Federico Mecozzi accende la luce prima del buio con The end of the day

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Il brano anticipa il secondo album Inwards. Annunciate anche le prime date del tour che parte sabato 8 ottobre da Salsomaggiore e prosegue a Milano, Rimini e Bologna

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Federico Mecozzi
, violinista e compositore da 13 anni al fianco di Ludovico Einaudi, torna con un nuovo singolo, The end of the day, che anticipa il suo secondo album Inwards (Warner Music Italy) in uscita il prossimo 7 ottobre, e annuncia  anche le prime date del tour: in partenza sabato 8 ottobre dal Teatro Nuovo di Salsomaggiore (data zero), prosegue a Milano (Teatro dei Filodrammatici, domenica 9 ottobre), Rimini (Teatro Galli, martedì 25 ottobre) e Bologna (Teatro Duse, mercoledì 27 ottobre) con altre tappe in aggiornamento.

The end of the day, 
prodotto da Cristian Bonato, è una trascinante ballata strumentale dal sapore allo stesso tempo antico e moderno dove la melodia evocativa cantata dal violino si attornia di un incalzante intreccio di sonorità acustiche ed elettroniche: “La fine del giorno -spiega l’artista- è per me quell’ultimo meraviglioso momento di luce prima che arrivi il buio, quell’istante in cui le certezze del giorno muoiono, ma allo stesso tempo una consapevolezza diversa si risveglia. Alla fine del giorno tutto inizia a diventare sfocato e questa perdita di nitidezza ci spinge a cercare più nel profondo”. Il videoclip, diretto e girato da Michele Venturi, ha per protagonista l’atleta Linda Amati e dipinge questo passaggio a un mondo interiore e onirico sotto forma di immersione in una danza subacquea.

Il brano è l’ultimo tassello di avvicinamento a Inwards, il secondo album di Mecozzi, in arrivo a 3 anni di distanza dall’esordio Awakening (2019) e che racconta un viaggio verso l’interno, verso sensazioni più oscure della quotidianità esteriore: quasi in risposta al lavoro precedente, scaturito da viaggi ed esperienze, Inwards è invece un’introspezione dettata dal periodo storico appena vissuto, in cui l’assenza di stimoli esterni ci ha costretti a chiuderci in noi, ma anche ad aprirci dentro.

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