L’ex Oasis ha ufficialmente fatto sapere che il prossimo 2 giugno uscirà il suo nuovo disco dei Noel Gallagher’s High Flying Birds. Un lavoro che porterà l'artista a guardare al passato (ovviamente senza rabbia) e che è stato anticipato anche da un secondo singolo intitolato Easy Now
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Alla fine del 2022 Noel Gallagher aveva fatto capire che era pronto a far uscire presto nuova musica e, negli ultimi giorni dell’ultimo anno, si era segnalato anche per aver compilato una playlist per Spotify intitolata Made in Manchester. Le due cose non erano sembrate subito correlate tra loro, almeno fin quando non è stato annunciato oggi Council Skies, il nuovo album dei Noel Gallagher’s High Flying Birds che sembra in primis proprio un omaggio alla città e al passato del frontman.
Manchester caput mundi
“Sto tornando alle mie origini. Sognare a occhi aperti, alzare gli occhi al cielo e chiedermi cosa potrebbe essere la vita. Questo vale per me oggi come nei primi anni ’90”, ha fatto sapere Noel Gallagher facendo capire come il legame con il mondo in cui è cresciuto non si sia affatto spezzato con il tempo. Da quello che sappiamo ad oggi di Council Skies è impossibile non vederlo quasi come un concept album: “Io ci sarò, ti aspetterò, lo giuro. La tua destinazione arriva senza biglietto”, canta Noel nel nuovo singolo Easy Now, rendendo palese all’ascoltatore quanto lui non voglia più spostarsi. Con il tempo ha imparato che le cose verranno da lui e deve solo aspettarle lì, nella sua confort zone di sempre che forse, vista da fuori, così comoda non è. La canzone esce in contemporanea con l’annuncio dell’uscita dell’album il 2 giugno (accompagnata da un video con protagonista la Milly Alcock di House of the Dragon) e rafforza l’idea che ci eravamo fatti già con la prima anticipazione del disco: anche in Pretty Boy infatti c’era la stessa voglia di ricercare conforto in un posto nel mondo che l’artista identifica come casa, non per niente nel brano l’ex membro degli Oasis duettava con il suo eroe di gioventù: Johnny Marr degli Smiths. Non sorprende che la band di There Is a Light That Never Goes Out abbia così tanto influenzato Noel da fargli venir voglia di avere il proprio chitarrista in più di una canzone di Council Skies. In fondo, per il piccolo Noel, gli Smiths erano il riferimento, lo erano per chiunque amasse la musica da quelle parti a dirla tutta. Assieme ad altre band mancuniane inserite da Gallagher nella sua playlist Made in Manchester, come i Joy Division o i Buzzcocks, Morrissey e compagni incarnavano l’idea che si potesse davvero partire da Manchester e con la propria musica conquistare il mondo. Quel sogno, assieme a tante canzoni, hanno formato il DNA della rockstar Noel Gallagher che probabilmente, senza quegli esempi non avrebbe neanche avuto la stessa visione della musica.
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Don’t look back in anger
“Quando stavo crescendo in condizioni di povertà e disoccupazione, la musica mi ha salvato… un po’ come Top of the Pops in tv ha svoltato il giovedì sera, ti immergevi in un mondo fantastico. È quello che penso dovrebbe fare la musica. Voglio che la mia musica elevi e aiuti in qualche modo”, ha chiarito l’autore di Live Forever. Per riuscirci il nostro ha sicuramente messo in pratica quello che si riproponeva di fare in una sua hit con gli Oasis: non guardare al passato con rabbia. Ecco perché, già dal titolo, Council Skies cerca appigli in amici e compagni di strada come l’illustratore Pete McKee che aveva dato lo stesso nome a un suo libro. Il nuovo album “parla” prima ancora di uscire anche grazie alla sua evocativa copertina, dove vediamo la strumentazione live di Noel piazzata esattamente lì dove sorgeva Maine Road, lo stadio che è stato casa del Manchester City fino al 2003 e che nell’anno in corso festeggerebbe il centenario dalla sua costruzione. Questa immagine è fortemente iconica se si considera che, esattamente come il City è passato da quell’evocativa enclave al futuristico Ethiad Stadium, anche Noel Gallagher ha lasciato il suo quartiere per trovare una dimora più all’altezza delle sue nuove possibilità economiche. Eppure non importa quanto Gallagher sia diventato una star o il City uno dei superteam più ricchi e celebrati d’Europa. Non importa quanto tutto sia “easy now”: alla fine entrambi cercheranno il loro cuore lì, dove tutto è iniziato, quando si sentivano solo i “vicini rumorosi” (copyright Sir Alex Ferguson) di qualcun altro.