Giuseppe D'Alonzo con la sua Gravità ci porta in un mondo di sogni: il video

Musica

 Il brano è ambientato tra le mura di un grande palazzo e il quartiere di questa città “cartonata” che somiglia tanto a Roma.

 

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA

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E' possibile raccontare una storia in centoventi parole? Se le parole sono il testo di una canzone e se la canzone nasce per un stop motion d'autore allora forse sì. In questo brano volevo parlare di eroi, eroi comuni, ragazzi di tutti i giorni che affrontano la loro esistenza, il loro tentativo di amare, con un pizzico di poesia. Anche in questi anni difficili è possibile, forse anche più facile, volare con l'immaginazione, proiettarsi in mondi in cui i pupazzi si muovono come esseri umani un pò goffi tra rumori e calpestii della città. Un mondo che qualcuno direbbe ovattato, privo di realtà. Invece è proprio con la fantasia che, a volte, è possibile mostrare le più ardite verità, con uso di metafore, allegorie e tutto quello che le arti audiovisive ci mettono a disposizione per toccare le nostre anime.

Tutto si svolge tra le mura di un grande palazzo e il quartiere di questa città “cartonata” che somiglia tanto a Roma…Ogni giorno i nostri protagonisti escono di casa, rischiano di incrociarsi tante volte, ma nel momento clou accade sempre qualcosa. Come in quel semaforo in cui si trovano viso a viso da un capo all’altro della strada in attesa del verde, e di colpo passa una banda su un camioncino che suona l’assolo di armonica, al culmine del brano, come a rappresentare la tensione emotiva dei nostri due giovani eroi. Troppa tensione, troppo baccano nel cuore, lei desiste e cambia strada. Così ognuno torna nel proprio appartamento svolge i propri rituali serali. Lui ama osservare le stelle, e il binocolo diventa un telescopio di un sottomarino che lo porta in un mare pieno di delfini…tutto è un pretesto per sognare, pur di non affrontare la realtà, di rimanere nella zona di comfort, sarà poi la scelta giusta? Così, sera dopo sera, le luci del palazzo si spengono tutte tranne quelle nelle finestre dei nostri amici, quasi ad indicarci una via per arrivare ai loro cuori, un faro nel loro mare in tempesta, una richiesta di aiuto o una semplice insonnia?

Questo brano è stato per me anche un pretesto per introdurre l’armonica a bocca, strumento che amo tanto per via della mia estrazione blues ma che non avevo mai usato in un inedito prima d’ora. Inoltre, ho riconfermato in sala di registrazione, dopo averla utilizzata in “Decisamente Labile”, la leggendaria Gibson J45, chitarra acustica dal suono caldo ed espressivo, suonata senza plettro per avere questo effetto molto “reale” alla Bob Dylan. E' un periodo in cui ascolto molto Dylan, le sue sonorità così vere, a volte ruvide, sono di grande ispirazione. Gravità arriva dopo il mio ultimo singolo “Decisamente Labile” pubblicato con l’etichetta Maninalto! ed è una finestra su quello che sarà il mio prossimo album che uscirà in autunno, di cui sto ultimando gli ultimi dettagli. Quello di ottobre sarà il completamento di un ciclo di tre album in lingua italiana, “Tornerà” (2019), “Strane forme di Complicità” (2020) e quest’ultimo che includerà anche Gravità. Il video animato è stato realizzato da Gianni Donvito, in arte "Ateneriena".

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