Madame è tra le dodici promesse del 2023 per Le Monde

Musica

Manuel Santangelo

©IPA/Fotogramma

L’autorevole quotidiano francese ha inserito Madame nella sua lista delle 12 promesse del 2023. Secondo i redattori del giornale, la cantante veneta starebbe “sfatando gli stereotipi dell’italo-pop”, rompendo “i canoni del rap, del pop e della canzone”. Un’impresa decisamente apprezzata Oltralpe

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Ci scherzava sopra Madame, cantando nel 2019 un pezzo che si intitolava “La promessa dell’anno”. Ai tempi era già sotto i riflettori in Italia e prometteva in quella canzone di mandare letteralmente a quel paese chiunque l’avesse etichettata come un talento in grado di rompere “i canoni del rap, del pop e della canzone”. Adesso, quasi quattro anni dopo, Francesca Calearo festeggia i 21 anni (il 16 gennaio) con addosso il marchio di colei che “sfata gli stereotipi dell’italo-pop” e a dargli una tale responsabilità è nientemeno che il quotidiano francese Le Monde.

La promessa dell’anno per davvero

L’autorevole giornale non ha avuto dubbi a inserire la cantante veneta nella sua lista delle “12 promesse del 2023”, pur sapendo bene quanto l’idea di venire inserita in una classifica del genere forse non entusiasmi Madame. Eppure per i redattori di Le Monde è quasi inevitabile includere un’artista moderna e in grado di andare contro qualsiasi canone della canzone italiana, almeno secondo loro. Stando all’interpretazione che arriva Oltralpe, Calearo starebbe sovvertendo l’ordine musicale costituito rivoluzionando il pop nostrano dal “di dentro”. La ricordata seconda partecipazione a Sanremo sarebbe quindi in tale visione quasi un attacco al tempio, il cavallo di Troia con cui l’invasore vuole conquistare luoghi dove prima non sarebbe potuto mai entrare. Il quotidiano ricorda che l’artista si sta preparando con il vocal coach Pachy Scognamiglio all’attacco dell’Ariston e dà giusto risalto alla cosa, senza soffermarsi troppo sul “vaccino-gate” che potrebbe impedire l’esibizione di Madame con la sua Il bene nel male. In fondo forse, anche questo inconveniente e questa querelle, non fa che aumentare poi l’allure di ribelle che ammanta il personaggio e che le ha fatto guadagnare l’endorsment persino di Vasco Rossi (in qualche modo progenitore di tutti i profanatori della sacralità del Festival).

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Ai francesi Madame piace forse proprio perché, come tutti i nostri connazionali celebrati Oltralpe, riesce a stare nel mezzo: è italiana ma anche abbastanza cosmopolita da poter potenzialmente venire inglobata da Parigi. Monica Bellucci, Carla Bruni, un numero difficilmente quantificabile di artisti e scrittori: tutti hanno dimostrato che il fascino italiano è in grado di fare addirittura più proseliti una volta attraversate le Alpi, a condizione che quel quid coltivato nella Penisola non sia così preponderante da “mangiarsi il resto”. Madame sembra fatta apposta per diventare la prossima nostra eccellenza esportata in Francia e a farlo notare è tra le righe proprio Le Monde: l’autrice di Voce ha già infatti un link con il Paese che va oltre il suo nickname chiaramente francofono. Il quotidiano ricorda ai suoi lettori quanto la cantante abbia già una conoscenza approssimativa dell’idioma di Charles De Gaulle ed evidenzia come in passato la giovane si sia “bagnata i piedi” nella scena musicale di quelle parti con la versione francese di Tu mi hai capito, Tu m’as compris. In quell’occasione Madame aveva duettato con Hatik, rapper e cantante trentenne che si prendeva lo spazio originariamente di Sfera Ebbasta ampliandolo. In Tu m’as compris Madame non canta in francese, lasciando l’incombenza al collega, eppure la base della canzone e il mood del video fa venire il dubbio che “anche se si vedono poco” Madame e il pubblico francese si “capiscano” davvero.

D’altronde quello che si percepisce nell’artista veneta è la spontaneità con cui affronta persino operazioni del genere: anche quando Madame cerca di trovare pubblico fuori dallo Stivale lo fa in maniera naturale, senza forzare la cosa quasi fosse un normale passo della propria evoluzione artistica da non celebrare poi troppo. Tutto quello che fa Madame è onesto intellettualmente e questo piace anche una volta varcata la frontiera a tutta una generazione per cui le nazionalità valgono fino a un certo punto: come la libertà che guida il popolo nel quadro di Eugène Delacroix, Madame tira le fila di un universo giovanile in cui inlcusività e fluidità diventano valori portanti. Anche fuori dall’Italia hanno deciso che Francesca Calearo sia la rappresentante di un futuro diverso, la testimonial di una nuova rivoluzione quantomeno musicale. La cantante alla fine è diventata davvero “la promesse de l’année" ma, ormai ventunenne, si farà una ragione anche di coloro che non resistono a dirle “chapeau”, senza farne una tragedia.

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