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Musica

Fabrizio Basso

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Seimila persone e sold out al Viva! Festival per il live del trio tedesco. LA NOSTRA INTERVISTA

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Per una volta sono state le stelle ad avere invidia della luce terrestre. Sascha Ring, Gernot Bronsert e Sebastian Szarzy dalla Valle d'Itria hanno illuminato l'universo. Altro che Elon Musk, nello spazio ti ci portano questi tre amici con la loro musica e i loro visual, sequenze di immagini potenti, evocative, catartiche. Seimila persone (sold out!) hanno festosamente invaso Locorotondo per assistere alla performace dei Moderat nell'ambito del Viva! Festival. In hotel, alla Chiusa di Chietri, ci siamo incontrati per parlare di musica e vita.

Partiamo dalla vostra partecipazione al Viva!: avete portato cinquemila persone a Locorotondo.
E’ facile se Sascha balla, Sebastian suona l’arpa e Gernot è nudo (ridono, ndr). E in più urliamo ma non diciamo nulla. Abbiamo portato le nuove canzoni, le vecchie e molti visual. Siamo felici di essere in Italia!
Il singolo More Love è ispirato alla Venere del Botticelli: quanto l’arte ispira la vostra musica?
Per noi la creatività è viaggiare, è quella curiosità che porta a scoprire l’arte. In particolare in questa fase della vita perché l’album More D4ta nasce durante la pandemi e non potendo muoverci abbiamo rivisto quello che ci sta intorno. In pratica prima viaggiavamo, ora abbiamo riscoperto molti luoghi di Berlino. E’ bello riscoprire il valore della vita locale senza far volare un deejay da una parte all’altra del mondo.
Breathe the life into the trees sembra un messaggio ecologista: secondo voi stiamo facendo abbastanza per salvare il pianeta o siamo ancora alle parole?
Non necessariamente il verso che hai citato è relativo al pianeta e all’ecologia, si ispira a questa donna che balla da sola e ha smarrito il senso del tempo; la natura è un elemento presente ma non importante nel pezzo. Scriviamo più volte le frasi che poi si amalgano, sfumano e perdono senso il concreto dando spazio alla libera interpretazione.
She keeps on dancing by the fire The lost you love: questa donna cosa ha perso? E ballare intorno al fuoco è un esorcismo al passato oppure è una festa?
Sai noi veniamo dalla techno ed è normale frequentare un mondo genderless. La donna che danza trasmette un senso di sicurezza in un pezzo inclusivo. In altri generi la donna che balla manda messaggi diversi e nella scrittura abbiamo pensato a nostra moglie, a una donna osservata.
In More d4ta per la prima volta, secondo me, la vostra musica è anche divertimento: è cambiato qualcosa nel rapporto di tre vecchi amici?
In realtà nessuno ci ha detto che siamo più divertenti, sei il primo. Per altro abbiamo ricevuto tanti commenti legati al fatto che è percepito come un album più scuro e cupo, fatto in periodo pandemico

LNDFK _ ph Mattia Giordano

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Vi ha condizionato la pandemia?
Abbiamo cercato di non riflettere il periodo storico nella musica ma siamo esseri umani. Il nostro modo di creare ha due fasi: nella prima ognuno sta nella sua bolla e ognuno fa i suoi file poi ci confrontiamo. E’ stata una manna dal cielo lavorare a un album mentre il mondo è impazzito, stritolato tra paura e tensione.
Insomma la bolla è stata salvifica.
Comporre era isolarsi dalla realtà, un momento intenso e costruttivo. La pandemia è stata poi particolare perché ha innescato un confronto tra collegi quasi positivo essendo un po’ tutti criceti sulla ruota. Se ci pensi non eri obbligato a fare nulla in quel momento. Ma noi diciamo che comporre è importante. Noi ci eravamo ritrovati poco prima della pandemia dopo un periodo praticamente senza contatti e appena abbiamo avviato il processo creativo siamo rimasti subito bloccati. C’è poi un altro elemento che ha modificato il nostro rapporto: prima Sascha era l’unico single del gruppo e aveva una sua vita libera, ora ha una compagna e una bimba e dunque capisce i ritmi della vita di famiglia. Ci siamo ribilanciati.
E’ complicato essere mainstream ma non avere paura di sperimentare? Nell’album ci sono momenti danceflor berlinesi ma anche ma anche sperimentazione estrema come in Numb Bell.
Quando creiamo non partiamo da una idea mainstream o sperimentale. Il concetto è che ogni pezzo è sperimentazione ma lo è la musica in generale. Non partiamo con una idea, siamo istintivi, seguiamo quello che vogliamo fare. Oggi diciamo basta techno, ci annoia, c’è un respiro diverso nella nostra musica. Ma poi cosa è la musica normale?
Cosa sta accadendo nei progetti Apparat e Modeselektor? E che accadrà da qui a fine anno nell’universo Moderat?
Non abbiamo risposta. Tra il primo e il secondo album avevamo confini più definiti mentre ora è uno step by step. Ora siamo in tour come Moderat e gli altri progetti sono congelati. Dunque in questa fase siam concentrati su Moderat ma ovviamente non è definitivo. E’ che abbiamo imparato a vivere di più alla giornata.

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