"Voglio che il pubblico mi consideri il migliore performer", dice il cantautore bolognese nel giorno del debutto del suo nuovo tour: uno spettacolo ad alto tasso tecnologico dove interagirà con animali e pianeti gonfiabili come in un gigantesco acquario
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Concentrato, perché mancano poche ore al debutto del tour nei Palasport; eloquente perché ha molte novità e pensieri di cui parlare. Cesare Cremonini fa il punto sui 12 concerti che lo aspettano a Roma, Bologna e Milano nel mese di novembre. Con una punta di orgoglio sottolinea che a fine anno saranno 450.000 gli spettatori che lo avranno visto nel 2022, cioè in questi concerti autunnali e in quelli realizzati in estate negli stadi e all’autodromo di Imola.
Cosa c’è di nuovo in questo tour che sta per cominciare?
Dal punto di vista musicale ci saranno 26 canzoni, singoli che il pubblico conosce e canta con me. Voglio trasformare le scalette dei concerti tour dopo tour secondo ciò che stiamo vivendo. In questi live canterò Sardegna, che parla di superficialità e ipocrisia, e Possibili scenari, che sono quelli che possono impadronirsi delle nostre vite. Sono due pezzi che oggi forse dicono anche più di quando li ho scritti.
Per quanto riguarda la scenografia?
In un concerto lo stupore del pubblico e il mio contano moltissimo. In questo tour, grazie a una tecnologia tedesca, vedremo gonfiabili a forma di delfini, di Sole e di Luna che interagiscono. Trasformerò il Palasport in un acquario, rendendo lo spettacolo un’ esperienza. Voglio che il pubblico pensi di me che sono il migliore performer. Punto a portare lo show dal vivo in un’atmosfera di immersività mai vista in Italia. È questo il futuro del live: essere sempre più immersivo. Ho scelto di portare lo spettacolo a Roma, Bologna e Milano perché questi Palasport danno la possibilità di realizzare la macchina scenica necessaria. Le mie canzoni sono teatrali, cinematografiche: il palco non mi basta più.
Dopo il tour dobbiamo dunque aspettarci una sorpresa cinematografica da parte tua?
Adesso non voglio parlare di quello che verrà dopo un tour che sta appena per cominciare.
Però ti ho sentito parlare di canzoni felliniane e di stima per Paolo Sorrentino.
Trovo che le mie canzoni siano felliniane, tra poesia e sensualità. Vorrei invitare a un mio spettacolo Sorrentino e dopo chiedergli se gli è piaciuto. Ragiono su tutti i progetti, ma le mie priorità rimangono la discografia e i live. Amo diversificare e lo farò in futuro, dopo questo anno straordinario per me.
La carriera, il successo, le sfide.
La mia carriera è bella da raccontare, anche ai giovani. Ho avuto un rapporto con il successo molto sano, perché mi ha dato la possibilità di una grande libertà di espressione. Sono grato al successo e ho dato molto per averlo. E poi, più grande è la sfida rispetto al consueto, più sfamo il desiderio di fare questo lavoro.
Torniamo al debutto del tour, al Palazzo dello Sport di Roma. Cesare Cremonini, com’è il tuo rapporto con la Capitale?
Dipenderà forse dal mio nome, ma mi sento molto legato a Roma, che mi ha accolto benissimo fin dall’inizio della mia carriera solista. Quando incontro un romano mi sento come quando incontro un possibile amico. Il mio concerto migliore di questo anno è stato allo Stadio Olimpico e poi è fantastico sentire i romani, sempre autoreferenziali, cantare con me 50 Special, che dice com’è bello andare in giro per i colli bolognesi!