Compositore, arrangiatore e produttore discografico, questo artista pugliese è anche autore e arrangiatore delle musiche per alcuni dei più famosi marchi del mondo dell’advertising
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The Gathering ovvero la raccolta. Ed è così nel senso ampio del termine. Il progetto di Ferdinando Ardò, che gli è valso la Targa Tenco come Miglior Album a Progetto, è un lavoro resistente, un campionario di suoni e parole ipnotico.
Ferdinando partiamo dall’assegnazione del Premio Tenco con un progetto non proprio di facile fruizione: la sensazione che hai avuto? Hai stappato una bottiglia di Primitivo? So che hai suonato con le foglie dei tralci di Primitivo…
Molte volte, più volte ho brindato e tendo alla versione rosata che è più estiva. Avevo già vinto qui a Sanremo come editore con l’opera prima di Colapesce, stavolta vinco alla Forrest Gump…solo una cosa ma fatta bene. Negli anni con le musiche per la pubblicità sono sopravvissuto e mi sono divertito, questo mi mancava ed è il massimo.Ho messo degli elettrodi sulle foglie, un altro a terra e poi traduci il segnale che ne esce. Li chiamo incontri ravvicinati del terzo tipo, bisogna parlare con la natura, è stata una improvvisazione.
Quale è il tuo pensiero su Luigi Tenco e hai un suo brano che ami particolarmente?
Mi sento di dire che sono tutti belli.
Visto che una tua passione sono i suoni veri delle città, approfitterai del tuo passaggio a Sanremo per rubare ricordi all’Ariston? Come sta il tuo archivio dei suoni?
Ho le foto degli skyline di alcune città che poi traduco in suoni. Ho iniziato a Melpignano, poi Alberobello, Polignano, Firenze…ma vorrei fare una puntata zero partendo da Milano, quel del Duomo è lo skyline più pop in assoluto.
The Gathering è, oltreché un disco collettivo, un disco di sensazioni, è come accarezzare un volto e sentire cosa ti trasmette: è stato complicato tradurre la sensorialità in musica?
Le sensazioni sono qualcosa di esterno che poi viene convertito in emozione; non siamo noi a decidere quale emozione provare. La pelle converte in emozione quello che tocchi, è questa conversione che affascina, può essere eros ma è anche altro. E io le traduco con la penna e il tamburo..è il loro ritmo. Devono essere emozioni condivisibili. Io credo che la melodia è una primadonna, virtuosae dotata di bellezza ma priva sentimento, il sentimento è nell'armonia e nel ritmo.
Quando guardi nello specchio ora vedi tutto più chiaro? Flowers è un brano molto introspettivo.
Non lo guardo più, io creo chiudendo gli occhi.
Quando si è innamorati…we can shoot to the stars: questo romanticismo è possibile anche nella stagione degli amori online?
L’album è un helzapopping con tante connessioni. Comunque sì, ci si può innamorare anche di quello che si trova in rete.
Ti capita ancora di ascoltare le tue musiche mentre attendi che un call center ti risponda?
Peggiore contrappasso non c’è, chiami per inca***rti e mentre aspetti l'operatore vieni già punito attraverso la tua musica. Insomma sono punito in vita.
Sei un sostenitore della musica come forma di attivismo: oggi quale sarebbe la forma più urgente di attivismo?
Sono anche andato in galera per questo. E’ una delle principali alternative alla protesta, solo così si riesce a essere attivisti. Mettere in fila un corteo è difficile dunque mi sento di sostenere che sarà la musica che potrà cambiare il mondo. Ho due cose ancora da fare: contribuire a fare chiudere l’Ilva ed eliminare la caccia in Italia. Sia chiaro non sono vegetariano ma qui c’è legge dei tempi di Mussolini che puoi entrare nelle terre altrui se il muretto che le protegge è sotto una certa metratura; dunque sei uìin guardio con i figli e ti ritrovi uno sconosciuto col fucile da caccia. La mia composizione Tamburi è dedicata all'omonimo quartiere di Taranto, consideto una pazzia che l'Ilva la abbia comprata lo stato. Taranto ha due mari, è meglio di Istambul eppure il turismo è frenato da questa situazione sconcertante. Per altro anche nel mio paese, Manduria, mi ha bannato e sono finito in manette perché manifestavo che abbiamo la più alta percentuale di tumori alla tiroide del Sud Italia, isole comprese.
Alla fine possiamo dire che la linea va attraversata sempre?
La linea va avanti, va disegnata e allungata. Vorrei fare una canzone sulla linea, penso alla linea Maginot. E' sempre bello immaginare una linea.
In Crossed that Line dici se tu guardi ne mio hard drive…cosa racconta di quello che accadrà nella tua vita artistica da qui a Natale?
Premesso che non ho privacy, sto lavorando a un paio di brani Malcolm Chatto; forse ci sarà una cosa con Joan as a Policewoman. E proseguo con la musica improvvisata nei musei per dare nuova forza all’arte.