Robbie Williams torna con Lost e festeggia 25 anni di carriera con il nuovo album XXV

Musica

Manuel Santangelo

È uscito Lost, il nuovo singolo di Robbie Williams con cui il cantante inglese anticipa l’uscita di XXV, l’album che celebra 25 anni di carriera tra inediti e rivisitazioni orchestrali di grandi hit

Lost è prima di tutto uno strano modo per festeggiare 25 anni di carriera, soprattutto se sei una popstar con i numeri di Robbie Williams. Il singolo scelto dall’artista britannico per fare da apripista al nuovo album XXV non ha infatti niente di celebrativo, al contrario. Il testo parla di un uomo che sente di aver perso tutto ed è roso dai dubbi. Perché Williams ha scelto proprio un brano simile come biglietto da visita di un disco che nascerebbe per essere apparentemente un personale auto-omaggio? Forse perché rappresenta il modo più spontaneo per raccontare in maniera sincera in che modo quello che era il leader di una delle tante boyband di fine anni Novanta sia riuscito a sopravvivere fino agli anni Venti, in un ecosistema musicale completamente diverso. Un percorso pieno di successi ma anche di momenti bui, prontamente messi in piazza ogni volta dai terribili tabloid d’Albione, che hanno spesso fatto sentire Robbie sull’orlo dell’abisso.

Oggi con Lost è come se Robbie Williams mostrasse le cicatrici di una lotta che altri avrebbero nascosto. Non è un caso che anche il tweet con cui l’artista ha presentato il pezzo spieghi senza giri di parole: “Lost parla dei momenti della mia vita in cui mi sono abbandonato a comportamenti sconsiderati”.

Robbie Williams, una carriera da numero uno (per tredici volte)

Sarebbe ingiusto tuttavia ascoltare Lost senza ricordarsi dell’altra faccia della medaglia di un uomo che è stato in grado di segnare la musica pop degli ultimi trent’anni, prima con i Take That e poi da solista. Proprio 25 anni fa, nel 1997, usciva tra lo scetticismo generale Life  Thru A Lens, che dimostrò però subito di essere molto più di un classico disco del transfuga di una boy band. Basti pensare a Let me Entertain You e al suo iconico videoclip in bianco e nero, uscito in un periodo storico in cui senza un buon video da passare su Mtv era difficile andare lontano, o alla sentita elegia contenuta in Angels.

 

Dopo Life Thru A Lens sono arrivati altri lavori di successo, a partire da Millenium, il primo album di Robbie Williams a raggiungere la numero uno nelle classifiche inglesi. Un risultato che per la maggioranza degli artisti può arrivare al massimo una volta nella vita e che invece Robbie ha bissato ben altre dodici volte (solo lui ed Elvis Presley ad oggi hanno raggiunto la vetta delle classifiche uk tanto spesso).

Quando si analizza questo primato, a colpire di più è il fatto che l’autore di She’s the One abbia toccato un tale primato anche con dischi che erano dei dichiarati divertissement o lavori comunque lontanissimi dalla sua poetica abituale (si pensi al disco di cover swing Swing When You're Winning o al natalizio The Christmas Present).

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Anche XXV d’altronde nasce come una variazione sul tema, riproponendo in una nuova veste tutti i brani più amati di questo viaggio in musica durato 25 anni. L’album infatti, oltre a Lost e agli altri tre inediti Disco Symphony, More Than This e The World and Her Mother, presenta infatti una tracklist formata da tutte le più grandi hit del cantante, ri-registrate con la Metropole Orkest nei Paesi Bassi in una nuova versione orchestrale pensata da musicisti del calibro di Jules Buckley, Guy Chambers e Steve Sidwell. Decisamente un bel modo per fare il punto su come si è arrivati fin qui, Sir Robbie.

 

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