È uscito un po’ a sorpresa l’atteso nuovo singolo della band nata nella provincia bergamasca. Il pezzo anticipa “Volevo Magia”, l’ottavo disco dei Verdena in uscita il 23 settembre
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“Ciao a tutti! Volevamo dirvi che a mezzanotte esce la traccia che apre il disco. Si chiama Chaise Longue. La troverete nei soliti posti e anche su YouTube con un non-video”. Un comunicato semplice e stringato, in pieno stile Verdena dopo mesi di silenzio. Fino a qualche anno fa non avevano neanche internet, ora ce l’hanno ma dei social non ne vogliono sapere: hanno raccontato in una recente intervista a Rolling Stone che loro di essere “musicisti-influencer” semplicemente non ne hanno voglia e comunque, anche solo per scrivere quelle due frasi sopra, sarà stato complicato mettersi d’accordo.
I Verdena sono così: non dicono o fanno nulla che non sia essenziale. Come la Chaise Longue che dà il titolo all’ultimo pezzo sono apparentemente semplici ma studiano ogni suono nel dettaglio, ogni parola è curata anche nei pezzi in cui sembrano dire frasi al limite dell’ermetismo. Chaise Longue ci riporta i Verdena che aspettavamo da sette anni. Il brano anticipa Volevo Magia, il nuovo disco che esce tra qualche giorno il 23 settembre, e ci riporta davvero in un mondo di provincia ma allo stesso tempo davvero un po’ magico.
Ancora tu, ancora voi
“Non sei, non sei più tu”, cantano i Verdena nel nuovo brano ben consci che loro difficilmente si sentiranno dire qualcosa del genere dai loro supporter. Un mezzo miracolo in un Paese dove appena riesci anche solo a vivere della tua arte, subito diventi un venduto che è irrimediabilmente cambiato per i fan della prima ora. Chaise Longue arriva dopo sette anni, dopo alcuni stravolgimenti familiari per i membri del gruppo che però non hanno mai spaventato i loro ammiratori: anche quando non si facevano sentire i Verdena erano lì nella bergamasca, prima o poi sarebbero venuti fuori con un messaggio del tipo: “Ciao a tutti! Volevamo dirvi che a mezzanotte esce la traccia che apre il disco”.
Il nuovo singolo ha ancora quella struttura tipica di tanti successi del gruppo: si parte piano, con echi e suoni acustici a sostenere la voce eterea di Alberto Ferrari, salvo poi crescere fino ad esplodere in un crescendo di chitarre elettriche. Il tempo sembra non essere passato, sembra che tutto sia stato ricondotto alla sua essenza in un periodo in cui tutto appare iper-prodotto. Il suono dei Verdena è carico quando deve essere carico e leggero quando deve suonare leggero, anche all’interno della stessa canzone.
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Volevo magia da sette anni…e alla fine è arrivata
Chaise Longue anticipa un album in cui la musica dovrebbe suonare più cruda e immediata anche per gli standard del trio. Se escludiamo il lavoro sulle musiche del film dei fratelli D’Innocenzo Anima Latina, l’ultimo vero lavoro dei Verdena è l’ambizioso Endkadenz (diviso in volume uno e volume due), un disco pieno di brani ma anche di sperimentazioni e suggestioni. Volevo Magia è un modo per fare il punto, tornando al cuore del discorso con un lavoro più conciso, in cui si cercano meno deviazioni.
Anche quello che i Verdena sui social hanno definito il “non-video” di Chaise Longue va un po’ nella stessa direzione, quasi a rafforzare il messaggio di una ricerca che porti a mettere più a fuoco le cose. In questo esperimento visivo, pian piano che si procede nello sviluppo della canzone, le immagini si fanno più vivide e meno sfocate, fino a mostrare finalmente i fratelli Ferrari con Roberta Sammarelli. Li vediamo sul cassone di un camioncino, sempre loro e sempre in quella provincia lombarda che fa da humus alla loro opera. Sarà anche vero, come sostengono, che Chaise Longue è un esempio dei “pezzi che un tempo non avrebbero mai fatto”. Resta tuttavia comunque un passo coerente in un’evoluzione dove alla fine si sente sempre quello che sono stati e (che saranno anche in futuro) i Verdena.
