Albert Museum

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©IPA/Fotogramma

La collezione, che dal 2025 sarà esposta a Stratford nel nuovo The David Bowie Centre for The Study of Performing Arts, include non solo costumi, foto, lettere, testi e strumenti musicali, ma anche oggetti inediti mai visti in pubblico e pezzi iconici come la tuta multicolor di Ziggy Stardust e il cappotto Union Jack disegnato in collaborazione con Alexander McQueen per la copertina di Earthling nel 1997

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Il Victoria & Albert Museum di Londra ha acquisito un vasto archivio di più di ottantamila pezzi appartenuti a David Bowie che comprendono non solo costumi, foto, lettere, testi e strumenti musicali, ma anche “scritti più intimi, processi creativi e progetti non realizzati, la maggior parte dei quali non sono mai stati visti in pubblico”, come specificato dal comunicato rilasciato dall’istituzione culturale. Tra gli oggetti più particolari, la collezione include il testo scritto a mano di Heroes, i taccuini tenuti da Bowie nel corso della sua vita, l’iconica tuta multicolor disegnata da Freddie Burretti per la rock star aliena Ziggy Stardust, le futuristiche creazioni di Kansai Yamamoto per l’Aladdin Sane Tour del 1973 e il cappotto Union Jack disegnato da Bowie e Alexander McQueen per la copertina dell’album Earthling del 1997. Dal 2013 al 2018 alcuni oggetti hanno inoltre fatto il giro del mondo in occasione della mostra David Bowie Is. Per conservare e mostrare la collezione, che sarà esposta al pubblico nel nuovo The David Bowie Centre for The Study of Performing Arts, a Stratford, nel 2025, il Victoria & Albert Museum ha ricevuto una donazione di dodici milioni di dollari dalla Blavatnik Family Foundation e dal Warner Music Group.

UN PERSONAGGIO ECLETTICO

Come riportato da Associated Press, il nuovo centro culturale aprirà uno sguardo sui processi creativi di Bowie, scomparso nel 2016 all’età di 69 anni. “Bowie è un personaggio poliedrico, è multisfaccettato. È stato ispirato da tutti i generi e le discipline. È un artista che lavorava davvero a 360 gradi – dal disegno alla letteratura, ma anche attingendo dalla storia dell’arte...e dai posti in cui era stato” ha detto Kate Bailey, curatrice del museo, che ha inoltre definito l’archivio una testimonianza “straordinaria” di un artista la cui “vita era arte”. Bowie, nato nel 1947 nei sobborghi londinesi con il nome di David Jones, si è reinventato senza sosta creando personaggi che hanno attraversato i più variegati stili musicali, dal folk-rock al glam, dal soul all’elettronica, e che hanno tratto ispirazione da molteplici influenze, dal cinema espressionista tedesco al teatro giapponese Kabuki. A sua volta, Bowie ha influenzato musicisti, registi, stilisti e pubblicitari. Tristam Hunt, direttore del Victoria & Albert Museum, ha definito l’artista “uno dei più grandi musicisti e performers di tutti i tempi” perché “le radicali innovazioni di Bowie attraverso la musica, il teatro, i film, la moda, e lo stile – da Berlino a Tokyo a Londra – continuano ad influenzare il design e la cultura visiva e ispirano creativi da Janelle Monáe a Lady Gaga, da Tilda Swinton a Raf Simons”. Per la The David Bowie Estate, “con il fatto che il lavoro di una vita di David diventerà parte delle collezioni nazionali del Regno Unito, lui prende il posto che gli spetta tra molte altre icone culturali e geni artistici”.

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